Mr. Bean - L'ultima catastrofe
film del 1997 diretto da Mel Smith
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Mr. Bean - L'ultima catastrofe
Titolo originale |
Bean |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Gran Bretagna, Stati Uniti d'America |
Anno | 1997 |
Genere | comico, commedia |
Regia | Mel Smith |
Sceneggiatura | Rowan Atkinson, Richard Curtis, Robin Driscoll |
Produttore | Rowan Atkinson, Richard Curtis |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Mr. Bean - L'ultima catastrofe, film britannico del 1997 con Rowan Atkinson e Peter MacNicol, regia di Mel Smith.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Io non ho niente contro Jon Bon Jovi, un artista che ha sfoggiato due magnifiche pettinature negli ultimi dieci anni, risultato questo da non disprezzare. (David)
- [Entrando dalla porta sinistra dopo aver tentato di entrare dalla porta centrale bloccata da Bean] Non funziona tanto bene quella... porta. [vede che il quadro non c'è più e incredulo, a Bean] Dov'è finito il quadro? [un attimo dopo, dopo aver balbettato insieme a Bean, vedendo il quadro scoperto dal lenzuolo] Oh, Gesù! Oh no, oh, oh Dio, oh Dio, o Gesù, Maria Madre di Dio, non è possibile! [dopo essere andato a chiudere la porta sinistra] Un momento, di che mi preoccupo? [indicando Bean] È stato lei! Io non devo far altro che uscire e raccontare a tutti cosa ha fatto, sì, eh sì, bella idea, così diranno «Chi l'ha lasciato da solo col quadro?» e io risponderò «Io!» e loro «Lei è licenziato!» e io «Va bene!» «Nononononono», dirò, licenziato non basta, citiamolo per negligenza! E, io andrò in galera, mia moglie mi lascerà, mia figlia diventerà una prostituta, dovrò dividere la cella nel braccio della morte con qualche psicopatico serial killer! [cercando di calmarsi] Eh, eh, calmati, calmati David, cerca di calmarti [rivolto a Bean], mi faccia rivedere il quadro [Bean gira il quadro rovinato e glielo fa rivedere]. Oh no! Dio mio, che orrore, sacrilegio! (David)
- Vuoi sapere quanto è grave la mia situazione? D'accordo, sta a sentire! Per aver ospitato te a casa mia, mia moglie se n'è andata e così è tornata da sua madre, forse se ne sarebbe andata comunque ma... questo è il punto numero uno. Punto numero due: io ho dedicato la mia vita all'arte e d'ora in avanti l'unica arte sulla quale potrò contare saranno i disegni che farò col gesso sul marciapiede, nella speranza di ricevere in elemosina qualche monetina dai passanti. Insomma, per fartela breve... vorrei tanto non essere mai nato. [piange disperatamente sul tavolo] (David) [a Bean]
- Io non sono un granché come intenditore d'arte, non vedo la differenza tra un Picasso e un incidente d'auto, ma amo il mio Paese e non sopportavo l'idea che un museo francese avesse il più famoso dipinto d'America. (Generale Newton)
- Salve, sono il dottor Bean, a quanto pare... il mio lavoro consiste nello stare seduto a guardare i dipinti. Dunque, cosa posso dire di aver appreso in particolare su questo dipinto [Arrangiamento in Grigio e Nero No.1]? Be', in primo luogo... che è un quadro bello grosso... un pregio straordinario perché se fosse stato molto piccolo, che so... microscopico, nessuno temo avrebbe mai potuto vederlo e sarebbe stato un enorme peccato. Oh, in secondo luogo e con ciò mi avvio alla conclusione della mia analisi di questo dipinto... in secondo luogo, dicevo... perché valeva la pena che quell'uomo seduto là [il generale Newton] spendesse ben cinquanta milioni di pregiati dollari americani per questo ritratto? Eh, la risposta è... che questo quadro vale tutti i soldi che è stato pagato perché... è una immagine della madre di Whistler e come ho imparato, frequentando la casa del mio miglior amico David Langley e della sua famiglia, le famiglie sono molto importanti. E anche se il signor Whistler era pienamente consapevole che sua madre era un'orrenda vecchia baldracca sempre ingrugnata, quasi che avesse un cactus in mezzo alle chiappe, lui le rimase accanto e trovò anche il tempo di dipingerle questo magnifico apprezzato ritratto, che non è solo un quadro, è anche l'immagine di una decrepita vacca inacidita alla quale però lui voleva un gran bene e questo è meraviglioso, o perlomeno è quello che io penso. (Bean)
Dialoghi
modifica- David: Bean, penso ci sia bisogno di maggiore sincerità tra noi. Non le posso negare che nel corso degli ultimi giorni alcuni sospetti hanno cominciato a insinuarsi nella mia mente pertanto sento il bisogno di farle delle domande precise. Va bene? Non le dispiace, vero? [Bean annuisce titubante] La numero uno: lei è laureato?
Bean [rispondendo sconsolato dopo una lunga pausa]: No...
David: Numero due: possiede delle cognizioni in campo artistico? [Bean non sa cosa rispondere, così David gli fa una domanda ironica trattenendo a stento le risate] Non so tanto per fare un esempio... dunque... Leonardo da Vinci era un giocatore di pallacanestro americano? [Bean pensa alla risposta e David è incredulo]
Bean: Sì. [David è affranto]
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