Georges Perec

scrittore francese
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Georges Perec (1936 – 1982), scrittore francese.

Georges Perec, La vita, istruzioni per l'uso, edizione originale, 1978

La vita, istruzioni per l'uso modifica

Incipit modifica

All'inizio, l'arte del puzzle sembra un'arte breve, di poco spessore, tutta contenuta in uno scarno insegnamento della Gestalttheorie: l'oggetto preso di mira – sia esso un atto percettivo, un apprendimento, un sistema fisiologico o, nel nostro caso, un puzzle di legno – non è una somma di elementi che bisognerebbe dapprima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cioè, una struttura: l'elemento non preesiste all'insieme, non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l'insieme, ma l'insieme a determinare gli elementi.

Citazioni modifica

  • La conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell'insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono.
  • La vita, giovanotto, è una donna sdraiata, con seni accostati e rigonfi, con una gran pancia liscia e molle fra i fianchi sporgenti, con braccia sottili, cosce piene e occhi socchiusi, che nella sua provocazione splendida e beffarda esige il nostro più fervido ardore.
  • Non nel soggetto del quadro o nella tecnica del pittore sta la difficoltà dei puzzle, ma nella sapienza del taglio, e un taglio aleatorio produrrà necessariamente una difficoltà aleatoria, oscillante fra una facilità estrema per i bordi, i particolari, le macchie di luce, gli oggetti ben definiti, le pennellate, le transizioni, e una difficoltà fastidiosa per tutto il resto: il cielo senza nuvole, la sabbia, i prati, i coltivi, le zone d'ombra.
  • Si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi.

Mi ricordo modifica

  • Mi ricordo che, all'indomani della morte di Gide, Mauriac ricevette questo telegramma: "Inferno non esiste. Impazza pure. Stop. Gide."
  • Mi ricordo che Kruscev ha sbattuto una scarpa sulla tribuna dell'O.N.U.
  • Mi ricordo un ballo che si chiamava la Raspa.
  • Mi ricordo che la parola "robot" è una parola ceca, inventata, credo, da Carel Capek.
  • Mi ricordo che tutti i numeri la cui somma dà un totale di nove sono divisibili per nove (a volte passavo interi pomeriggi a controllare...).
  • Mi ricordo tre modi per fissare gli sci, nella scanalatura del tacco, con un cavetto teso molto avanti sul piede, e con delle cinghie.

Sono nato modifica

  • La scrittura mi protegge. Vado avanti facendomi scudo delle mie parole, delle mie frasi, dei miei paragrafi abilmente concatenati, dei miei capitoli astutamente programmati. Non manco d'ingegnosità.
  • Non so cosa mi aspettassi dalla scrittura quando, quindici anni fa, ho cominciato a scrivere. Ma mi sembra di cominciare a capire, al tempo stesso, l'attrazione che la scrittura esercita – e continua a esercitare – su di me, e la frattura che tale attrazione svela e racchiude.
  • So grosso modo, come sono diventato scrittore. Non so esattamente perché. Avevo davvero bisogno, per esistere, di allineare parole e frasi? Mi bastava, per essere, essere l'autore di alcuni libri?

Incipit di alcune opere modifica

Le cose modifica

Per prima cosa Tocchio scivolerebbe sulla moquette grigia di un lungo corridoio, alto e stretto.[1]

W, ovvero il ricordo d'infanzia modifica

Ho esitato a lungo, prima di intraprendere il racconto del mio viaggio a W.[2]

Citazioni su Georges Perec modifica

  • Dell'Ou-Li-Po Perec era diventato il maggiore esponente, e si può dire che almeno due terzi della produzione del gruppo erano opera sua. (Italo Calvino, da Perec, gnomo e cabalista, la Repubblica, 6 marzo 1982, p. 18)

Note modifica

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
  2. Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

Bibliografia modifica

  • Georges Perec, La vita, istruzioni per l'uso, traduzione di Donatella Selvatico Estense, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1984.
  • Georges Perec, Mi ricordo, traduzione di Dianella Selvatico Estense, Bollati Boringhieri, Torino, 1988.
  • Georges Perec, Sono nato, traduzione di Roberta Delbono, Bollati Boringhieri, Torino, 1992.
  • Georges Pérec, W, ovvero il ricordo d'infanzia, 1975.

Altri progetti modifica

Opere modifica