Menscevismo

fazione del movimento rivoluzionario russo
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Citazioni sul menscevismo e sui menscevichi.

Georgij Plechanov: importante esponente del menscevismo
  • Bolscevichi e menscevichi si sono divisi proprio perché differivano fondamentalmente circa il carattere e il ruolo del partito. Per i menscevichi il partito era una comunità di persone indipendenti che avevano le medesime opinioni politiche. Il loro concetto del partito non era diverso da quello che comunemente viene usato nel mondo occidentale liberale e democratico, dove un partito non vuole dominare integralmente la vita dei suoi membri; esso li inquadra semplicemente per limitati scopi politici. (Waldemar Gurian)
  • Il menscevismo, l'altra fazione socialista-democratica che fronteggia il bolscevismo, più libero da ogni elemento giacobino, più ispirato alla pratica occidentale, evoluzionista, fedele al principio organizzativo, sempre meglio accentuato dopo la sua scissione da Lenin, realistico, moderato nel suo programma, ha meno fascino fra gli operai, perché perde ogni punto di contatto con gli istinti della massa e si riduce ad una scuola di intellettuali che vedono giusto ma non sanno trovare le parole che toccano il cuore rude del popolo. (Virginio Gayda)

Stalin modifica

  • I menscevichi respingono la sovranità del popolo e sinora non hanno dato una risposta diretta alla domanda: chi dunque deve prendere nelle mani il potere? Oggi, poi, dopo aver compiuto apertamente una svolta verso i cadetti, i menscevichi dichiarano con maggior ardire che il potere devono prenderlo i cadetti, e non il proletariato e i contadini.
  • I nostri menscevichi non sono fedeli nemmeno a se stessi.
  • La tattica del menscevismo è la tattica degli elementi semiborghesi del proletariato.

Lev Trockij modifica

  • Cercando di basarsi sull'aforisma di Marx secondo cui nessun regime scompare dalla scena prima di aver esaurito tutte le sue possibilità, i menscevichi negavano che si potesse lottare per la dittatura del proletariato nella Russia arretrata in cui il capitalismo era ben lungi dall'esaurimento.
  • Plechanov, Aksel'rod, la Zasulič, Martov, seguiti da tutti i menscevichi, partivano dal punto di vista che in una rivoluzione borghese la funzione dirigente non poteva spettare che alla borghesia liberale, nella sua qualità di naturale pretendente al potere. Secondo questa schema, al partito del proletariato spettava la parte di ala sinistra del fronte democratico: la socialdemocrazia doveva appoggiare la borghesia liberale nella lotta contro la reazione, ma contemporaneamente doveva difendere gli interessi del proletariato contro la borghesia liberale. In altri termini, i menscevichi consideravano la rivoluzione borghese soprattutto come una riforma liberale e costituzionale.
  • Se manca una democrazia borghese in grado di porsi alla testa della rivoluzione? Allora bisogna inventarla. È quello che fanno i menscevichi. Creano la democrazia borghese, le sue qualità e la sua storia nella loro immaginazione.

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