Menachem Begin

politico israeliano

Menachem Begin (1913 – 1992), politico israeliano.

Menachem Begin

Citazioni di Menachem Begin

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  • La partizione della Patria è illegale. Essa non sarà mai riconosciuta. La firma dell'accordo di partizione da parte di istituzioni e privati non ha valore. Essa non vincolerà il popolo ebraico. Gerusalemme era e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel sarà restituita al popolo d'Israele. Nella sua interezza. E per sempre.
The partition of the Homeland is illegal. It will never be recognized. The signature by institutions and individuals of the partition agreement is invalid. It will not bind the Jewish people. Jerusalem was and will for ever be our capital. Eretz Israel will be restored to the people of Israel. All of it. And for ever.[1]

Citazioni su Menachem Begin

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  • Nessuna parentela, né vicina né lontana, con l'altro grande d'Israele, Ben Gurion, il Fondatore. [...] [David Ben Gurion] Faceva tutto a caldo, anche la guerra. Begin fa tutto a freddo: anche l'amore, credo, ammesso che lo faccia. Non riuscì a commuoverlo nemmeno Sadat, quando gli piombò, da nemico tuttora belligerante, a Gerusalemme, per chiedergli la pace. Il mondo, che vide in televisione la scena, quel giorno fu tutto per l'egiziano che, per la pace, firmava la propria condanna a morte, contro l'israeliano che lo accoglieva senza un sorriso e con visibile fastidio. [...] È l'uomo che non ha esitato un istante [...] a distruggere in pochi minuti tutto l'armamento corazzato, aereo e missilistico siriano sotto l'occhio stupefatto degli osservatori e «consiglieri» russi che lo avevano fornito. È l'uomo che ha messo alla porta l'ambasciatore di Mosca respingendone la nota di protesta addirittura con disprezzo, come se fosse stato lui la Grande Potenza che parlava a un subalterno. È l'uomo che ha picchiato i pugni sul tavolo di Reagan, e a un certo punto aveva rotto anche con lui. Se avesse perso, sarebbe finito al muro e passato ai posteri come il distruttore d'Israele. Ma ha vinto. E la Storia, iscrivendolo nei suoi registri come «Il Salvatore», dirà che solo un uomo come lui, «antipatico» come lui, e come lui disposto anche a scatenare un'altra ondata di antisemitismo, poteva vincere. E avrà ragione di dirlo. Perché è così. Alla fine lo diranno, vedrete, anche gli antisemiti. E forse perfino i semiti. (Indro Montanelli)
  1. Da (EN) The Revolt, Dell, New York, 1977, p. 433.

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