Meat the Truth - Carne, la verità sconosciuta
Meat the truth - Carne, la verità sconosciuta
Titolo originale |
Meat the Truth |
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Paese | Paesi Bassi |
Anno | 2007 |
Genere | documentario |
Regia | Gertjan Zwanikken |
Soggetto | Karen Soeters |
Interpreti e personaggi | |
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Meat the truth – Carne, la verità sconosciuta, film-documentario olandese del 2007 con Marianne Thieme, regia di Gertjan Zwanikken.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- [Su quelle che la gente considera le principali cause di emissioni di gas serra] Tutti dicono la stessa cosa: le auto, gli aerei, le fabbriche, e perché lasciamo le luci accese e facciamo lunghe docce... sempre le solite risposte. Be', sì, in parte è così, ma [...] il 18% delle emissioni di gas è causato dall'allevamento del bestiame. [...] Indovinate qual è la percentuale delle emissioni causata dai trasporti. Il 13%. Pensate: tutte le macchine, i trattori, i camion, le navi e gli aerei del mondo messi insieme inquinano meno dell'allevamento del bestiame. (Marianne Thieme)
- Il consumo di carne è un lusso a cui ci siamo troppo abituati. «Che nessuno tocchi le nostre bistecche!», «Giù le mani dai nostri barbecue!», ma una volta appurato che tutta questa carne è una delle cause principali della distruzione della Terra, non faremmo meglio a ripensarci? Già, immagino che qualcuno di voi penserà: «Ci risiamo, un'altra fanatica vegetariana!», ma vi assicuro che non sono la sola ad avere certe preoccupazioni. (Marianne Thieme)
- Le mucche hanno un apparato digerente alquanto complesso, molto più del nostro. Il loro stomaco è in grado di digerire fibra vegetale, al contrario di quello di noi esseri umani, perciò necessitano di un sistema molto complicato di batteri, funghi e protozoi all'interno del tratto digerente. Questi microrganismi non hanno accesso all'ossigeno. Il cibo che noi esseri umani mangiamo viene trasformato in biossido di carbonio ed acqua. Dal momento che i ruminanti non hanno ossigeno nel rumine, hanno bisogno di produrre altri tipi di gas. Uno dei più importanti, quello fondamentale, direi, è il metano. Paragonato al biossido di carbonio, il metano è 21 volte più potente. (David Davies)
- La mucca inghiotte il cibo che ha davanti e questo va nello stomaco, fermenta, e come risultato l'animale emette molti rutti. Questo gas prodotto quando l'animale rumina è uno dei fattori legati al riscaldamento del pianeta e all'effetto serra. (Huw McConachie)
- Una mucca da latte, che produce dagli 8.000 ai 10.000 litri di latte all'anno, produrrà anche dai 500 ai 700 litri di metano al giorno. Quindi una mucca da latte [...] è paragonabile a un grosso fuoristrada che percorra oltre 35 chilometri. Questo in termini di gas serra. (David Davies)
- [«Lei ha calcolato che il bestiame produce il 18% delle emissioni di gas serra. È davvero molto»] In effetti è molto. Per arrivare a questa stima, abbiamo preso in considerazione tutti i cambiamenti nell'utilizzo dei terreni legati all'allevamento del bestiame, la produzione di metano da parte degli animali, la gestione del letame per ciò che concerne il metano ed il protossido di azoto, e le varie fasi di produzione di mangimi, la trasformazione, il trasporto; abbiamo preso in considerazione l'intero aspetto del problema, senza trascurare nessun particolare, e siamo arrivati al 18%. (Henning Steinfeld)
- [«Come ha reagito quando si è trovato di fronte a questi dati?»] Sapevo che l'impatto sulle acque e la biodiversità sarebbe stato significativo, tuttavia non mi aspettavo un dato così alto, ma il risultato finale è questo. (Henning Steinfeld)
- [«Quale è stato secondo lei il risultato più scioccante della sua relazione?»] Che questo enorme impatto ambientale prodotto dall'allevamento intensivo non è ben noto alla maggioranza delle persone e non è ben noto nemmeno agli stessi agricoltori. C'è quindi una forte necessità di regolamentare il settore dell'allevamento, molto di più di quanto lo è adesso. (Henning Steinfeld)
- Se si considera che occorrono mediamente circa 7 kg di cereali – cioè mais – e di soia, per produrre 1 solo kg di carne, stiamo parlando di centinaia e centinaia di ettari di campi di soia che prendono il posto delle foreste pluviali, per la produzione di carne. (Danielle Nierenberg)
- I fagioli si soia importati vengono da paesi come il Brasile, che è il principale esportatore di questo prodotto nel mondo, e lì la produzione di soia è stata incrementata di 57 volte a partire dal 1960. Ora il Brasile produce ingenti quantità di soia in zone fragili dal punto di vista ambientale, come la foresta pluviale amazzonica, e il Cerrado, che è una savana boschiva. (Danielle Nierenberg)
- Le riserve di carbonio assorbono o trattengono questo elemento. Sono zone come la foresta amazzonica, il Cerrado o alcuni terreni coltivati. Se li eliminiamo perdiamo uno strumento fondamentale nella lotta al riscaldamento del pianeta. (Danielle Nierenberg)
- Mi sembra piuttosto strano che la maggior parte dei paesi si ostini a proporre rimedi poco efficaci come imporre tasse sui gas di scarico dei veicoli, specie quando la ricerca dimostra che in un anno nei Paesi Bassi una mucca produce tanto gas quanto un'auto che percorre 70.000 chilometri. (Marianne Thieme)
- I Paesi Bassi utilizzano quattro volte la loro superficie per produrre ciò che consumano. Immaginiamolo come un buffet: ciascuno mette nel piatto cibo per quattro persone, il che significa che non ne rimarrà per quelli in fondo alla coda. (Marianne Thieme)
- Film come Una verità scomoda hanno dato un contributo molto importante al dibattito sul riscaldamento globale, tuttavia l'unica mucca che ho visto nel film rappresentava l'adolescenza idilliaca di Al Gore nel Tennessee. In tutto il film non è stata spesa una sola parola sull'allevamento o sull'impatto di questa industria inquinante. (Marianne Thieme)
- Nella discussione sui cambiamenti climatici l'attenzione si concentra sul biossido di carbonio. Queste emissioni, se si considera il settore zootecnico, ammontano solo a un terzo circa delle emissioni totali di gas che provocano l'effetto serra. Il protossido si azoto e il metano sono trascurati nel dibattito, ma sono molto più nocivi in termini di effetto serra e devono essere tenuti in considerazione. (Henning Steinfeld)
- [«Al Gore non ha detto una sola parola sull'allevamento intensivo nel suo documentario. Cosa ne pensa, ha notato anche lei questa lacuna?»] Indubbiamente è una mancanza, l'argomento alimentazione è assente. Io credo che ciascuno di noi debba sapere che gli allevamenti e l'agricoltura contribuiscono ai cambiamenti climatici e hanno un forte impatto ambientale. Ciascuno di noi deve sapere che la produzione dei vari tipi di cibo ha un peso notevole sulla salute del pianeta. (Henning Steinfeld)
- [Parlando della Humane Society of the United States] Abbiamo dieci milioni di iscritti qui negli Stati Uniti e poi ovviamente abbiamo altri milioni di sostenitori che credono in quello che facciamo. Siamo qui per sensibilizzare l'opinione pubblica, ottenere riforme a livello politico a favore degli animali. Cerchiamo di fare pressione sulle aziende perché le cose migliorino, informiamo il pubblico e ci dedichiamo anche concretamente alla cura degli animali. [...] Gli allevamenti intensivi sono il maltrattamento peggiore. [...] vogliamo eliminare queste terribili prigioni. (Wayne Pacelle)
- [...] diventa un fatto molto personale quando si parla di mangiare animali, si tratta di qualcosa che è parte del modo di mangiare americano, ma l'opinione pubblica piano piano si sta svegliando. Non credo che si possa migliorare la situazione per gli animali e per l'ambiente mangiando carne nelle quantità attuali. [...] pensiamo che la forchetta sia un'arma molto potente. (Wayne Pacelle)
- Come avrete intuito, io sono vegetariana. Ma una volta mangiavo molta carne; questo fino a dodici anni fa, quando vidi un documentario alla televisione dal titolo Cosa vuole la mucca. [...] Queste immagini sconcertanti mi fecero dire «basta». Animali sottoposti a sofferenze e malattie, animali non più considerati come esseri viventi; avevo visto abbastanza e mi sono detta: «No, non voglio avere niente a che fare con questa barbarie». (Marianne Thieme)
- Puoi immaginare cosa sia avvenuto in me quando per la prima volta mi sono posto la domanda: «È giusto mangiare animali?». Quello è stato il momento che ha rivoluzionato la mia vita in modo radicale, perché non ci avevo mai pensato. Ma, quando ci rifletti, la risposta è semplice e chiara. Dobbiamo proprio mangiare animali? Assolutamente no. Ne abbiamo bisogno per le proteine? Assolutamente no. Ci fa bene? Assolutamente no. Gli animali sono contenti se li mangiamo? Assolutamente no. (Howard Lyman)
- La gente non crede che un ex allevatore di colpo diventi vegetariano. È una cosa inconcepibile. Quando affronto l'argomento con qualcuno del settore, la risposta che mi sento dare è: «Be', tu non puoi capire». Ho passato quarantacinque anni della mia vita a fare quel mestiere [...]. Quando dicono «tu non capisci» è un'assurdità. Io capisco benissimo, invece, e so meglio di loro che è sbagliato, è una situazione insostenibile, non fa bene a noi, non fa bene agli animali, non fa bene al pianeta: prima smettiamo e meglio sarà per tutti. (Howard Lyman)
- [Se tutti rinunciassero alla carne almeno un giorno alla settimana] Aiuterebbe per i motivi che sappiamo, ma aiuterebbe anche il karma! (Megan Blake)
- I vegetariani consumano un decimo delle risorse rispetto a coloro che si nutrono di carne. Un vantaggio per l'ambiente e per la salute. (Rob Stewart)
- Non puoi mangiare carne e definirti ambientalista. (Pamela Anderson)
- Mangiamo meno animali, o nessuno! (Kirsten Vangsness)
- Non mi aspetto che tutti rinuncino a mangiare carne, penso non sia realistico, ma sarebbe importante far capire alla gente che la carne non è qualcosa che devono mangiare per stare in salute, ogni giorno, come fanno adesso. (Bill Maher)
- La gente non ci pensa quando mangia la carne, non pensa a com'è stata prodotta, a quello che succede in quegli allevamenti industriali, perché lo fa per abitudine, e non per scelta. Però guidare una macchina, magari un SUV, un'automobile di grossa cilindrata, è qualcosa che puoi scegliere. Dobbiamo cominciare a informare la gente in modo che certi problemi vengano sentiti maggiormente, dobbiamo mettere le persone in condizione di poter operare delle scelte, a cominciare dall'alimentazione: ciò che mangiamo, come, quando lo mangiamo e da dove arriva. Dobbiamo documentarci e saperne di più. Quando parliamo di gas prodotti dalle auto, dobbiamo sapere che gli allevamenti industriali producono gas nocivi in quantità superiore. (Debra Skelton)
A tutt'oggi ci sono centinaia di milioni di vegetariani, e molti altri che hanno già iniziato a mangiare meno carne. Personalmente mi piace chiamarli «quelli che lasciano la carne». Ricordate che se non mangiate carne non uccidete gli animali. Se dopo tutto quello che avete sentito non siete ancora convinti, se il cambiamento del clima non vi interessa particolarmente, allora perché non ridurre la carne solo per il bene degli animali? Perché loro non si possono difendere da soli, e sono le vittime dirette dei nostri eccessi. Grazie. (Marianne Thieme)
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