Manlio Scopigno

allenatore di calcio e calciatore italiano

Manlio Scopigno (1925 – 1993), allenatore di calcio italiano.

Manlio Scopigno (a destra) con Gigi Riva a fine anni 60

Citazioni di Manlio Scopigno

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  • Il calcio è un castello le cui fondamenta sono le bugie. Io dico pane al pane e brocco al brocco e passo per un tipo bizzarro. Tutti gli altri, dal mago Helenio al mago di Turi passando per l'asceta Heriberto, sono tipi regolari.[1]
  • [Alla Domenica Sportiva, la sera dello scudetto] Chi è veramente Manlio Scopigno? Uno che in questo momento ha sonno.[1]
  • La Juventus è a un punto? Bene, con un punto in più, se il regolamento non cambia, lo scudetto lo vincerà il Cagliari.[1]
  • Il più pulito nel calcio è il pallone. Quando non piove.[1]
  • [A due minuti dalla fine della partita decisiva per lo scudetto, contro la Juventus, Cera chiese: «Mister quanto manca?». Scopigno, mentre aspirava la sua sigaretta, rispose con calma olimpica] A che cosa?[1]
  • [Durante il campionato mondiale di calcio 1970] Tutto mi sarei aspettato dalla vita, tranne che di vedere Comunardo in mondovisione![2][3]

Citazioni su Manlio Scopigno

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  • È stato uno dei più grandi allenatori che io abbia mai conosciuto. Capiva di calcio e sapeva come schierare gli uomini in campo. Fu uno dei primi a capire che i calciatori sono esseri umani. Non c'è bisogno del ritiro per farli rendere, ma devono essere responsabilizzati. Lui comprese anche che, in una terra come la Sardegna, nella quale impera il caldo, nel mese di agosto non era necessario fare grandi allenamenti. Attraverso allenamenti graduali noi arrivavamo in forma a Novembre e poi rendevamo fino alla fine della stagione. Non era facile gestire uno spogliatoio con grandi calciatori, ma lui ci riuscì grazie alla sua personalità. Quando parlava tutti lo ascoltavano. (Giuseppe Tomasini)
  • Scopigno era intelligentissimo, ci faceva ragionare oltre il calcio e ci trattava da uomini. Pensa cos'era a quei tempi abolire il ritiro prepartita. [...] ci dava fiducia ma non dovevamo deluderlo. Se in albergo facevamo chiasso a tavola, picchiava il coltello su un bicchiere e diceva: ragazzi, non siamo a casa nostra. E non volava più una mosca. Una notte in albergo si giocava a poker in camera mia, con Albertosi, Poli e Gori, fumo da tagliare con l'accetta, avevamo fatto salire panini e bottiglie. Bussano alla porta, sarà l'una, Gori intuisce chi è e si nasconde nell'armadio. Scopigno entra e dice: "Almeno invitare gli amici, quando si fa festa". Si siede sul mio letto e fa: disturbo se fumo? Noi zitti. E lui: però è l'ultima, anche per voi. Il giorno dopo abbiamo vinto 3-0. (Gigi Riva)
  • Scopigno era un bel terzino destro, paragonato a Maroso. Era nel Napoli e chiuse la carriera (rottura legamenti) dopo uno scontro con Sivori. È morto il 26 settembre del '93 e non ci fu a ricordarlo nessun minuto di silenzio, nemmeno a Cagliari. Il nostro calcio faceva già abbastanza tristezza allora. (Gianni Mura)
  • Un uomo di intelligenza superiore e di grande ironia. Non parlava mai, ma quando apriva bocca nessuno osava fiatare, compresi Riva e Albertosi. Più grande di come viene ricordato. (Comunardo Niccolai)
  • [«È vero che Scopigno fu licenziato dal Cagliari perché durante una tournée negli States fece pipì sul roseto nel giardino dell'ambasciata italiana a Chicago?»] Vero. Lui aveva chiesto dove fosse il bagno. Per scherzo gli indicarono il giardino. E sa com'è: quando scappa, scappa. Soprattutto a una certa età... (Comunardo Niccolai)
  1. a b c d e Citato in Damon Bailey/Jhon Blaz, Io ho detto che non comment, unmondoaparte 2005.
  2. Frasi famose.
  3. Darwin Pastorin, Tempi supplementari: partite vinte, partite perse, Feltrinelli, Milano, 2002, p. 16.

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