Luisa Sanfelice

nobildonna italiana

Maria Luisa Sanfelice, nota anche come Luigia Sanfelice (1764 – 1800), nobildonna italiana del Regno di Napoli.

Gioacchino Toma, Luisa Sanfelice in carcere

Citazioni su Luisa Sanfelice modifica

  • Appena ristabilito il dispotismo [con la fine della repubblica e il ritorno di re Ferdinando[1]], essa fu rinchiusa in un orrido carcere, e per la legge che diceva rei di morte tutti coloro che in modo decisivo avessero dimostrata la loro empietà verso la sedicente Repubblica, fu condannata a morire. A questo terribile annunzio, ella disse di esser gravida; e trovato ciò vero, fu sospeso il supplizio. Il re ne mosse aspro rimprovero ai giudici dicendo essere la gravidanza una favola inventata per sottrarsi alla pena. A malgrado di un nuovo esame che dette ai medici la certezza del fatto, il re non contento ordinò che la sventurata fosse condotta in Sicilia per essere visitata dai medici della corte. Anche questi accertarono la gravidanza; e la Sanfelice fu chiusa in prigione a Palermo per aspettare il parto, e dopo quello salire al patibolo.
    E il tristo momento giunse alla fine: ella partorì, e non valsero neppure le preghiere della reale famiglia a piegare l'animo feroce del re a favore della misera donna. (Atto Vannucci)
  • La retorica storica la proclamò una martire: e tale davvero ella fu, senza essere un'eroina, senza sentirsi giacobina, senza aver offerto alla vendetta, lunga e feroce di Ferdinando IV[1] e all'entusiasmo ardente e apoteotico de' repubblicani pruove manifeste così d'essersi associata alle nuove idee come d'aver caldeggiato la causa della libertà con la spesa della sua parola o de' suoi scritti. (Salvatore Di Giacomo)
  • Una scena selvaggia coronò questi ultimi istanti del feroce martirio. La Luisa, circondata e sorretta dai fratelli dei Bianchi, salì sul palco. E si facevano gli estremi preparativi, e le infami mani del carnefice l'acconciavano sotto il taglio della scure, quando un soldato, di quelli che assistevano all'esecuzione, lasciò sfuggire accidentalmente un colpo di fucile. Il carnefice, spaurito e già sospettoso di qualche tumulto, a questo si turbò e lasciò cadere in fretta la scure sulle spalle della vittima: sicché poi, tra le grida d'indignazione del popolo, fu costretto a troncarle la testa con un coltello.
    Quelle povere membra, che avevano finito di soffrire, vennero sepolte nella prossima chiesa di Santa Maria del Carmine. (Benedetto Croce)

Note modifica

  1. a b Ferdinando IV di Napoli, divenuto nel 1816 Ferdinando I delle Due Sicilie.

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