Luigi Illica

commediografo e librettista italiano

Luigi Illica (1857 – 1919), commediografo e librettista italiano.

Luigi Illica (Archivio storico Ricordi)

Citazioni su Luigi Illica modifica

  • Per un periodo di oltre venti anni parve non vi fosse in Italia, all'infuori dell'Illica, alcun poeta capace di comporre un buon libretto per musica, tanta era la smania di averne uno da lui, che aveva invaso tutti i compositori. (Carlo Mascaretti)

Eduardo Boutet modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Illica ha cominciato la sua vita di autore drammatico con successi clamorosi che mi hanno sempre però riempito l'animo di melanconia profonda. Egli mandava sul palcoscenico quattro e cinque atti, nei quali si appalesavano qualità di sceneggiatura certamente, ma si rivelava anche persistentemente il malo indirizzo. Pareva che un fascino invincibile incatenasse l'Illica al carro d'un trionfatore della platea, un trionfatore che cominciò aquila ed è finito passerotto, un trionfatore che dagli sconfinati orizzonti dell'arte è disceso alla ditta e alla bottega del commerciante.
  • Illica nel suo entusiasmo non si è mai invaghito della industria di Sardou, ma della forma teatrale sì; e scelse proprio quella che rappresentò il primo scalino della discesa del drammaturgo francese: la forma che si avvolge in tutte le prammatiche e le ricette del macchinismo teatrale, sorprendente a volte per le platee, sventura dell'arte. E combinò parecchie di quelle carcasse che avevano, oltre il peccato originale, anche il danno dell'imitazione. Le scrisse ma certamente non le amava, poiché le ha abbandonate disdegnoso, come si fugge da una passione che ci ha travolti, e che non meritava il sacrificio dell'ingegno e dell'anima.
  • Doppia è la parte di merito che all'Illica spetta di diritto. Egli ha dovuto lottare per togliersi ai roveti del malo indirizzo, e rifarsi per affrontare la via nuova. Ma giunto alla via buona vi si è abbandonato con una fede che suscita quella di chi lo segue nelle sue manifestazioni sulla scena. Non più combinazioni e non più meccanismi, così chiaramente palesano quelle nuove prove, non più falsità e non più convenzionalismo, ma la faccia umana, nell'ambiente, nelle creature, nell'andamento delle esistenze e dei fatti riprodotti. La visione chiara dell'ideale della scena nel sentimento e nel metodo. L'uomo non il personaggio. L'aborrimento d'ogni triste combinazione che alimenterà forse il botteghino d'un teatro, ma che certamente oltraggia l'arte e l'uccide.

Renato Simoni modifica

  • A vederlo con il cappello che, nella foggia moderna, mostrava una certa voglia di assomigliare al feltro spavaldo d'un moschettiere, e, con quella guardatura tra gaia e feroce, e la barbetta, e, dietro la guancia sinistra, il mezzo orecchio che gli era rimasto dopo un duello bolognese, nel quale ebbe a padrino Giosuè Carducci, egli si rivelava quello che fu in giovinezza: un uomo dagli impulsi travolgenti, inquieto, intemperante nell'azione e nella parola.
  • Quel teatro di Illica, appassito e morto assai presto, aveva una certa grandiosità di struttura, mezzo alla Scribe e mezzo alla Sardou, e un certo desiderio di rappresentare nei personaggi l'intera classe sociale alla quale appartenevano, che dimostravano nell'autore una interessante immaginosità e, per lo meno, il presentimento di forme d'arte maggiori e più difficili. Ma allo scrittore mancavano l'originalità del pensiero e la conoscenza seria dei problemi che pure intuiva superficialmente e definiva con una certa enfasi.
  • Tipo singolarissimo, formatosi in quell'ultima bohème lombarda dei Fontana e dei Ghislanzoni, e in quel giornalismo pittoresco e bersagliere dei Cavallotti e dei Bizzoni, attratto verso il verismo in pieno romanticismo, e avendo tutti gli atteggiamenti romantici. Ingegno ricco e incomposto, fertile e chiassoso; uomo di teatro nato, non affinatosi, ma esercitato a tutte le scaltrezze dell'effetto scenico; spirito capace di alti entusiasmi e di crudeli scetticismi, pronto a passare dalla più calda affettuosità alla più bollente ira: irresistibile nella burla bonaria, potente nel sarcasmo; incapace di tacere o di temperare la sua opinione, qualunque essa fosse.

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