Ludovico Dolce

scrittore e grammatico italiano

Ludovico Dolce (1508 o 1510 – 1568), scrittore e grammatico italiano.

Citazioni di Ludovico Dolce modifica

  • Zumelazoli, ovvero temé, latinamente è detto lapislazoli... E dalla sua bellezza è chiamato pietra celeste, overo stellata.[1]

Incipit di Dialogo dei colori modifica

MARIO, CORNELIO.

MAR. Tra le molte, anzi infinite cose, che grandissima maraviglia mi porgono Cornelio mio; mentre io vo riguardando questa gran Machina del Mondo, ve n'è una non picciola; anzi forse non minore di qualunque altra, il vedere ogni cosa distinta col suo proprio colore: dalla cui varietà prendono gli occhi infinita contentezza e diletto. Percioche il cielo, la terra, le piante, l'herbe, i fiori, gl'animali brutti, e l'huomo, tutti sono diversi non solo di spetie e di forma; ma di colori. Della cui varietà (per tacere le altre cose) quanta dilettatione ha preso la Natura ne gli augelletti: i quali si veggono così variamente dipinti, e con tanta finezza di colori, che gli occhi nostri non si possono satiare di risguardarli. E certamente apparisce, la stessa Natura esser sopra modo vaga di questa varietà: come si dimostra nell'arco celeste, che da Latini è detto iris; il quale si può dire esser dipinto di mille colori.

Citazioni su Ludovico Dolce modifica

  • A Venezia, «centro d'Italia», aveva infatti intrecciato una serie di relazioni con noti personaggi del milieu culturale lagunare: da Ludovico Dolce versatile compositore di tragedie, commedie, rime, al poliedrico e irrequieto Girolamo Ruscelli, «lume e splendore di molte scienze e gran professore delle lettere ebraiche, greche, latine e toscane», che fu, fra mille altre cose, «segretista» di successo nonché esperto di fuochi artificiali e d'artiglieria nei Precetti della militia moderna, tanto per mare quanto per terra; al suo fraterno compare Dionigi Atanagi, revisore dell'Amadigi di Bernardo Tasso, poligrafo occupato in una miriade di attività, correttore anche delle opere di Fioravanti. (Piero Camporesi)

Note modifica

  1. Citato in Salvatore Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, Vol. VIII, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1973, p. 765.

Bibliografia modifica

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