Le vie della violenza

film del 2000 diretto da Christopher McQuarrie

Le vie della violenza

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Titolo originale

The Way of the Gun

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2000
Genere thriller, azione
Regia Christopher McQuarrie
Soggetto Christopher McQuarrie
Sceneggiatura Christopher McQuarrie
Produttore Kenneth Kokin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le vie della violenza, film statunitense del 2000 con Ryan Phillippe e Benicio del Toro, regia di Christopher McQuarrie.

  Citazioni in ordine temporale.

  • C'è un ordine naturale, un modo in cui le cose dovrebbero andare. Un ordine che dice: "i buoni vincono sempre", che muori quando è il tuo momento o quando te lo sei meritato. Che c'è sempre un lieto fine, anche se magari per qualcun altro. A un certo punto ci fu chiaro che la nostra strada era segnata e che non avevamo niente da offrire al mondo. Le nostre scelte si riducevano a piccoli reati e salari da fame. Così, abbandonammo la nostra strada, per andare in cerca della fortuna che, lo sapevamo, ci stava cercando. Lasciata la via maestra fai quello che puoi per mangiare e proseguire. Non ti giochi la tua vaga speranza per quattro soldi. Non hai niente, nessuna comodità. Il bisogno è la tua droga. Con mezzo litro di sangue tiri su cinquanta dollari; con una schizzata di sperma, tremila. Se riduci i tuoi bisogni la minimo, puoi tranquillamente vivere del tuo. (Parker)
  • La sola cosa di cui puoi essere certo a proposito di un vecchio malridotto, è che è un sopravvissuto. (Joe Sarno)
  • Sono il tale per cui ti svegli una notte, magari fra un anno, magari fra due, e vedi che hai un cuscino sulla faccia e senti uno sparo. Ce ne sono altri da dove vengo. (Joe Sarno)
  • I soldi sono quelli che ti porti quando vai dal droghiere, sono quelli che prendi al bancomat... quindici milioni di dollari non sono soldi: sono un movente con attaccato un adattatore universale. (Joe Sarno)
  • Sai cosa voglio dire a Dio quando lo vedo? Gli voglio dire che mi hanno incastrato. (Longbaugh)
  • Un piano è una lista di cose che non funzioneranno. (Parker)
  • Quando si muore, si muore soli. (Longbaugh)
  • Non vogliamo il tuo perdono. Non chiediamo scusa. Non ti daremo la colpa, anche se sei complice. Ma non accetteremo il tuo ordine naturale. Non eravamo venuti in cerca di assoluzione, non avevamo chiesto di essere redenti... ma non è così che va, ogni maledetta volta? Le preghiere ottengono sempre risposta, nell'ordine in cui sono ricevute. (Parker)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Impiegato banca del seme: Pensa di avere i requisiti del donatore?
    Parker: Ecco, direi che sono discretamente intelligente, sono di bell'aspetto. Fisicamente sano, robusto.
    Impiegato banca del seme: È eterosessuale?
    Parker: Le posso fare una domanda?
    Impiegato banca del seme: Certo.
    Parker: Lei è finocchio? Vede, lei mi ha chiesto se sono eterosessuale; io le ho fatto la stessa domanda, solo che sono stato più chiaro rispetto a quello che mi interessa.
    Impiegato banca del seme: Le ho solo chiesto se è eterosessuale...
  • Longbaugh: Ah... non ho mai ucciso nessuno.
    Impiegato banca del seme: Come ha detto?
    Longbaugh: Che non ho ucciso mai nessuno.
    Impiegato banca del seme: Io non gliel'ho chiesto.
    Longbaugh: Ha chiesto se pensavo di avere i requisiti, credo che sia un requisito.
    Impiegato banca del seme: Mi chiedo perché ritiene in particolare questo un requisito importante per donare il seme.
    Longbaugh: Io direi che è un bel cazzo... scusi, molto importante come requisito.
    Impiegato banca del seme: Non l'aveva detto mai nessuno.
    Longbaugh: L'ha mai chiesto?
    Impiegato banca del seme: No...
    Longbaugh: Dovrebbe.
  • Longbaugh: Perché è così grave?
    Impiegato banca del seme: Perché nessuno parla di far sesso coi morti!
    Longbaugh: Certo, è da tarati.
    Impiegato banca del seme: Lei ne ha parlato!
    Longbaugh: Per dire che non lo faccio.
    Impiegato banca del seme: Io non l'ho chiesto!
    Longbaugh: Dovrebbe.
  • Parker: "Finocchio". Lo dica.
    Impiegato banca del seme: No.
    Parker: Lo dica!
    Impiegato banca del seme: Non lo voglio dire.
    Parker: Non trova che sia assurdo che se io tasto il culo a una donna e lei mi dà un pugno, è una che difende i suoi diritti; ma se un finocchio tasta il culo a me e io gli spacco la faccia è omofobia?
    Impiegato banca del seme: Vediamo di proseguire...
    Parker: Lei è... finocchio!
    Impiegato banca del seme: Nessun caso di malattia mentale in famiglia?
    Parker: Non è quello che dice che disturba, sa? È come lo dice.
  • Robin: Io lo so che finché porto il bambino nella pancia e voi due non avete messo le mani sui soldi, rimango viva.
    Parker: Qui il problema non è quanto vivrai, gioia, è quanto lentamente morirai.
  • Joe Sarno: Mi occupo dei panni sporchi del Signor Chidduck, di cose come voi. Io prendo spiacevoli decisioni che lui non vuole, né dev'essere a conoscenza. Così dorme molto meglio.
    Obecks: È il postino?
    Joe Sarno: Diciamo solo che esercito la difficile arte del giudicare.
  • Joe Sarno: C'è la possibilità che uno dei deceduti fosse in contatto...
    Jeffers: Aspetti: non penserà che...
    Joe Sarno: No, io non penso niente; neanche presumo, faccio congetture, o ipotizzo. Io, banalmente, osservo.
    Obecks: Che cosa?
    Joe Sarno: Quel che vedo. È un casino impressionante nel corso di una scontata routine di protezione. Da quel che ho sentito, due zotici qualsiasi spazzano via metà della vostra squadra uscendo da un palazzo in pieno giorno, e a mani vuote. A mani... vuote. Com'è possibile?
  • Joe Sarno: Be', io sono quantomeno... perplesso. E anche frustrato. È volontà del Signor Chidduck che voi due idioti rimaniate al suo servizio; ha un'opinione molto alta di voi. Ritiene che sarete estremamente motivati a risolvere questa faccenda, nonostante io insistessi per cacciarvi a calci in culo e darvi in pasto ai pesci. Al di là di questo, come procedere sta alla mia discrezione.
    Jeffers: La summenzionata arte del giudicare...
    Joe Sarno: Precisamente, Signor Jeffers. Vale a dire, che se un altro macabro spettacolo come quello che si è presentato ieri dovesse andare in scena, sareste buttati fuori. E allora, Signor Jeffers, avrò la mia soddisfazione. E ti prometto un giorno della resa dei conti, che non vivrai abbastanza per dimenticare.
  • Longbaugh: Li ho osservati mentre si preparano: sfollagente, torcia elettrica, giubbotto antiproiettile...
    Joe Sarno: E quei cinturoni con le manette, giusto?
    Longbaugh: Quel cazzo di distintivo che ti dice "chi se ne sbatte!".
    Joe Sarno: E gli piace dire stronzate come "accertarsi"...
    Longbaugh: Già, e "sorveglianza".
    Joe Sarno: "Affermativo".
    Longbaugh: "Richiedo appoggio".
    Joe Sarno: "Arte del giudicare".
    Longbaugh: "Arte del giudicare"? Già, comunque ci sono quelli dall'altra parte, e cioé quelle teste di cazzo dal grilletto facile che non pensano che atteggiarsi e a sparare. "Tu non sai chi sono, amico, io sono stato in prigione".
    Joe Sarno: "Perché ti hanno beccato, imbecille".
    Longbaugh: È come se tenessero ad essere criminali più che a commettere un crimine.
    Joe Sarno: Sai, questo non vale solo nel crimine, è così che va il mondo.
  • Longbaugh: Vuoi chiamarti fuori? Vuoi mollare? Questa cosa non ti capiterà un'altra volta.
    Parker: E se arriva il giorno e ti trovi in faccia in giù ad aspettare? E se in quel momento particolare della tua vita cominci a credere in Dio? Che cosa avrai da offrirgli? Che cosa dirai in tua difesa?
    Longbaugh: Che differenza fa se portiamo via un bambino alla madre? Dopo tutte le persone che abbiamo rapinato, storpiato e ammazzato... dici che ha importanza?
    Parker: Ha importanza.

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