Laura Valente

cantautrice italiana (1963-)

Laura Valente, pseudonimo di Laura Bortolotti (1963 – vivente), cantautrice italiana.

Laura Valente nel 1993

Citazioni di Laura Valente modifica

  • Per un cantante è impossibile stonare. Se si stona è perché non si sente bene sul palco mentre se si ascolta la propria voce ciò non può avvenire. Mi è capitato, invece, di perderla nel primo tour con i Matia Bazar perché ogni sera dovevo dimostrare di essere brava come Antonella Ruggiero, anche se eravamo completamente diverse. Quindi, quell'anno, ho cantato in maniera scriteriata per non deludere le aspettative dei fan. Con il risultato di avere le corde vocali distrutte, tant'è che abbiamo dovuto interrompere la tournée a metà. Poi mi sono curata con alcuni rimedi naturali e con l'esperienza ho imparato a non strafare.[1]
  • La mia carriera artistica è sempre stata latente. È vero, ho lasciato i Matia Bazar, ma non ho mai detto lascio questo mestiere. Mi sono dedicata ai miei figli e, giorno per giorno, mi sono ritrovata a preferire la mia famiglia al mio lavoro. Se avessi vent'anni di meno ricomincerei. Non è stato facile gestire tutto dopo quello che é successo, io un piano B non ce l'avevo. Adesso mi occupo dei miei ragazzi che hanno bisogno di una mamma, del progetto che stiamo organizzando e poi, sì, qualcosina continuo a fare. Però con grande pudore. Il problema è anche un po' l'età. Alla fine cantare è l'unica cosa che so fare bene e mi piace molto, è la mia professione.[1]

Intervista – Laura Valente: "Vi racconto di Mango, mio marito, e di tutto l'amore che conta davvero"

Simone Intermite, domanipress.it, 2 dicembre 2019.

  • Io sono milanese e nonostante il mondo della musica si divideva e si sviluppa ancora tra Milano e Roma, non sono riuscita a dare a Pino un' alternativa valida a Lagonegro che lui amava profondamente, anch'io mi sono trasferita in Basilicata per ventitré anni nella nostra casa immersa nella natura. La passione che aveva Mango per la sua terra era spirituale e contagiosa, tra lui e la sua città c'era un legame ed un senso d'apparenza che rivendicava con orgoglio e questo si riflette anche nelle sue canzoni. Per motivi di salute mi sono trasferita a Milano ma conservo ancora gelosamente la residenza potentina è un ricordo che mi lega indissolubilmente a lui.
  • Dopo anni di classifiche in cui c'era una dominazione quasi totale della musica straniera finalmente vedo che la musica italiana è riuscita a trovare in patria il suo giusto riscatto. I testi sono ritornati ad essere importanti, così come accadeva negli anni '70. Questo è un momento in cui assistiamo a tante nuove produzioni che utilizzano linguaggi alternativi e questo è molto stimolante. Filippo ed Angelina sono due musicisti, la musica non l'hanno scelta ma l'hanno assimilata sin da bambini e spero che li porti lontano essere "Figli di" non è sempre un vantaggio.

Note modifica

  1. a b Dall'intervista di Gustavo Marco Cipolla, Laura Valente: "Quel tour coi Matia Bazar e le mie corde distrutte", ilgiornaleoff.it, 7 agosto 2019.

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