Angelina Mango

cantautrice italiana (2001-)

Angelina Mango (2001 – vivente), cantautrice italiana.

Angelina Mango nel 2024

Citazioni di Angelina Mango

modifica
  • Ho vissuto a Lagonegro con la mia famiglia, eravamo in quattro. Mio padre era un cantante, mia madre era una cantante. Ho iniziato a cantare in giro per casa e a parlare, insieme. Ho iniziato a fare musica perché c'era musica ovunque e quindi la facevo pure io, perché era un mezzo di comunicazione che usavamo a casa.[1]
  • Ho iniziato il liceo scientifico a settembre e a dicembre è morto mio padre. Aveva 60 anni. È stato pesante. Si è scatenato l'inferno nella mia mente in quel momento, perché poi era tutto sotto le telecamere.[1]
  • Fino a tre anni fa non pensavo a cosa volessi fare: facevo musica e basta. Il problema è nato quando è finita la scuola: non sono diventata una cantautrice perché lo ero già, ma è semplicemente diventato il mio lavoro. Credo che in questi passaggi bisogna stare attenti a non perdere la genuinità e la purezza, ma per ora non ho avuto problemi in questo.[2]
  • Sicuramente Maria [De Filippi] mi ha insegnato tantissimo, sia a livello artistico che personale. Penso che con la mia voce io possa fare tantissime cose, però, mai come in quest'esperienza, ho capito che la voce è l'ultima delle priorità per saper stare su un palco. Spesso, la mia paura è stata quella di restare ingabbiata in questo giudizio, sul fatto che avessi una bella voce e basta. Col tempo ho capito che l'unica cosa che conta è arrivare alle persone e l'esperienza di Amici mi ha permesso di cimentarmi in pezzi parlati, o in brani in cui comunque lo sforzo vocale era minimo. Questa credo che sia la lezione più grande che mi potrebbe essere utile nel lavoro, senza tralasciare gli insegnamenti umani, che sono stati veramente tanti e preziosi. Di tutto questo, non posso che ringraziare davvero Maria.[3]
  • La prima cosa che mi hanno insegnato i miei genitori è stato l'amore, molti non hanno avuto questa fortuna. Ho paura del buio, dei fantasmi, dei mostri, degli insetti, delle isole, degli aerei, delle moto. Ho paura dei crostacei, dei ladri, degli squali, dell'ansia, dell'insonnia, degli attacchi di panico. Ho paura di un sacco di cose, ma non ho paura di amare. E ognuno di noi dovrebbe avere la fortuna di non avere paura di amare. Crescendo ho capito che ci vuole anche coraggio ad amare. Perché l'amore fa male. Così mi sono imposta di non avere mai paura, di avere coraggio. [...] mi impegnerò ogni giorno per convincere la gente ad avere paura del buio. Tanto chi ama è luminoso.[4]
  • [...] sono tutt'ora una bimba incasinata con i traumi, però i traumi non escludono il sorriso appena mi sveglio la mattina [...]. Sono contenta della persona che sono diventata.[5]
  • Penso sia impossibile non essere liberi se si fa musica, se si fa con tutto il cuore. E non è una frase retorica, è proprio così. La musica è uno spazio libero, è forse l'unico spazio completamente libero di dire, di fare tutto quello che si vuole, di sperimentare, di non escludere nulla. Quindi non posso fare altro che dedicare tutta la mia vita a questo.[5]
  • Se mai mi potrebbe piacere anche una donna? Assolutamente sì, ma certo. Io penso che ci si possa innamorare di tutti, sicuramente io non mi fermo a guardare il genere di una persona quando mi innamoro.[6]

Intervista di Giovanni Ferrari, cosmopolitan.com, 17 maggio 2023.

  • [«Com'eri da piccola?»] Ero una bambina felice. Molto felice. Ero sempre al centro dell'attenzione. E se non mi guardavano, costringevo tutti a farlo. Passavo le mie giornate a pensare a come intrattenere la mia famiglia, tra balletti e canzoni. E poi mi facevo i miei "viaggioni". [«Cioè?»] Dentro al mondo vedevo altre realtà che volevo metterci io. Realtà più fatate. È una cosa bella, la fantasia. Bisognerebbe coltivarla anche da adulti.
  • [«Hai detto che quando scrivi senti molto la Basilicata»] Sì, è una terra profonda. Nel bene e nel male. È una terra che si fa sentire quando ci vivi, quando la lasci, quando ci torni. E questa verticalità della Basilicata, così capace di entrare nelle cose in maniera così schietta, mi è rimasta molto nella mentalità. Mi aiuta a entrare dritta nelle cose, piuttosto che a passarci accanto. [«C'è un luogo in particolare a cui sei legata?»] La mia città, Lagonegro. È un paesino vicino al mare e alla montagna. È vicino a tutto. E allo stesso tempo lontano da tutto.
  • A sette anni [...] partecipavo a delle gare di ballo al mare. Tutti portavano "Waka Waka" e io, invece, mi presentavo con "Honky Tonk Women" dei Rolling Stones.
  • [«Hai raccontato che a casa la musica era soprattutto un modo per comunicare tra voi. Me lo spieghi?»] A casa mia c'erano strumenti ovunque. Dopo pranzo io e mio fratello ci mettevamo al pianoforte a suonare qualsiasi cosa. E ci stavamo ore e ore. Oppure sentivamo nostra mamma che suonava, nostro padre che suonava. Era un modo per parlarsi, quello. Capitava spesso di entrare in casa e di non trovare nessuno perché tutti stavano lavorando in cuffia.
  • [«Che effetto ti fa essere riconosciuta?»] È strano. [...] Su questo, però, a differenza degli altri miei compagni di viaggio sono un po' più preparata. L'ho già vissuta questa cosa, anche se non in prima persona. Credo che in questo mio padre mi abbia veramente insegnato tanto. Non possiamo andare con leggerezza all'Ikea la domenica? Ok. Ma bisogna avere tanta gratitudine nei confronti delle persone. È grazie al pubblico se si fa questo lavoro. Se arriva, la popolarità la voglio accogliere così com'è.

Luca Diana, gay.it, 25 maggio 2023.

  • Dall'esperienza all'interno della scuola di Amici mi porto dietro molte consapevolezze. Ho scoperto di essere più silenziosa di quello che credevo, prima pensavo di essere molto più chiacchierona invece a quanto pare non lo sono. Ho imparato ad esprimere sempre quello che penso, a far valere la mia opinione, anche quando non è richiesta. Prima stavo sempre zitta. Poi ho imparato a dire sempre la verità perché mentire su qualcosa non ha senso. A volte sembra utile ma alla fine non lo è. È inutile. Fa solo male alla salute.
  • Ho sempre fatto musica e non è mai stato un motivo di contrasto con i miei genitori [...]. Però, non ho mai pensato in realtà cosa faccio nella vita? Faccio la cantautrice perché ho sempre scritto. Anche a cinque anni io mi sentivo una cantautrice però per me, nella mia testa, non era neanche un lavoro. Lo è diventato quando ho finito la scuola, quando ho finito tutto quello che dovevo fare e ho detto: E mo? Come funziona? Deve diventare il mio lavoro. Da quel momento la musica per me ha assunto un'altra importanza, perché ti sacrifichi molto di più e perché non basta più solo la passione, o nel mio caso l'attitudine, serve l'impegno, la dedizione.
  • Quando inizio a cantare penso a quello che sto dicendo. Così dev'essere perché altrimenti potrei cantare anche la lista della spesa e sarebbe uguale. La cosa più importante quando canto è quello che sto dicendo, non è come lo canto. La voce mi ha sempre supportato, non mi ha mai tradito e spero e credo che non lo farà mai. Mi fido della mia voce. Ma quello non è importante. Alla fine secondo me è soltanto entrando completamente nel pezzo che si può arrivare alle persone.
  • Quando devo interpretare un pezzo, che sia mio o una cover, sicuramente tendo a prendere ispirazione dalla mia vita. Non riesco a cantare cose che non provo. Devo provarle quindi non è detto che io possa cantare tutte le canzoni del mondo. Ad esempio, ad Amici molte cose le ho riscritte perché sentivo il bisogno di farlo oppure perché sentivo che c'era l'energia giusta in quella canzone per esprimere una cosa che avevo l'urgenza di dir. Io cerco di comunicare quello che sento, quello che provo, attraverso la musica.
  • Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non ho fatto delle cose per paura. Cose stupide come quando i miei amici mi chiedevano Andiamo un weekend al lago? ed io rispondevo di No perché avevo paura. Di che? Di cose stupide. Non ha senso perché le cose di cui uno ha paura sono solo in testa. Mi è capitato una volta quando ero ad Amici che piangevo. Avevo diecimila cose a cui pensare, diecimila stress. Io però piangevo perché in quel momento mi vedevo brutta. Quindi mi sono accorta che uno piange per queste cose ma alla fine non hanno importanza, e non fa niente.

Intervista di Andrea Conti, ilfattoquotidiano.it, 31 maggio 2024.

  • Non c'è niente di più autobiografico [...]. Era esattamente quello che succedeva praticamente ogni giorno, dopo pranzo, con tutta la famiglia a tavola. Iniziavo a ballare, a cantare, a performare. così, senza alcun motivo. Così i miei mi stavano a guardare e dicevano: "Vabbè, facciamola fare, è contenta così". [...] avevo l'asma, infatti era difficile ballare [ride, ndr]. [«E che facevi?»] Me ne fregavo e ballavo lo stesso!
  • [...] l'artista è una persona fragile, è una persona che mette tutte le sue fragilità sotto i riflettori e dice la sua opinione anche quando non è richiesta e dà tutto se stesso sul palco. A volte ci sono dei momenti in cui ti sembra di essere troppo, di dire troppo, di fare troppo... [«E che dici a te stessa in quei momenti?»] Ma chi me l'ha chiesto di scrivere questa cosa? Perché sto parlando di me? Però non so cosa altro fare nel senso che io posso solo fare questo nella vita. È una mia esigenza primaria, ho bisogno dell'amore perché chi scrive ha bisogno dell'amor. Un po' quello che dai poi ti torna dal pubblico. L'amore è ricambiato.
  • [...] tutti hanno delle fragilità con cui combattono. [...] ne ho tante. Però una cosa che è stata fondamentale nel mio percorso personale è stato imparare a riconoscerle. Penso di essere molto consapevole di tutti i miei limiti, di tutto quello su cui devo lavorare e di tutto quello da cui mi devo preservare e per cui mi devo preservare. Quindi non mi spaventano così tanto le mie fragilità, anzi, ci tengo!
  • Il mio limite è l'incapacità di fermarmi. A volte è una cosa positiva perché mi permette di fare tantissime cose, altre volte, invece, credo che non bisogna sentirsi in colpa se ci si ferma un secondo.

Citazioni tratte da canzoni

modifica

Voglia di vivere

modifica

Etichetta: 21CO, BMG Rights Management, 2023, prodotto da Antonio Cirigliano, Canova, Enrico Brun, Michelangelo e Zef.

  • Come se, come se, come sere d'estate | che ti lasciano il segno | e lo so, e lo so, quanto vale un errore, | quanto è bello sbagliare. (da Ci pensiamo domani[7], n. 1)
  • E quando ti sveglio e mi guardi così, | a me basta tutto questo, | mi basta restare in silenzio | e non ho più voglia di andarmene via. (da Ci pensiamo domani[7], n. 1)

Citazioni su Angelina Mango

modifica
  • Angelina è quella voglia di essere convertito all'eterosessualità da Pillon. (Tommaso Zorzi)
  • Angelina sembra partorita sul palcoscenico eppure, quando parla di sé, ha un candore così slegato dal suo successo che viene da chiedersi se è autentica o paracula. (Selvaggia Lucarelli)
  • Ci sono personaggi che vengono studiati a tavolino e fanno successo grazie al lavoro di un team di professionisti lungimiranti. E poi ci sono artisti con luce innata che sono destinati a stare sul palco e non devono fare altro che farla uscire quella luce. Questa è Angelina Mango. (Melissa Greta Marchetto)
  1. a b Dall'intervista di Andrea Parrella, Angelina Mango racconta la morte del padre ad Amici: L'inferno, era tutto sotto le telecamere, fanpage.it, 2 dicembre 2022.
  2. Dall'intervista di Mario Manca, Angelina Mango: La musica mi ha aiutato a guardare il dolore in faccia, vanityfair.it, 17 maggio 2023.
  3. Da Nico Donvito, Angelina Mango: Ho imparato a guardare le cose da un'altra prospettiva. L'intervista, quiedoranews.com, 17 maggio 2023.
  4. Da un intervento al Milano Pride; citato in Roberta Cecchi, Angelina Mango e il potente discorso al Pride: «I miei genitori mi hanno insegnato l'amore», cosmopolitan.com, 26 giugno 2023.
  5. a b Da Mattia Buonocore, Intervista ad Angelina Mango: «Sono una bimba incasinata con i traumi. Vado a Sanremo per amore», davidemaggio.it, 24 gennaio 2024.
  6. Da un intervento al Padova Pride Village; citato in Anthony Festa, Angelina Mango: "Potrei innamorarmi di una donna", biccy.it, 8 settembre 2024.
  7. a b Testo di Angelina Mango, Alessandro La Cava e Filippo Uttinacci.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica