La prima notte di quiete

film del 1972 diretto da Valerio Zurlini

La prima notte di quiete

Immagine Delon-Italie-1972.png.
Titolo originale

La prima notte di quiete

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1972
Genere drammatico
Regia Valerio Zurlini
Soggetto Valerio Zurlini
Sceneggiatura Valerio Zurlini, Enrico Medioli
Produttore Alain Delon
Interpreti e personaggi

La prima notte di quiete, film italiano del 1972 con Alain Delon, Lea Massari, Alida Valli, Salvo Randone, Giancarlo Giannini, Renato Salvatori e Sonia Petrovna, regia di Valerio Zurlini.

  • Non c'è che la mancanza di libertà a darti certe ventate di allegria. (Daniele Dominici)
  • Eccola, nel 1460 la comunità contadina di Monterchi, ordinò a Piero questa Madonna. Gli autori della commissione non erano Papi, né principi, né banchieri, e può darsi che all'inizio Piero abbia preso il lavoro un po' sottogamba. Malgrado questo, ecco il miracolo di questa dolce contadina adolescente, altera come la figlia d'un re. Il silenzio della campagna intorno a lei è così compiuto; finora probabilmente si è divertita a confidarsi con le sue bestie, le chiama per nome e... e ride.
    Poi a un tratto è tutto finito poiché attraverso i secoli, il destino ha scelto proprio la sua purezza. Lei ne sembra compresa ma non felice, forse già sente oscuramente che la vita misteriosa che giorno per giorno cresce in lei, finirà su una croce romana come quella d'un malfattore.
    E secoli dopo un grande poeta [Dante Alighieri] le si rivolgerà con queste sublimi parole: "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura". Probabilmente non avrebbe neanche capito. (Daniele Dominici)

Dialoghi

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  • Daniele Dominici: Sono fatti vostri e io non voglio entrarci.
    Fabrizio Romani: Molti altri professori lo firmano.
    Daniele Dominici: Affari loro. Io sono qui soltanto per spiegarvi perché un verso del Petrarca è bello, e presumo di saperlo fare. Tutto il resto mi è estraneo, mi annoia tanto vale che ve lo dica subito, per me neri o rossi siete tutti uguali, i neri sono più cretini. Dovrò passare con voi solo tre o quattro mesi, il tempo che si aggiusti il femore del professor Mariani. Non sono in gran forma perché non insegno da molto tempo, e mi dicono che intanto sono cambiate molte cose, però ho un mio punto di vista sull'insegnamento: non imporlo a nessuno. Nel senso che se qualcuno vuole studiare io sono qua, gli altri facciano come vogliono, venire, non venire, leggere, scrivere, giocare la battaglia navale, insomma basta che non disturbino.
  • Daniele Dominici: Esci fuori.
    Studente: E perché?
    Daniele Dominici: Il perché non lo so ancora, ma certamente lo sai tu.
  • Vanina: Lei vorrebbe avere un figlio?
    Daniele Dominici: Sembrate tutti d'accordo per farmi la stessa domanda! Ah, Dio santo, non ne ho più la volontà, né il coraggio, né la fantasia. Ho scordato troppe cose.
  • Daniele Dominici: Ma non ti ho cercata per passare una serata divertente, queste cose non mi interessano affatto. Ma lo sconforto che hai dentro... la tua malinconia senza rimedio, non riesco a sopportarla.
    Vanina: Ma lei non sa niente di me.
    Daniele Dominici: So quanto mi interessa sapere.
  • Gerardo Pavani: Non fate gli stronzi!
    Spider: Ma noi siamo stronzi!
  • Elvira: Ma ne hai due di camere da letto?
    Gerardo: Una, non voglio mica metter su famiglia... dai che è tutto in disordine...
    Elvira [aprendo la porta]: Un campo di Roncisvalle!
  • Elvira: mi accompagni tu professore?
    Daniele: mi dispiace ma, temo di non avere benzina
    Elvira: li segna ancora un quarto
    Daniele: segna anche che non ho voglia d'accompagnarti
    Elvira: certo che questa sera ti sei bevuto un bel bicchierino di merda, vero professore?
    Spider: ehi, ehi, vieni bionda che ti porto nei meandri dell'inferno, vieni! sali, troia!

Altri progetti

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