La leggenda della fortezza di Suram
film del 1984 diretto da Sergei Parajanov
La leggenda della fortezza di Suram
Titolo originale |
Ambavi Suramis tsikhitsa |
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Lingua originale | georgiano |
Paese | Unione Sovietica |
Anno | 1984 |
Genere | drammatico |
Regia | Sergej Iosifovič Paradžanov, Dodo Abashidze |
Soggetto | Daniel Chonqadze (libro) |
Sceneggiatura | Vaja Gigashvili |
Produttore | Khuta Gogiladze, M. Simksayev |
Interpreti e personaggi | |
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La leggenda della fortezza di Suram, film sovietico del 1985, regia di Sergej Iosifovič Paradžanov e Dodo Abashidze.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Dio t'ha dato la libertà senza sparger sangue. Io invece l'ho avuta al prezzo di un eterno tormento. (Osman-Agha)
- Ricordati, un'opera buona lascia sempre una traccia. (Osman-Agha)
- La verità punge, alle bugie si crede volentieri. (Zoppo)
- Questa è Nina, la illuminista dei georgiani. Ella ci portò la sacra croce fatta di vite e legata con una ciocca di capelli di donna. E questa è la bella Tamara. I mostri la imprigionarono, ma le tenebre svanirono e ora Tamara è una stella che brilla nel firmamento. E questo è Parnavaz. Ha creato l'alfabeto. Lo ha ispirato la Grande madre del Sole. Le sue opere sono a Mzkheta. E questo è Amiran, colui che i greci chiamano Prometeo. Rubò il fuoco agli dei e lo portò sulla Terra agli uomini. Per questo fu incatenato ad una roccia e da allora il suo tormento è continuo. Soffre e soffre. Quando Amiran spezzerà le catene la Georgia sarà libera. (Simone lo Zampognaro)
- Si leva e cala il Sole. Ritorna là dove si è levato. I fiumi scorrono nei mari. E i mari non si riempiono, l'acqua torna indietro. Tutto scompare e tutto resta nell'Universo. (Osman-Agha)
Citazioni su La leggenda della fortezza di Suram
modifica- Trasposizione cinematografica di un'antica leggenda georgiana, dove si mescolano orgoglio nazionalista e mistica del sacrificio, è un'opera visionaria, coloratissima, dove il regista distrugge la struttura lineare del racconto in brevi scene autonome. [...] Sullo schermo si alternano così oggetti simbolici e animali stilizzati, personaggi e panorami che possono sconcertare per la loro «discontinuità», ma che offrono anche momenti di solenne bellezza e di appassionato folclore. (Il Mereghetti)
- Visionario e rarefatto, ermetico e allegorico, incline al manierismo, ma con molti momenti e immagini di solenne bellezza. (il Morandini)
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