Infinite (film)
Infinite
Titolo originale |
Infinite |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2021 |
Genere | fantascienza, thriller |
Regia | Antoine Fuqua |
Soggetto | dal romanzo di D. Eric Maikranz storia di Todd Stein |
Sceneggiatura | Ian Shorr |
Produttore | Lorenzo di Bonaventura, Mark Huffam, Stephen Levinson, Mark Vahradian, Mark Wahlberg, John Zaozirny |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Infinite, film del 2021 con Mark Wahlberg, regia di Antoine Fuqua.
Tra noi ci sono persone che hanno il dono di ricordare perfettamente tutte le loro vite passate. Tra di loro si chiamano gli Infiniti. Tra gli Infiniti due gruppi si contendono il potere. Da una parte ci sono ci Credenti dediti a usare le loro conoscenza per la protezione e il progresso di tutta l'umanità. Dall'altra ci sono i Nichilisti, che considerano questo dono una maledizione. Le nuove tecnologie hanno dato ai Nichilisti l'opportunità di distruggere ogni forma di vita sulla Terra. E c'è una guerra in corso per averne il controllo. (Voce fuori campo di Evan)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Avete mai fatto un sogno così reale da sembrare un ricordo? Vi capita di vedervi allo specchio e di rimanere sorpresi come si vi aspettaste di vedere la faccia di un altro che vi fissa? (Evan)
- [Folla in mezzo alla strada] Queste persone vanno tutte da qualche parte, hanno tutte molto da fare. Ma qual è il senso di tutto questo? Forse, se conoscessi la risposta, tutte le piccole cose s'incastrerebbero e avrebbero senso. Non sapete perché, ma ogni passaggio ha un senso. Come se anziché impararle, le ricordaste. (Evan)
- Ci sono delle cose che sapete fare e basta? Che nessuno vi ha mai insegnato? (Evan)
- La morte non è la fine. È come voltare la pagina di un libro. È un altro capitolo, della stessa storia. ( Nora)
- La morte non è la fine. Non per noi. Forse non lo è per nessuno. È un nuovo capitolo, della stessa storia. (Evan)
Dialoghi
modifica- Ragazzo di una gang: Ehi, wikipedia! Qual è la capitale del Brakina Fatso?
Evan: Si chiama Burkina Faso... Ouagadougou.
Mi chiedo che cosa mi abbia insegnato essere Evan McCauley. Se ogni nuova vita è un’opportunità per costruire su ciò che è stato, un’occasione per progredire al meglio delle nostre capacità perché alcuni di noi devono sguainare la spada e combattere ancora, mentre altri scoprono un nuovo inizio. La speranza. Ecco cosa ho imparato: sì cadiamo, sì sbagliamo, sì a volte distruggiamo tutto ciò che tocchiamo, ma tutti i momenti che viviamo sono legati tra loro dalla convinzione che le nostre azioni, il giorno dopo, la settimana dopo, la vita dopo serviranno a qualcosa di più importante, a qualcosa di più grande di noi. E dopo? Be', le possibilità sono...infinite. (Voce fuori campo di Evan)