Il mostro (film 1977)

film del 1977 diretto da Luigi Zampa

Il mostro

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Titolo originale

Il mostro

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1977
Genere thriller
Regia Luigi Zampa
Soggetto Sergio Donati
Sceneggiatura Sergio Donati
Produttore Claudio Mancini
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il mostro, film del 1977 con Johnny Dorelli e Sydne Rome. Regia di Luigi Zampa.

[In una sala cinematografica, nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo]

  • Valerio: Vuoi che rivediamo ancora quando sgozza anche la battona?
    Luca: No, è tardi. Poi mamma s'arrabbia.
    Valerio: Andiamo. [si alzano] Copriti, che fuori fa freddo. Be'?! T'è piaciuto?
    Luca: È fatto bene.
    Valerio: Bene? La trama non sta né in cielo né in terra, però siccome è pieno di sbudellamenti, rantoli e sbavate di sangue la gente se la fa sotto e ci gode. [escono dalla sala] Guarda, se avessi io l'appalto delle autostrade farei pagare il biglietto per vedere i fessi spappolati negli incidenti. Ci sarebbe la coda da Milano a Roma. [scendono le scale] Ma lo sai che cosa incassano queste troiate di film, con quattro morti al sugo di pomodoro? Più di miliardi, pensa te. Tutti soldi che gli portiamo noialtri coglioni che giriamo con le pezze al culo!
    Anziana signora: O santo cielo!
    Valerio: Cosa dice?
    Anziana signora: Ma le pare questo il modo di parlare a un ragazzo?
    Valerio: Io a mio figlio parlo come mi pare, e gli insegno a dire pane al pane e culo al culo, e a conoscere la vita, ma quella vera, senza balle Biancaneve e Cappuccetto Rosso, e così sarà abbastanza duro da farsi strada a calci in bocca come fanno tutti gli altri, e non si ritroverà vecchio, solo, rincoglionito a passare i pomeriggi nei pidocchietti di terza visione! E l'assassino nel film è il dottore con la barba: to'!
    Anziana signora: Ooh! [fa un gesto di disgusto]
    Valerio: Ma dico io... i vecchietti bisognerebbe accopparli tutti. Altro che la pensione: una bella camera a gas!

  Citazioni in ordine temporale.

  • DOMANI AMMAZZO NONNO GUSTAVO. | IL MOSTRO (lettera spedita in redazione a Valerio)
  • QUESTA VOLTA TOCCA A GIGI VALLI. | IL MOSTRO (biglietto infilato in tasca a Valerio alla partita di calcio)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Valerio [guardando l'illustrazione sulla prima pagina del giornale fresca di stampa]: Eh? Non fa un bell'effetto questo pupazzone nero?
    Giorgio: Sì. Sì, sì, è buono. Anzi, sai cosa facciamo nell'edizione di domani? La V gliela stampiamo in rosso, è molto più sinistro!
    Nicola: Pensate anche a quanto cosa un colore in più!
    Giorgio: Eh, ma dai, ne vale la pena! Lo sai che in due giorni le edicole hanno triplicato le richieste di copie?
    Valerio: Sai cos'è? È che in questi tempi di stragi, di rapimenti, di attentati, i bei delittoni così vecchio stile alla gente gli sembrano una boccata d'aria fresca.
    Nicola: Sì, finché dura!
    Giorgio: È buona anche la drittata della lettera che continua nelle pagine interne.
    Valerio: Già! Così se lo comprano anche quei paraculi che leggono solo i giornali appesi nelle edicole.
    Giorgio: Ah, a proposito: bisogna spicciarsi a rinforzare la distribuzione, se no andiamo in crisi. E comunque per domani il Vismara mi ha promesso tre camionate di terroni disoccupati per lo strillonaggio in centro.
  • Valerio: Allora, Giorgio, com'è andato il funerale?
    Giorgio: Niente male. Non ha piovuto e c'era anche una troupe della TV, così avremo anche della pubblicità dal telegiornale. Qui tutto bene?
    Valerio: Stiamo girando a mille. Aspetta, voglio farti vedere la mia idea per la prima pagina di domani. [Prende un foglio] Penso a qualcosa di diverso dalla solita sparata. Voglio fare una cosa... dignitosa e molto drammatica, così: [si mette a disegnare] un gran riquadro con un sacco di bianco, e nel bianco solo i tre nomi delle vittime. Vittorio Santi [scrive una V seguita da uno scarabocchio], Gigi Valli [scrive una G seguita da uno scarabocchio] e Nicola Mesca. [scrive una N seguita da uno scarabocchio] Poi qualcosa sotto tipo: "Continuerà ancora questo elenco?" Eh?
    Giorgio: Sì, sì, l'idea nel complesso non è male, ma sai... sai che cos'è? È quel "Gigi", che gli leva tutto il drammatico.
    Valerio: Eh be', sì, hai ragione. Forse... Ah, scusa, come faceva di nome Valli? Ho qui la scheda [...] Dunque: "Egisto". [cancella la G e scrive al suo posto una E] Be', certo che con un nome così... non so, io! Ecco fatto. [sgomento] Madonna!
    Giorgio: Cosa c'è?
    Valerio: V, E, N. Forse è un caso, Giorgio. Forse starà per "venerdì" o per "Venere", ma pensa a quella V rossa, perché quella è la chiave di tutto. Giorgio, a forza di teste sfondate il mostro sta scrivendo la parola "vendetta".

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