Hugh Clowers Thompson, Jr. (1943 – 2006), militare statunitense.

Hugh Thompson Jr. nel 1966

Citazioni di Hugh Thompson Jr.

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  • Abbiamo continuato a volare avanti e indietro… e non ci è voluto molto tempo prima che iniziassimo a vedere un gran numero di corpi ovunque. Ovunque guardassimo, vedevamo dei corpi. Si trattava di neonati, di bambini di due, tre, quattro, cinque anni, di donne, di uomini molto anziani. (da una conferenza nel 1994)[1]
  • So che molti non ci hanno perdonato. Che quella mattina, siamo stati io e Larry a decidere cosa era giusto fare. Che non esiste ordine illegale a cui si debba ubbidire. Che se un ordine è illegale, non basta tacere. Bisogna opporsi subito e poi denunciare i responsabili, chiunque siano.[2]
  • Eravamo in volo radente quando vidi montagne di corpi, capanne che bruciavano, soldati impazziti che facevano fuoco su cadaveri ammucchiati. Cominciai a chiedere via radio se era necessario scendere per prestare soccorso ai feriti, ma non ebbi risposta. Feci altri due o tre cerchi e cominciai a chiedere chi fossero quei fottuti pazzi con le nostre uniformi. Farfugliarono che stavano rispondendo a una minaccia vietcong. Cazzate! Dissi a Larry di armare la mitraglia e prepararsi a mandare all' altro mondo un po' di quegli assassini... E Larry lo fece. Senza pensarci un attimo. Purtroppo era tardi. Ne trovammo vivi solo dieci. Ma forse è servito. Forse.[2]
  • Le decorazioni scaldano il cuore. Ma io aspetto di vedere dell'altro. A My Lai, i generali e i papaveri di Washington se la cavarono. Ad Abu Ghraib non deve accadere.[2]
  1. Citato in Il massacro di My Lai, cinquant'anni fa, Ilpost.it, 16 marzo 2018
  2. a b c Citato in È giusto disobbedire come facemmo noi in Vietnam, La Repubblica, 17 maggio 2004

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