Heinrich Himmler
Generale, politico e criminale di guerra tedesco (1900-1945)
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Heinrich Himmler (1900 – 1945), militare tedesco.
Citazioni di Heinrich Himmler
modifica- [Sulle SS] Così ci siamo schierati e secondo leggi immutabili marciamo come ordine militare nazional socialista, uomini d'impronta nordica, comunità giurata della nostra stirpe, verso un lontano avvenire, e desideriamo e crediamo di essere non soltanto i pronipoti che meglio la difendono, ma anche e in più i padri di generazioni future, necessarie alla vita eterna del popolo tedesco-germanico.[1]
- La crudeltà impone rispetto.[2]
- La SA costituisce la truppa, la SS è la guardia. È sempre esistita una guardia. I persiani, i greci, Cesare, Napoleone e anche il vecchio Fritz ne hanno avuto una. La SS è la guardia della nuova Germania.[3]
Citazioni su Heinrich Himmler
modifica- Himmler definì le SS come il nuovo tipo umano che in nessuna circostanza avrebbe fatto "una cosa per se stessa". (Hannah Arendt)
- Nei suoi discorsi riservati e non destinati al pubblico Himmler parla esplicitamente di schiavitù: c’è assoluto bisogno di «schiavi di razza straniera» (fremdvölkische Sklaven) dinanzi ai quali la «razza dei signori» (Herrenrasse) non deve mai smarrire la sua «aura signorile» (Herrentum) e coi quali essa non deve in alcun modo mescolarsi o confondersi. (Domenico Losurdo)
- Paradossalmente, Himmler si presentava quasi come un avversario dell'antisemitismo, perché in fondo l'antisemitismo non era che un'ideologia e, come egli soleva dire, non era con le ideologie che si uccidevano i pidocchi: la questione ebraica era una questione di pulizia e come per spidocchiare non valevano ideologie ma solo l'allontanamento fisico dei pidocchi, altrettanto doveva valere per gli ebrei. (Enzo Collotti)
Note
modifica- ↑ Citato in Meier-Benneckenstein Das 3. Reich im Aufban (Il terzo Reich in costruzione), 1939; citato in Reimund Schnabel, Il disonore dell'uomo, 1966.
- ↑ Citato in AA.VV., Il libro della Seconda guerra mondiale, traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 24. ISBN 9788858041406
- ↑ Citato in Max Gallo, La notte dei lunghi coltelli (La nuit des longs couteaux), traduzione di Raffaele Rinaldi, il Giornale Biblioteca storica, 1999, p. 66.
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