Happy Family

film del 2010 diretto da Gabriele Salvatores

Happy Family

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Titolo originale

Happy Family

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2010
Genere commedia
Regia Gabriele Salvatores
Soggetto Alessandro Genovesi
Sceneggiatura Alessandro Genovesi, Gabriele Salvatores
Produttore Maurizio Totti
Interpreti e personaggi

Happy Family, film italiano del 2010 con Fabio De Luigi, regia di Gabriele Salvatores.

  • Mi chiamo Ezio Colazzi, ho 38 anni e non ho mai fatto niente in vita mia. Voglio scrivere un film, meglio: un film d'autore, che però incassi. Anche... non un cult, l'importante è che sia un bel film. Se non hai niente da fare e sai scrivere, scrivere è la cosa più bella del mondo. E io ho tutto quello che mi serve: un computer, la salute e la solitudine. Mancherebbe l'dea ma... fa niente! (Ezio)
  • Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci. Viviamo con l'incubo che da un momento all'altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi. Con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare. Paura dei bianchi, dei neri, della polizia e dei carabinieri. Con l'angoscia di perdere il lavoro, ma anche di diventare calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi. Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti. Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un figlio, un foglio... un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima. Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire, paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Paura che nostro figlio diventi omosessuale, di diventare omosessuali noi stessi. Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire, di avere le mutande sporche in un momento importante. Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi. Paura di puzzare, paura di votare, di volare, paura della folla, di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare. Paura della gente, paura degli altri. Motivo per cui questo film è dedicato a chi ha paura. (Ezio) [voce fuori campo]
  • La vita non ha regia, al massimo possiamo essere protagonisti. (Ezio)

Dialoghi

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  • Vincenzo: Pensa che c'è da sempre.
    Donato: Cioè?
    Vincenzo: No, dico il mare. Esiste da sempre.
    Donato: E quindi?
    Vincenzo: Tu ci hai mai pensato che al mondo ci sono cose che vivono molto più di noi? Le case, per esempio. Le case vivono un sacco di tempo. O le strade. Prova a pensare alle strade costruite nell'Antica Roma che sono lì ancora adesso. Ma anche le sedie, eh. Io a casa ho delle sedie che avranno... trecento anni.
    Donato: Pensa quanti culi avranno visto passare.
    Vincenzo: E non ti fa nessun effetto?
    Donato: Prova a pensare alle cose che hai fatto nella vita.
    Vincenzo: Eh.
    Donato: Le rifaresti?
    Vincenzo: Sì.
    Donato: La vita... la vita è questa. In questo momento, è adesso, capito? Il mare non pensa, ma c'è da sempre. Invece noi pensiamo e moriamo.
    Vincenzo: Che paragone è questo?
    Donato: Sarà bello quello delle sedie!
  • Caterina: Ma sei Ezio! Quello dell'incidente? Che sfiga che hai avuto!
    Ezio: Che figa che sei!

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