Haṭhayoga Pradīpikā

Haṭhayoga Pradīpikā (XV sec.), testo dell'induismo.

Salutiamo Ādinātha che ci ha fatto conoscere lo Haṭha Yoga, che come una scalinata conduce l'adepto verso le vette del Raja Yoga.[1]

Citazioni

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  • [Colei] che riesce a trattenere lo sperma che il partner ha deposto in lei e a farlo risalire nel suo corpo, mescolato al proprio rajas, questa è una yoginî perfetta. (III.102)[2]
  • Si dovrebbe stimolare quel serpente dormiente afferrandolo per la coda. Allora quella shakti, destandosi dal suo torpore, sarà forzata a risalire verso l'alto. Lo si dovrebbe fare con la tecnica del paridhana e, inalando attraverso il canale solare, si avrà il suo risveglio ogni giorno per novanta minuti, mattina e sera.
One should arouse that sleeping serpent by seizing its tail. Then that shakti, awakening from her slumber, forcefully rises upward. One should seize the reclining serpent by means of paridhana and, while inhaling through the solar channel, every day cause her to stir for about ninety minutes, both morning and evening. (III.111-112)[3]
  1. Traduzione propria dalla versione inglese di Pancham Sinh, HAṬHA YOGA PRADIPIKA, 1914, sacred-texts.com.
  2. Citato in Jean Varenne, Il tantrismo, traduzione di Milvia Faccia, Edizioni mediterranee, 2008.
  3. Citato in Georg Feuerstein, Tantra. The Path of Ecstasy, Shambhala publications, 1998, p. 177.

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Voci correlate

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