Giuramenti dai libri
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Raccolta di giuramenti tratti dai libri.
- Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio. (J.D. Salinger)
- – Anzitutto devi rinnovare il giuramento di rimaner fedele alla nostra causa qualunque cosa accada e d'impostare le lettere che noi t'invieremo, chiudendole in buste che porteranno il solo timbro di città e bruciando con cura le buste originali.
– Senza conservarne i francobolli, per quanto rari! – aggiunse Renato.
– Giura!
– Giuro parola d'onore.
– Non basta. Giura sbi!
– Giuro sbi! – fece Pierino compunto, con la mano stesa.
Questa formola, che nella loro lingua significava «il grande giuramento», sostituiva legittimamente i soliti giuramenti, i quali per essere basati sulla fede religiosa o su convenzioni mondane possono essere traditi senza eccessivi rimorsi da chi quei sentimenti o quelle credenze non condivida: un giuramento fatto sopra un feticcio degli ottentotti, chi lo prenderebbe sul serio? (Ettore Cantoni) - Athalanthar sarà libera dai maghi malvagi. Lo giuro su Mystra: porterò a termine il mio impegno o perirò nell'intento. (Forgotten Realms)
- «Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»
«No, non ti conosco.»
«Giuralo.»
La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (Mark Twain) - Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il giuramento, e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (Mark Twain)
- – Giuralo sulla mia testa.
– Te lo giuro.
– Di', giuro sulla tua testa che non ci torno più.
– Giuro sulla tua testa che non ci torno più. (Niccolò Ammaniti) - «Giuratemi che non farete niente per <sapere>,» insisté lei. «Giuratemi che non entrerete più nel mio camerino se non vi chiamerò io.»
«E voi promettete di chiamarmi qualche volta, Christine?»
«Ve lo prometto.»
«Quando?»
«Domani.»
«Allora ve lo giuro!» (Gaston Leroux) - "Huck Finn e Tom Sawyer giura che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (Mark Twain)
- «Invoco Solinari, Dio della Luna d'Argento. Invoco Lunitari, Dea della Luna Rossa. Invoco Nuitari, Dio della Luna Oscura. Siate testimoni del mio giuramento. Giuro sulla magia, che per noi tutti è sacra, che quanto sto dicendo è la verità. Se sto mentendo, o dei, privatemi della vostra benedizione, lasciate che le parole della magia sfuggano alla mia mente! Che i componenti dei miei incantesimi si mutino in polvere! Che le mie pergamene brucino! Che la mano mi venga recisa dal polso». (Dragonlance)
- Le fece delle promesse e le giurò che le avrebbe mantenute. Che l'avrebbe portata tra le montagne, dove avrebbe trovato altri della sua specie. (Cormac McCarthy)
- Maestà, se ci concedi questo dono, prometto a te e a tutte le altre creature qui presenti che il mio popolo diventerà la più grande fonte di guai per la razza umana. Saremo per loro un tormento costante e una continua afflizione; distruggeremo il loro raccolto, scaveremo sotto le loro recinzioni, rovineremo i loro orti senza tregua, giorno e notte. (Richard Adams)
- Mi si venga a cercare qui, in mezzo alla natura selvaggia [...] Incontreranno la Tigre libera, pronta a tutto, risoluta a tutto.
Solchino pure, i loro furfanti incrociatori, le acque dell'isola; lancino pure i loro soldati attraverso le boscaglie; chiamino pure in loro aiuto tutti gli abitanti di Vittoria, io passerò egualmente fra le loro baionette ed i loro cannoni. Ma ritornerò in breve, o fanciulla celeste, te lo giuro, ritornerò qui, alla testa dei miei valorosi, non da vinto, ma come vincitore e ti strapperò per sempre da questi luoghi esecrati! ((Emilio Salgari) - Perché non ho seguito Duani nel Luogo del Sonno? Avrei potuto strisciare! Mi sarei potuto trascinare su quelle pietre. E giuro su Dio che vorrei averlo fatto. Vorrei essere morto con Shandakor! (Leigh Brackett)
- Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada delle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sul muro. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai guardiani della notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire. (George R.R. Martin)
- «Amici» riprese Athos, «giuriamo su questa croce. Giuriamo di essere uniti sempre e a qualunque costo, e possa questo giuramento vincolare non solo noi, ma anche i nostri discendenti. Approvate questo giuramento?»
«Sì» dissero tutti a una voce. - Io giuro [...] giuro che non ho più odio contro coloro che furono miei amici; giuro che provo rammarico, Porthos, di aver toccato la vostra spada; giuro, finalmente, che non solo la mia non sarà più rivolta al vostro petto, ma anche in fondo al mio pensiero più segreto non rimarrà in avvenire nemmeno l'apparenza di sentimenti ostili contro di voi.
- Mai, lo giuro dinanzi a Dio che ci vede e ci ascolta nella solennità di questa notte, mai la mia spada toccherà le vostre, mai il mio occhio avrà per voi uno sguardo d'ira, mai il mio cuore un palpito d'odio. Noi vivemmo insieme, insieme odiammo, insieme amammo; spargemmo e confondemmo insieme il nostro sangue, e forse, aggiungerò ancora, fra noi c'è un legame più potente di quello dell'amicizia: cioè il patto del delitto poiché tutti e quattro abbiamo condannato, giudicato, giustiziato una creatura umana che non avevamo probabilmente diritto di togliere da questo mondo, per quanto, piuttosto che a questo mondo, sembrasse appartenere all'inferno. D'Artagnan, io vi ho sempre amato come un figlio; Porthos, per dieci anni dormimmo uno a fianco dell'altro; Aramis è vostro fratello come mio, giacché vi ha amati come io vi amo ancora, come vi amerò sempre. [...] E adesso aborritemi, se potete, ma io vi giuro che, nonostante il vostro odio, non avrò per voi che stima e amicizia...
- Non ve ne andate, perché anch'io ho da fare un giuramento. Giuro che darei fino all'ultima goccia del mio sangue, fino all'ultimo brano della mia carne, per conservare la stima di un uomo come voi, Athos, e l'amicizia di un uomo come voi, Aramis.
- Andate pure, giovanotto, perché farò compagnia al vostro amico e al mio aiutante fino al coprifuoco... ma che dico? fino a quando tornerà fuori il sole, che Maria Vergine mi sia testimone! Perché, vedete, quando un uomo è stato troppo in mare, ha il sale dappertutto, fin nel midollo delle ossa, e può bere un pozzo intero senza riuscire a cavarsi la sete.
- «E tu» soggiunse rivolto a Matcham «giura di seguirmi fino al castello.»
«Giuro sul mio onore» rispose Matcham.
«Ma che onore! Che me ne faccio del tuo onore?» gridò il cavaliere. «Giura sulla salute di tua madre».
Matcham prestò il giuramento richiesto e Sir Daniel si calò nuovamente il cappuccio sul volto e preparò campanella e bastone. - Prenda un coltellaccio chi ha fegato, e io vi prometto che vedrò il colore delle sue budella malgrado la mia gruccia e tutto, prima che questa pipata sia finita.
- «Richard Shelton» disse Sir Oliver «tu esigi da me un giuramento. Avrei diritto di dolermi di ciò e di negartelo; ma il passato mi rende tenero con te, tanto da indurmi a darti la soddisfazione che mi chiedi. Sulla vera e Santa Croce di Holywood non ho ucciso tuo padre.»
- Se non rimettete immediatamente in tasca quel coltello, vi giuro sul mio onore che alle prossime assise sarete impiccato.
- «Sulla mia mano destra» gridò [Sir Daniel Brackley] «giuro di vendicarlo. [Selden] Se mancherò di parola, se non manderò al Creatore dieci anime per ciascuno dei miei uomini uccisi, possa questa mano cader secca dal mio corpo. Ho piegato quel Duckworth come si piega un fuscello, l'ho ridotto a mendicare davanti a casa sua, gli ho bruciato il tetto sulla testa, l'ho cacciato dal paese e adesso torna a sfidarmi? Bada, Duckworth, questa volta la pagherai cara!»
- Sulla mia parola d'onore, sulla salvezza eterna della mia anima, e com'è vero che dovrò rispondere di ogni mio atto, non ebbi parte né responsabilità nella morte di tuo padre.
- Traditore insolente! Faccio giuramento più grande d'ogni più grande giuramento che per ogni goccia di sangue che mi cola negli occhi strapperò un urlo di dolore dalla tua carcassa. Portatelo a casa mia. Applicherò una tortura diversa a ogni giuntura del suo corpo!
- Vi giuro in nome del Cielo che la prossima volta che v'incontrerò vi caccerò una palla nella schiena.