Ginnastica ritmica

disciplina della ginnastica e sport olimpico femminile

Citazioni sulla ginnastica ritmica.

Esecuzione di gruppo con la palla della nazionale italiana di ginnastica ritmica ai Giochi Olimpici di Londra 2012

Citazioni

modifica
  • La ginnastica ritmica è tutta la mia vita. Mi piace molto perché non solo c'è il maneggio degli attrezzi o le difficoltà di corpo, ma oltre a questo bisogna interpretare una storia attraverso la musica, ed è ciò che mi ha fatto innamorare, in primis, di questo sport. (Sofia Raffaeli)
  • Agli altri sport si appassiona più gente perché è più facile: vedi il canestro, ha fatto punto, vedi il gol, ha fatto il gol, ma poi gli schemi in mezzo al campo non li capisci. Vedi il nuoto, chi arriva prima tocca e ha vinto. Qui è più come come andare a teatro, come vedere uno spettacolo, una cosa talmente fuori dal normale che dici "cavolo, ma come fa?". Magari la gara è più complicata. [«Bello questo concetto di far comprendere la bellezza»] Noi la esprimiamo sempre in maniera molto ampia, è un'armonia tra musica e movimenti, l'attrezzo che quindi non è solo il movimento del fisico, ma anche una tecnica di attrezzo difficile, studiata in 10 anni per riuscire a farla.
  • È uno sport molto bello da vedere, ma molto difficile da seguire. Magari vedi la classifica con i punteggi e non capisci perché quella che ti è piaciuta di più è arrivata quinta, e quella che ti è piaciuta di meno, invece ha vinto. I giudici hanno un criterio di giudizio, però per chi non ne capisce è difficile.
  • La Ritmica trasmette emozioni, la ginnasta deve dare qualcosa al pubblico, spero sempre che venga percepito.
  • [«Ma è vero che voi ginnaste siete tutte serie e super disciplinate, e non sgarrate mai?»] Sì, è vero [ride, ndr]. È uno sport molto di disciplina. Fin da piccoli ci insegnano cose che magari insegnano in tutti gli sport, però secondo me qui c'è molto più rigidità. È un mondo tutto al femminile, il fatto di essere rigidi viene anche da questa cosa. Poi è uno sport talmente di dettaglio che basta un lancio fatto mezzo metro più avanti per rischiare di perderlo, e un errore di perdita penalizza.
  • Esistono dinamiche di gruppo che, a prescindere dall'età o dal talento, si creano dopo anni. Poi c'è [...] la questione del mettersi sempre in gioco. A una "certa età" si devono mantenere gli stessi ritmi di ginnaste che sono "più incoscienti", più sul pezzo e magari sono cresciute con un codice di punteggio che per noi è tutto da scoprire. È sempre bello cercare questo scambio. Loro, in gara, osservano come ci alleniamo, perché siamo un po' più anziane. Noi, invece, le guardiamo perché sappiamo che sono giovani e promettenti.
  • I miei genitori mi hanno raccontato che fin da piccola appena mettevano la musica ballavo come una pazza. Quella è sempre stata un po' la mia indole, così come prendere le cose per casa e lanciarle [ride, nda]. La ginnastica ritmica univa questi due aspetti, più il lato agonistico e quello artistico.
  • [Nel 2023, «per voi conta più la qualità dell'esercizio o la perfezione nell'esecuzione? Si dà sempre più valore alla componente artistica»] In questo triennio, si è data più possibilità di esprimersi a livello artistico e questo è stato un punto a nostro favore, visto che è un fattore che da sempre contraddistingue la squadra italiana [il punteggio viene assegnato con la somma delle difficoltà degli esercizi, esecuzione e valore artistico, nda]. Per quanto mi riguarda – ma vale per la maggior parte delle ginnaste – è un'arma in più a nostra disposizione. Consente, in un certo senso, di godersi la ginnastica e la gara. Ho altri paragoni di altri codici come quello di Tokyo [i Giochi Olimpici del 2020, dispitatisi nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19]. In quel caso, l'attenzione era principalmente sul punteggio delle difficoltà. Eseguivamo esercizi con lanci a raffica e ricordo che l'assenza del pubblico è stata producente per cercare di concentrarsi e non godersi, per assurdo, gli spalti pieni. Ora, con i nostri esercizi e con questo codice, una delle cose più stimolanti è cercare di coinvolgere e di farsi coinvolgere. Per me è uno fra i più belli degli ultimi anni.
  • Lo sforzo è fisico e mentale, perché ci ritroviamo a ripetere lo stesso esercizio per tutto l'anno, a cercare la minima imprecisione e la gara poi è tutta di testa. Ti alleni per quello e poi in gara devi solo ripetere l'allenamento. Sai che devi lanciare in un certo modo, che devi ripetere gli esercizi in un certo modo e non puoi permetterti di avere il piede anche solo un centimetro più in là rispetto a dove arriva la palla.
  • Nel nostro sport, come nella danza, si ricerca la perfezione. La disciplina, sia a livello individuale che per la squadra, è fondamentale. Passiamo intere giornate a sistemare solo un passaggio che dura due secondi, per un movimento in cui in cinque dobbiamo essere perfette. Se ognuno non è in qualche modo responsabile di se stesso, del proprio comportamento, del proprio fisico, di tutto quello che poi comporta essere atleta e scendere in pedana con altre quattro ginnaste, non va bene. La disciplina, sia da quando si inizia a fare questo sport che per una veterana come me, è un lasciapassare alla gara e a quello che devi affrontare. È una impostazione mentale che ti dà una qualcosa in più. [...] la bellezza va di pari passo con tutti quei piccoli dettagli che utilizziamo per rendere ancora più bello, perfetto, il nostro esercizio. Ogni cosa è collegata in modo da far arrivare il messaggio che vogliamo lanciare, un'emozione che vogliamo trasmettere a chi ci guarda. [...] Il nostro sport ha un equilibrio fra arte e sport. Non è solo puro agonismo e non è solo pura arte: è un insieme di cose che portano a vivere la ginnastica ritmica e a concepirla come una performance sportiva che lascia qualcosa.

Altri progetti

modifica