Milena Baldassarri
ginnasta italiana (2001-)
Milena Baldassarri (2001 – vivente), ginnasta italiana.
Citazioni di Milena Baldassarri
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Il difficile di essere atleti professioni è riuscire ogni giorno ad alzarsi e a voler venire ad allenarsi per otto o nove ore al giorno, per tutti i giorni dell'anno. Questa è la sfida con me stessa: trovare la motivazione giusta, non arrendersi, avere un obiettivo fisso. Sempre.[1]
- [...] per me la fede è importante. Mia madre è cristiana ortodossa; anche io sono ortodossa. Mi aiuta molto credere in Dio perché sono convinta che anche nelle gare, così come nei momenti difficili, Lui c'è. Mi aiuta a dare quel qualcosa in più.[1]
- La Ritmica trasmette emozioni, la ginnasta deve dare qualcosa al pubblico, spero sempre che venga percepito.[2]
- Da piccola ero ultima e non capivo molto quello che stavo facendo. Papà mi ha sempre detto di guardare la classifica al contrario, però io vedevo le bambine che piangevano perché non arrivavano prime, ma seconde. Io non lo capivo perché mi divertivo a entrare in pedana e basta. Questo per tantissimi anni [...]. Dalle prime gare internazionali già capivo che non entravo solo per me e per divertirmi ma entravo per una nazione intera, dovevo portare onore alla bandiera e che era un onore essere lì visto che al mio posto ci poteva essere un'altra brava ginnasta. Da lì ho capito il valore, il senso di far ginnastica che non era solo una passione, uno sport, ma era qualcosa di più grande. Non è una cosa che mi sono fatta mai pesare, ma crescendo ti rendi più conto di quello che stai facendo e quindi magari ci possono essere stati dei momenti in cui è sembrato troppo difficile. Se uno si gira e guarda tutto quello che ha fatto prima e poi si rigira e guarda il sogno che c'è davanti, si dice che non è il momento di lasciare.[3]
- Io credo che anche lo sport, l'avere visibilità è anche un po' un trasmettere qualcosa, non solo fare una gara o un esercizio, è avere una finestra un po' più grande aperta per riuscire a trasmettere un qualcosa di positivo nella vita a chi ti segue, a chi ti guarda.[3]
Intervista di Guia Rossi, cosmopolitan.com, 30 maggio 2018.
- Da piccola ho sempre praticato più sport contemporaneamente. D'inverno sfrecciavo sulla neve per le gare di sci, il sabato mi allenavo a equitazione, mentre in settimana alternavo danza classica al nuoto (mia mamma è stata una campionessa). A tutto questo si è aggiunta la ginnastica ritmica grazie a un'amica di famiglia che la insegnava. Ma alla fine ho dovuto scegliere la disciplina che sentivo più mia, in cui mi sentivo più a mio agio. E a 5 anni ho fatto la prima scelta importante della vita.
- [«Come ti prepari mentalmente prima di salire in pedana?»] Il tifo è sempre pazzesco, le grida dei fan ti entrano nel petto e trovare un equilibrio è fondamentale per garantire la resa della performance. Per concentrarmi di solito immagino che ci sia un muro attorno alla pedana e non appena parte la musica ballo per me stessa. Mi isolo, mi concentro, faccio un bel respiro e mi ripeto che so fare tutto perché ho provato molte ore. E soprattuto salgo in pedana convinta.
- Quando sono in pedana sento di trasmettere qualcosa a chi mi guarda. E un attore fa la stessa cosa quando recita sul palco o in un film. Quello che conta per me è comunicare le emozioni più grandi.
Intervista di Arianna Galati, marieclaire.it, 24 maggio 2024.
- [«Ma è vero che voi ginnaste siete tutte serie e super disciplinate, e non sgarrate mai?»] Sì, è vero [ride, ndr]. È uno sport molto di disciplina. Fin da piccoli ci insegnano cose che magari insegnano in tutti gli sport, però secondo me qui c'è molto più rigidità. È un mondo tutto al femminile, il fatto di essere rigidi viene anche da questa cosa. Poi è uno sport talmente di dettaglio che basta un lancio fatto mezzo metro più avanti per rischiare di perderlo, e un errore di perdita penalizza.
- [Sulla ginnastica ritmica] È uno sport molto bello da vedere, ma molto difficile da seguire. Magari vedi la classifica con i punteggi e non capisci perché quella che ti è piaciuta di più è arrivata quinta, e quella che ti è piaciuta di meno, invece ha vinto. I giudici hanno un criterio di giudizio, però per chi non ne capisce è difficile.
- [Sulla ginnastica ritmica] Agli altri sport si appassiona più gente perché è più facile: vedi il canestro, ha fatto punto, vedi il gol, ha fatto il gol, ma poi gli schemi in mezzo al campo non li capisci. Vedi il nuoto, chi arriva prima tocca e ha vinto. Qui è più come come andare a teatro, come vedere uno spettacolo, una cosa talmente fuori dal normale che dici "cavolo, ma come fa?". Magari la gara è più complicata. [«Bello questo concetto di far comprendere la bellezza»] Noi la esprimiamo sempre in maniera molto ampia, è un'armonia tra musica e movimenti, l'attrezzo che quindi non è solo il movimento del fisico, ma anche una tecnica di attrezzo difficile, studiata in 10 anni per riuscire a farla.
Note
modifica- ↑ a b Dall'intervista di Milena Castigli, "La fede mi aiuta": la campionessa di ritmica Milena Baldassarri si racconta, interris.it, 28 novembre 2021.
- ↑ Dall'intervista di Giuliana Lorenzo, Milena Baldassarri: "Perché faccio ginnastica? Voglio continuare a incantare", atletanews.sport, 5 maggio 2023.
- ↑ a b Dall'intervista di Chiara Pizzimenti, Milena Baldassarri, la ginnasta dell'eleganza: «Ogni esercizio racconta una storia e trasmette un messaggio», vanityfair.it, 9 agosto 2024.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Milena Baldassarri
- Commons contiene immagini o altri file su Milena Baldassarri