Giambattista Tiepolo

pittore e incisore italiano
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Giambattista Tiepolo, o Giovanni Battista Tiepolo (1696 – 1770), pittore e incisore italiano.

Giambattista Tiepolo

Citazioni su Giambattista Tiepolo modifica

  • Al pari del Bernini, il celebre scultore che lo aveva preceduto, il Tiepolo fu alquanto artificioso e mirò più all'effetto che al sentimento. Nonostante, egli ebbe il merito di risanare il gusto popolare, viziato dalle tenebrose e manierate produzioni di quasi un secolo di mediocri pittori.
    Allora, sotto al suo pennello magistrale ed ammaliatore, rifiorì, come per incanto, l'antico smagliante colorito veneziano, lo splendore della forma, il brio e la vastità della composizione, le meraviglie del chiaroscuro e le sublimi arditezze dello scorcio. (Evelyn Franceschi Marini)
  • Genio strabocchevole, strapotentissimo quello di Giambattista Tiepolo: Il Tiepolo è in gran voga al dì d'oggi; il Tiepolo e il Carpaccio. [...] I contemporanei del Tiepolo, grandi ammiratori di lui, lo paragonavano a Paolo Veronese, e avevano ragione, poiché lo spirito del Tiepolo e quello del Caliari [Paolo Caliari] sono spiriti fratelli; se non che il Cinquecentista poteva entrare nella profondità del vero, ma, due secoli dopo, nell'età dei fronzoli, dei guardinfanti e de' cicisbei, il Settecentista non poteva più. [...] Io ammiro il Tiepolo e lo amo sinceramente. Quella sua insolenza di fantasia, quella sua abbondanza miracolosa nel comporree abilità prodigiosa nell'eseguire stupiscono, rallegrano e attraggono l'animo. Il suo colpo di pennello è magistrale; la sua tavolozza, sapiente nell'ombreggiare, inarrivabile nei contrasti delle tinte sporche e nette, neutre e intere, opache e lucide, cupe e soavi, è un incanto. [...] Il conte Algarotti lo chiamava nel 1760 il più gran pittore che abbia Venezia, l'emulo di Paolo Veronese e notava come mostrasse la erudizione di Raffaello e del Passino; ma, dopo morto, la sua gloria svanì. Ora torna a rifulgere. È un artista, in fatti, che deve suscitare alternativamente i grandi amori e i grandi odii. (Camillo Boito)
  • Il Lanzi loda ed esalta i veneti Gio. Batista Tiepolo e Sebastiano Ricci, che fiorirono sul principio del settecento; ancor di loro non si può dir che bene, avendo rispetto a quel che erano e praticavano i più dappertutto. Ma nessuno oggi spenderebbe una somma per fare acquisto de' loro quadri. (Ferdinando Ranalli)
  • Il più grande pittore decorativo dell'Europa del XVIII secolo, oltre al suo più abile artigiano. (Michael Levey)
  • Se nel XVIII secolo, le scuole di Tiepolo e di Piazzetta avevano tali pregi che ora ammiriamo, pure bisogna confessare che furono questi i capi scuola della decadenza nell'arte. Il primo, alla vivezza del colore, alla franchezza del pennello, all'effetto generale, aggiungeva anche una certa aggiustatezza di disegno, che quantunque tratto dal vero, pure era spesso ignobile nelle forme, né si curava punto della scelta del vero. (Francesco Hayez)

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