Georg Gänswein

arcivescovo cattolico tedesco (1956-)

Georg Gänswein (1956 – vivente), arcivescovo cattolico tedesco. 

Monsignor Georg Gänswein nel 2017

Citazioni di Georg Gänswein modifica

  • [Sulle dimissioni di papa Benedetto XVI] Benedetto XVI mi aveva rivelato questa sua intenzione, sotto il sigillo pontificio del silenzio, già a settembre 2012. Allora nessuno sapeva nulla: solo pochissime persone. La rivelazione di quella scelta per me è stata scioccante: mi ha confidato una decisione presa, non una riflessione di cui discutere. E io ho tenuto quella confidenza chiusa nel cuore. La sentivo come un macigno. A ricordare quei momenti sento ancora i brividi per la portata di quella decisione. Mi ha parlato con tono sereno, pacato: il tormento lo aveva affrontato nei mesi precedenti. Io in quel periodo avevo notato un cambiamento in lui, ma pensavo che dipendesse dalla stanchezza dovuta agli impegni del ministero petrino degli ultimi mesi e alla sfida di voler finire la terza parte dell'opera Gesù di Nazaret. Le forze erano diminuite. Solo dopo ho capito quale battaglia interiore ha vissuto. E non dimenticherò mai quel pomeriggio del 28 febbraio 2013, ultimo giorno di pontificato di Benedetto XVI, quando abbiamo lasciato il Palazzo Apostolico. Pensieri ed emozioni si sono mescolati e ho pianto.[1]
  • Credo non pochi cardinali avrebbero vissuto bene se Angelo Scola fosse stato Pontefice.[2]
  • [Commentando la sua imitazione fatta da Fiorello] [...] d'accordo la satira, ma queste cose non hanno livello intellettuale e offendono uomini di Chiesa. Non sono accettabili. Spero davvero che smettano subito. Non le vedrò mai, sono poco costruttive, ho preso atto del fatto e voglio dimenticare.[3]
  • [In riferimento al duro giudizio espresso su Fiorello che lo imitava] Ho esagerato, anzi sbagliato, in quel caso. La satira sana, sottolineo sana, svolge il suo ruolo. Certo, quando colpisce forte, può ferire e offendere. Questo va oltre e va evitato.[4]
  • [Sullo scandalo Vatileaks] Io mi sono sentito, in un certo senso, responsabile per non aver vigilato in modo adeguato, per aver dato fiducia a chi non la meritava. Certo, anche tra gli apostoli c’è stato chi ha tradito. Ma quando ho capito che a farlo era stata una persona così vicina al Papa, sono rimasto molto scosso.[4]
  • [...] Joseph Ratzinger aveva già da giovane una grande capacità intellettuale, una chiarezza di pensiero teologico straordinario che poi negli anni successivi, da professore, vescovo e cardinale, ha sviluppato e approfondito. È stupendo trovare una continuità nel pensiero del "giovane" e del "maturo" teologo Ratzinger. Anche se alcuni lo hanno definito progressista all'inizio del suo percorso di studioso, al tempo del Concilio Vaticano II, e poi conservatore. Questo è uno stereotipo inventato, tra amicizia e rivalità, dal teologo ed ex-collega a Tubinga Hans Küng. Nella visione della fede e della teologia di Ratzinger non c'è rottura. C'è un grande lavoro di approfondimento.[1]
  • [Sulle ultime parole di papa Benedetto XVI] La notte prima della morte le ha sentite uno degli infermieri che faceva la guardia. Verso le tre: "Signore, ti amo". L'infermiere me l'ha detto la mattina appena sono arrivato nella camera da letto, queste sono state le ultime parole veramente comprensibili.[5]
  • [...] le processioni e le ostensioni del Santo velo sino all'età moderna non hanno mai avuto termine. Senza numero furono ben presto i pellegrini che vollero contemplare a Roma il volto di Dio. In seguito, fu in una di queste processioni che Dante imparò a conoscere il volto di Dio. È il volto davanti al quale finisce "l'escursione cosmica" della sua Divina Commedia, come disse Papa Benedetto XVI dieci anni fa, quando presentò la sua enciclica Deus caritas est. È il volto dell'amore, "che move il sole e l'altre stelle", come Dante ha scritto nel passo più noto della letteratura italiana.
    È l'amore di Dio che gioisce per noi come "lo sposo per la sposa", come abbiamo appena ascoltato nelle parole tratte dal profeta Isaia; ed è la forza dello Spirito Santo [...].[6]
  • Leggendo nel 2013 il caloroso saluto di Gustavo Raffi, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia, fui certo che, più di un "benvenuto" a Papa Bergoglio [...], si trattasse di un "benservito" a Papa Ratzinger![7]
  • [Sul «Traditionis custodes», il motu proprio di papa Francesco con cui sono state poste limitazioni alle celebrazioni religiose con messali precedenti al Concilio Vaticano II] Lo ha colpito molto duramente, penso che abbia spezzato il cuore di Papa Benedetto.[5]
  • Personalmente non ho dubbi sulla sua santità, però, ben conoscendo anche la sensibilità espressami da Benedetto XVI, non mi permetterò di fare alcun passo per accelerare il processo canonico.[8]
  • Prima di giungere a Roma, il Santo velo era stato custodito a Costantinopoli, in precedenza a Edessa e ancor prima a Gerusalemme. Non è possibile, infatti, che quel volto sia proprietà, sia tesoro di un singolo, nemmeno del papa. Esso è il segno distintivo dei cristiani. Solo non sappiamo che volto ha Dio — come e chi egli sia. Per questo, il volto di Cristo è il primo, il più nobile e più prezioso tesoro dell'intera cristianità, di più: di tutta la terra. Omnis terra! A questo volto dovremo sempre di nuovo aprirci. Sempre come pellegrini; sempre verso la periferia; e sempre avendo davanti agli occhi un solo obbiettivo: quel momento in cui saremo faccia a faccia di fronte a lui.[6]
  • Se i beni sono contrari al bene, cioè alla fede, allora c'è solo una possibilità: bisogna liberarsene. Le casse piene e le chiese vuote: questa è una forbice terribile. Non può continuare a lungo. Se le casse suonano e le panche della chiesa si svuotano sempre di più, allora si giunge prima o poi ad un'implosione. [...] A che serve se una diocesi è molto ricca, ma la sua fede si insabbia a poco a poco? Siamo così tanto secolarizzati che la fede non ha più un ruolo o addirittura viene vista come una zavorra? La zavorra viene buttata quando non serve più. Non siamo più in grado di annunciare la fede in modo tale che gli uomini possano sentire che si tratta di qualcosa di grandioso, di bello e che arricchisce e approfondisce la vita?[9]
  • Se si pensa che è da secoli che la Messa antica è stata la fonte della vita spirituale, nutrimento per molti santi, è inimmaginabile che non valga più niente. Non si può dimenticare che molti giovani, che sono nati molto dopo il Vaticano II e che nemmeno comprendono più tutto il trambusto attorno ad esso, pur conoscendo la nuova Messa, hanno trovato nell'antica una dimora e un tesoro spirituale. Togliere agli uomini questo tesoro mi dà un certo malessere.[10]
  • [Su Benedetto XVI] Uno dei più grandi e più influenti teologi di tutti i tempi sulla cattedra di Pietro si è messo sotto la protezione di un santo [Giuseppe Benedetto Labre] per il quale non esisteva teologia, solo adorazione. Che sorpresa, che mistero, che umiltà, ma anche che lezione.[11]

Note modifica

  1. a b Dall'intervista a Oggi, Parla padre Georg Ganswein: "Io, Benedetto XVI, il conclave e quel segreto per il quale mi commuovo ancora", oggi.it, 17 novembre 2020.
  2. Citato in Papa Francesco, Padre Georg vuota il sacco: "Lo pensano molti cardinali", iltempo.it, 29 marzo 2023.
  3. Citato in Andrea Tornielli, L'anatema del segretario del Papa «Fiorello e Crozza ci offendono», ilgiornale.it, 15 novembre 2006.
  4. a b Citato in Parla padre Georg Gaenswein: “Vi racconto la mia vita con due Papi. E le lettere d’amore che ancora ricevo” – INTERVISTA ESCLUSIVA, oggi.it, 17 marzo 2015.
  5. a b Citato in Ratzinger, padre Georg Ganswein: «La stretta di Francesco sulla messa in latino gli ha spezzato il cuore», ilgazzettino.it, 5 gennaio 2023.
  6. a b Dall'omelia pronunciata nella Chiesa Santo Spirito in Sassia a Roma il 16 dicembre 2016, riportata in Omelia dell'arcivescovo Georg Gänswein, voltosanto.it, 11 marzo 2020.
  7. Citato in Marco Grieco, È uscito Nient’altro che la verità: la resa dei conti di padre Georg, vanityfair.it, 12 gennaio 2023.
  8. Citato in Virginia Piccolillo, Il bacio di padre Georg alla bara: «Io scioccato da Francesco», Corriere della Sera, 6 gennaio 2023.
  9. Dall'intervista rilasciata al quotidiano Schwäbische Zeitung, Papst-Vertrauter fordert Kirchensteuer-Reform, 18 luglio 2016, riportata in Gänswein: la dottrina non si cambia con mezze frasi, traduzione di Katharina Stolz, lanuovabq.it, 21 luglio 2016.
  10. Dall'intervista di Guido Horst, Die Tagespost, citato in Luisella Scrosati, Quel no alla Messa antica che colpì al cuore Ratzinger, lanuovabq.it, 5 gennaio 2023.
  11. Dall'omelia della messa per il trigesimo di Benedetto XVI celebrata nelle Grotte Vaticane, citato in Angela Ambrogetti, Gänswein, Benedetto XVI ha confidato solo nella "mite forza della verità", acistampa.com, 31 gennaio 2023.

Altri progetti modifica