Francesco Caracciolo (ammiraglio)

ammiraglio italiano (1752-1799)

Francesco Caracciolo (1752 – 1799), ammiraglio italiano.

Francesco Caracciolo

Citazioni di Francesco Caracciolo modifica

  • [Rivolto al Consiglio di guerra incaricato di giudicarlo] Sono accusato di aver disertato il mio re nelle sue avversità e di essermi unito ai suoi nemici. L'accusa è del tutto falsa, poiché il re disertò me ed i suoi sudditi. A tutti voi è noto, o signori, che la nostra frontiera era coverta da un esercito comandato dal generale Mack, superiore a quello del nemico che avvicinavasi. Voi conoscete bene che il nerbo della guerra è il danaro. Il re, sotto pretesto di dover pagare quell'esercito, riunì tutto quello che poteva essere convertito in numerario; l'imbarcò sul vascello Vanguard della flotta inglese, unitamente all'enorme ammontare di 500 botti, e fuggì con quella preda verso Palermo per gavazzare in lussuriosa sicurezza. Chi fu allora il traditore, il re o io? Dopo questa impudente, e debbo dirlo, codarda diserzione del re, l'esercito di Mack si sbandò, per non aver ricevuto la paga, ed i Francesi occuparono Napoli. Vi è noto, o signori, che il mio patrimonio trovasi in questa città. Ponetevi nella mia situazione e dite come avreste agito. Ma io sono di credere che la mia distruzione è predeterminata, e che questa corte non è altro che corte di esecuzione. Se ho ragione, che il mio sangue ricada sul vostro capo e su quello dei figli vostri.[1]

Citazioni su Francesco Caracciolo modifica

  • Caracciolo era uno di quei pochi che al più gran genio riuniva la più pura virtù. Chi più di lui amava la patria? Che non avrebbe fatto per lei? Diceva che la Nazione Napolitana era fatta dalla natura per avere una gran marina, e che questa si avrebbe potuto far sorgere in pochissimo tempo: avea in grandissima stima i nostri marinari. Egli morì vittima dell'antica gelosia di Thura, e della viltà di Nelson. (Vincenzo Cuoco)
  • Caracciolo Francesco. Era senza contraddizione uno de' primi genj che avesse l'Europa. La nazione lo stimava; il re lo amava; ma che poteva il re? Egli fu invidiato da Acton, odiato dalla regina e perciò sempre perseguitato. Non vi fu alcuna specie di mortificazione a cui alcun non lo volesse assoggettato; si vide ogni giorno posposto. (Vincenzo Cuoco)
  • Si vide Caracciolo sospeso come un infame all'antenna della fregata Minerva; il suo cadavere fu gittate in mare. Il re era ad Ischia, e venne nel giorno susseguente, stabilendo la sua dimora nel vascello dell'ammiraglio Nelson. Dopo due giorni il cadavere di Caracciolo apparve sotto il vascello, sotto gli occhi del re, .... fu raccolto dai marinari che fatilo l'amavano, e gli furono resi gli ultimi officj nella chiesa di s. Lucia che era prossima alla sua abitazione, offici tanto più pomposi quanto che senza fasto veruno ; e quasi a dispetto di chi ora poteva tutto, furono accompagnati dalle lagrime sincere di tuit'i poveri abitanti di quel quartiere che lo riguardavano come il loro amico ed il loro padre. (Vincenzo Cuoco)

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Note modifica

  1. Citato in Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton, Documenti inediti, con un sommario storico della reazione borbonica del 1799 ricavato dai documenti e corredato di note ed allegazioni per Raffaele Palumbo, Stabilimento tipografico di Nicola Jovene, Napoli, 1877, p. 85.

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