Febbre da cavallo

film del 1976 diretto da Steno

Febbre da cavallo

Immagine Febbre tris.jpg.
Titolo originale

Febbre da cavallo

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1976
Genere commedia
Regia Steno
Sceneggiatura Alfredo Giannetti, Massimo Patrizi
Produttore Roberto Infascelli
Interpreti e personaggi

Febbre da cavallo, film del 1976 di Steno con Gigi Proietti ed Enrico Montesano.

Frasi modifica

  • Ah Pascucci, hai fatto i capelli bianchi e avessi vinto 'na vorta! (Er pomata) [rivolto a un fantino parecchio attempato]
  • C'ho 'n cavallo che ha vinto! (Avvocato De Marchis) [quando Soldatino vince la corsa Tris di Cesena]
  • Tu poi solo scommette che tu' moje te mette le corna che vinci de sicuro! (Er Pomata) [rivolto a Manzotin]
  • Piripicchio è figlio di Uragano e Apocalisse, e basta! O faccio sgombrare l'aula! (Il giudice) [durante il processo]
  • Shhh! Attenzione è in funzione un dispositivo di segreteria telefonica. Il signor Pomata è assente. Dopo il segnale acustico avete trenta secondi di tempo per incidere un messaggio! Shhh! (Er Pomata) [imita il fruscio di sottofondo delle prime segreterie telefoniche a nastro magnetico per evitare le telefonate dei suoi creditori]
  • Ti spunta un fiore in bocca. (Er Pomata) [Imitando una vecchia pubblicità di dentifrici quasi per ironizzare sull'alitosi della sorella Giovanna]
  • È un whisky maschio senza raschio! (Mandrake) [sbagliando la battuta finale dello spot pubblicitario in cui recita]
  • A Poma'... so' un tantino preoccupato. (Mandrake) [mentre vede Antonello da Messina soccombere a Soldatino nella corsa Tris di Cesena]
  • Questa è la più grossa stronzata mai sentita da quanno l'omo inventò er cavallo! (Er Pomata)
  • Sarvate, Mandrà! (Er Pomata)[a Mandrake per evitare l'alitosi della sorella Giuliana]
  • Bravo, dàje 'n mozzico! Ma no ar cavallo, a quer bòjone de Ciccolini... Ah Ciccoli', dàtte all'ippicaaaa! (Er Pomata)[ incitando Mandrake a dare addosso a Ciccolini, il fantino del cavallo Mon Amour che ha appena perso]
  • Sotto casa mia, ce sta Spartaco Er Ventresca. Capirai, glie devo da trecento mila lire. Quello c'ha le mani che paiono du' tritacarni. Se me piglia me smonta come na radiolina (Er Pomata) [ rivolto a Felice, dopo essersi accorto della presenza di Spartaco "Er Ventresca" sotto casa]
  • Lei è in contravvenzione perché venendo dalla 4° zona centro e invertendo la marcia a U nel settore preferenziale BZA adibito a traffico locale, si incanalava nel 5° settore P esclusivo per i giorni dispari, e convergeva in una zona mercato... tassativamente vietata al traffico, soprattutto dopo le severissime disposizioni pedonali, e contravveniva a più riprese agli articoli: 1, 2, 13, 35, 26, 1959, 54 e 11 del codice della strada! Sono 47.500£... [il tono diventa insicuro] me pare! (Mandrake) [travestito da vigile commina una multa a un innocente automobilista per spillargli soldi utili ad andare a giocare ad Agnano]
  • Ah regà, parlamo come un cavallo stampato. Ma poi io che leggo a fà, che leggo a fà? C'ho tutto qui ne la capoccia, so' un computer equino, a me me dovrebbero dà 'na laurea in scienze del cavallo. (Er Pomata)
  • È un'idea per la quale servirebbe un'abilità istrionica che non so se mi posso fidare di voi due ma 'sta vorta fidàmose. (Mandrake)
  • Sei tu il Vagazzo della caVne? Ah bene... L'ascensoVe s'è feVmato all'attico, te la devi faVe tutta a piedi. mi dispiace, mi dispiace pVopVio!. (Pomata) [nei panni del "Conte de Simone" durante la truffa al macellaio "Manzotin" e a suo figlio]
  • Se io quando perdo mi sento un po' in colpa per cui mi scatta questo complesso di colpa e... che colpa ne ho? (Mandrake) [a Gabriella]
  • Antonello da Messina vincente... Ma i soldi chi ce li ha? Questo è un problema che sta a monte: ar Monte dî pegni! Tiè, me so' impegnato tutto, [prende le ricevute del monte dei pegni] guarda qua: un cappotto de cammello, er vestito de cachemir [pronunciato così], un paio de lenzola del corredo de mi' sorella... tanto quella quanno se sposa? Nun si affiata con nessuno. (Er Pomata)
  • Vai Pomà! Vai Poma è er giorno tuo!!! (Er Pomata) [rivolto a se stesso mentre guida Soldatino durante il "Gran Premio degli Assi"]
  • E poi ero convinto che Gabriella a letto avrebbe scoperto tutto: nun me funzionava quanno perdevo ventimila lire, figuràmose adesso che avevo perso venti milioni! (Mandrake) [mentre racconta la mancata Tris durante il processo, riferendosi al fatto che ogni volta che perde soffre d'impotenza]

Dialoghi modifica

  • Manzotin: A Pomata, quante volte te lo devo dì che nun me chiamo Manzotin, me chiamo Rinaldi Otello!
    Er Pomata: Sì, tre chili de trippa e due de budello, eh! Cor quel nome giusto er macellaro potevi fà.
  • Manzotin: Ooh a Mandrake, ma 'ndo vai, al Polo Norde?
    Mandrake: A Manzotì, io anderò al Polo Nord, ma tu devi annà a fanculo!
  • Gabriella: Figlio di puttana!
    Mandrake: Ah, ah, lassa perde pora mamma.
  • Mandrake: Io un mestiere ce ll'ho. Io c'ho un mestiere, che adesso non faccio per vantarmi, ma se non ero un fregnone a quest'ora il sottoscritto poteva essere un attore de grido! Sai soltanto con il mio sorriso maggico potevo sfonnà! Fatte conto un Dusti Ofman..., Steve Mequeen..., Ar Pacino...
    Er Pomata: E che sso'? cavalli.
    Mandrake: No, so' fantini.
    Er Pomata: E allora che cce frega?
  • [mentre corrono da una carrozza all'altra del treno Napoli-Roma per evitare i controllori] Mandrake: A Felì e cori e daje, sbrigati!
    Felice Roversi : E che so' Mennea!
  • [Mandrake cerca di non far capire a Gabriella di aver perso ai cavalli]Mandrake: Il momento è grave, no dico nella misura in cui il prezzo delle ova ha toccato vertici da capoggiro fagocitando l'inflazione secondo la logica alienante del consumismo, a monte nascono tutta una serie di problemi gravissimi! Se te vòi comprà 'n'ovo bisogna che prima te trovi 'n socio, così uno se magna il rosso, uno se beve la chiara e diventa un problema de massa! E la massa cos'è? La massa è una marea de ggente la massa sono tanti, il problema diventa sociale: dall'ovo se fa presto ad arriva' alla guera atomica. Ma tu te rendi conto ah Gabriè che pericolo de gnente?
    Gabriella: Eh sì, ho capito, eh.. un pericolo c'è...hai perso anche oggi, eh!
  • Felice: Lo dice anche il nome Caligola, "A", finisce per "A".
    Mandrake: Caligola è nome da omo, Caligola, come Agrippina. Ah 'gnorante!
  • Mandrake: C'ho certi cazzi Mafà che manco tu che sei pratica li hai visti mai!
    Mafalda: Cafone.
  • Er Pomata: Lo capite? Io rimango proprio solo. Oggi o domani che pure mi' sorella me se sposa...
    Mandrake Nooooo, a questo non ce devi proprio pensà!
  • Mandrake: Ahò, c'hai 'na faccia...!
    Er Pomata: Sì, si ce n'avevo due già stavo all'università, sotto spirito!
  • Manzotin: Macelleria Rinaldi: chi parla?
    Er Pomata: [in falsetto] Pronto... pronto... sì?... sono la governante del conte De Simone, Largo Arenula 2. Vorremmo un etto di carne.
    Mandrake: [fa segno di alzare]
    Er Pomata: [con tono più acuto] Un etto di carne!...
    Mandrake: [fa segno di alzare]
    Er Pomata: [ancora più acuto e gridando] Un etto di carne!...
    Mandrake: Un kilo... che 'n'etto!
    Er Pomata: Un kilo di carne di vitella decente...
    Manzotin: Decente? Modestamente ho della carne che sembra viva per quanto è fresca, vuole ripetere l'indirizzo che mando mio figlio?
    Er Pomata: Conte De Simone, Largo Arenula 2.
    Er Pomata: [dopo una pausa] Ah! dimenticavo, dia a suo figlio il resto di 100.000 lire perché non abbiamo moneta spicciola in casa.
    Er Pomata: [ancora in falsetto] L'ha bevuta...
    Mandrake: [in falsetto anche lui] Ma vaffanculo, a Poma'!
  • La sorella der Pomata: Armando sei tu?
    Er Pomata: E chi voi che sia, Arsenio Lupin che viè a rubbacce li pidocchi?
  • Er Pomata: [rispondendo al telefono] Attenzione: è in funzione un dispositivo di...
    Felice: 'A Pomà, so' Felice.
    Er Pomata: Sì, e beato te che sei felice!
  • Er Pomata: Avvocato De Marchis, i miei rispetti.
    De Marchis: Aaahhh!
    Er Pomata: Avvoca', mi scusi se la importuno ma mi rivolgo a lei in nome della solidarietà che ci lega da anni.
    De Marchis: Ma quale solidarietà?
    Er Pomata: 'A solidarietà equina! Er mondo dei cavalli! Avvoca', se non ci aiutiamo fra di noi...
    De Marchis: Guarda Pomata, oggi è una brutta giornata, eh?
    Er Pomata: Avvoca', solo lei che è giocatore me pò capi': c'ho un cavallo bono 'ppe Agnano. Mi dia una mano, me bastano solo 100.000. E poi lei mi conosce...
    De Marchis: Apposta perché te conosco...
    Er Pomata: Avvoca', je basta questo ppe garanzia?
    De Marchis: E che sarebbe?
    Er Pomata: Er libretto de pensione de mi nonna. Mi nonna è 'na signora!
    De Marchis: Ma 'n te vergogni?
    Er Pomata: E manco pe' niente! Io poi vinco e je faccio un bel regaletto a nonna.
    De Marchis: Ecco, piuttosto vorrei sapere chi è 'sto cavallo sicuro?
    Er Pomata: Can-can!
    De Marchis: Can-can? Ma quello è un paralitico!
    Er Pomata: No, nun dia retta avvoca', è subdolo: pare paralitico, ma quello è un cavallo de Troia avvoca'! Allora?
    De Marchis: Niente!
    Er Pomata: Avvoca', va bene questa? [mostra una medaglietta] 12 grammi senza conta' a catenina.
    De Marchis: [esaminando la medaglietta] Ah Poma', è fasulla!
    Er Pomata: Sì, ma è benedetta!
  • Er Pomata: [entra in farmacia piangendo] Dottor Magalini? Dottore? Dottor Magalini? Scusi.
    Dott. Magalini: Desidera?
    Er Pomata: Guardi: queste so' tutte medicine che... Non so se lei... Sia bono dotto', questa è tutta robba che ho preso qui da voi, quando c'è sua sorella che fa il turno de notte, vede? È vostra, c'è la busta cor nome. Pora nonna mia! È morta!
    Dott. Magalini: Mi dispiace...
    Er Pomata: È morta tenendomi la mano, se me da 'na mano pure lei... tanto ormai 'sta roba qui nun je serve più. Invece noi c'avemo tante spese per il funerale: er carro, i cavalli, eh quelli, costano, lo so io lo so.
    Dott. Magalini: Che età c'aveva?
    Er Pomata: Suppergiù l'età vostra, un fiore.
    Dott. Magalini: Non sarebbe regolare... ma in via eccezionale...
    Er Pomata: Grazie, grazie, lei è 'n angelo dottor Magalini.
    Dott. Magalini: [fa la somma] So' 48.800.
    Er Pomata: Grazie, lo sapevo, grazie.
    Dott. Magalini: Queste so' 50.000 lire, ce l'hai 1.200 de' resto?
    Er Pomata: Sì, penso de sì, c'ho 1.000 lire e... [prende un pacco di gomme da un espositore] e 'na gomma.
    Dott. Magalini: Va bene, tanto e gomme so' bone.
    Er Pomata: Questa [la busta] m'a porto via, nun se sa mai. Grazie tanto anche a nome de pora nonna, anzi se l'incontra m'a saluti.
  • Mandrake: Anche voi, non prendete fischi per fiaschi, solo questo è un fischio maschio senza raschio!
    Regista: STOP STOP, deve dire è un whisky maschio senza rischio!
    Mandrake: È un vischio maschio senza fischi.
    Regista: No, stop la rifaccia da capo.
    Mandrake: È un rischio maschio senza whisky.
    Regista: Stop! Stop!
    Mandrake: Che era che...
    Regista: Quante volte le devo dire che la battuta va consumata chiara, precisa, capisce?
    Mandrake: Sì, com'era?
    Regista: Allora, un whisky maschio senza rischio.
    Mandrake: Mannaggia adesso me ricordo.., possiamo farne un'artra?
    Regista: Ma la dobbiamo fare, che l'abbiamo fatto fino adesso?
    Mandrake: Perfetta gliela faccio.. [ripete la battuta dello spot] Anche voi, non prendete fischi per fiaschi, solo questo è il fischi maschio senza raschio!
    Regista: Stoop!
    Mandrake: È un whischio fischio senza maschio.
    Regista: Stooop!!
    Mandrake: È un teschio maschio senza fischio.
    Regista: Stooop!
    Mandrake: Un caschio moschio senza fischio.
    Regista: NO!
    Mandrake: Col fischio.
    Regista: Noo!
    Mandrake: Col caschio?
    Regista: Nemmeno.
    Mandrake: Va bene stop! No, io vorrei sapere chi ha scritto stè battute, come se fa a dirle?!
    Regista: Basta cacciatemelo via, non se ne può più, ma si può sapere chi ce l'ha portato sto cane?

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