Ezio Vendrame
calciatore, allenatore di calcio e scrittore italiano (1947-2020)
Ezio Vendrame (1947 – 2020), calciatore, allenatore di calcio e scrittore italiano.
Citazioni di Ezio Vendrame
modifica- [Su Antonio Juliano] Oh capitano, mio capitano! Mio esempio, mio orgoglio, mio vanto. E pensare che prima di conoscerti, quando giocavo contro di te, mi stavi proprio sul cazzo! Ti ritenevo arrogante, presuntuoso, superbo. E soltanto io so come e quanto mi sbagliavo. Ora, alla tua grande professionalità così diversa dalla mia potrei anche sputare sopra, ma per la tua grande disponibilità verso i più deboli ti nomino mio capitano per sempre. Me li ricordo bene quei due vecchietti che avevano il compito di magazzinieri e quell'altro che alle nove di ogni mattina ci accoglieva sorridente allo stadio con il caffè bollente e aromatico preparato con la sua Moka. La "bassa forza" li chiamavi tu, "gli ultimi" li chiamo io. E non erano numeri e nemmeno parti d'arredo degli spogliatoi del San Paolo, erano persone che tu con orgoglio hai sempre voluto rendere visibili a tutti noi.[1]
Intervista di Sebastiano Vernazza, La Gazzetta dello Sport, 18 ottobre 2002.
- Quante donne ho portato a letto? Centinaia, ma le ho amate una per una. Non ho mai fatto l'amore senza sentimento.
- Al Vicenza prendevo 10 milioni di lire e quando andai a trattare l'ingaggio con Janich, d.s. del Napoli, pensai: "Ora lo frego, gli chiedo il doppio". Quanto vuoi?, mi domandò. Venti milioni, risposi. Firma qua, replicò senza esitazione. Uscii convinto di aver raggirato i napoletani. In spogliatoio scoprii che Ferrandini, un ragazzo proveniente dall'Atalanta, l'ultimo della compagnia, prendeva 60 milioni. Mi sentii lo scemo del villaggio.
- [«Stagione 1972-73, Roma-Vicenza»] Dovevamo salvarci, ci serviva un punto. Tre ore prima della gara il medico ci somministrò una particola. Ce la mise in bocca come se fosse stato un sacerdote alle prese con le ostie. Al riscaldamento eravamo imbambolati, in campo avevamo sonno. Per fortuna la Roma sembrava nelle stesse condizioni e la partita finì 0-0. La sera rientrammo in albergo e a una certa ora della notte ci ritrovammo tutti a correre nei corridoi. Avevo la bava alla bocca e una strana agitazione dentro. La "bomba" a scoppio ritardato.
- [«Stagione 1976-77, Vendrame al Padova, in serie C»] Mancavano due giornate alla fine, ospitavamo la Cremonese. A loro bastava un punto per ottenere la promozione in serie B, a noi di quella gara non fregava niente. Prima dell'inizio ci accordammo per il pari. Una gigantesca melina, una pazzesca rottura di balle. Giocavamo all'Appiani, vedevo gli sbadigli della gente e mi venne una vampata di vergogna. A un certo punto presi il pallone al limite dell'area avversaria e puntai la mia porta. Feci il campo in retromarcia, scartai avversari e compagni e mi presentai davanti al nostro portiere: finsi di calciare e sulle tribune qualcuno collassò. E che cavolo, bisognava regalare un'emozione, vivacizzare il pomeriggio.
- [«[...] il calcio di oggi?»] Non esiste, è finto, è acrilico. Al mondo ci sono stati tre giocatori di calcio: Maradona, Zigoni e Meroni. In questo rigoroso ordine, non alfabetico. Il resto è noia.
Citazioni su Ezio Vendrame
modifica- Con lui sono rimasto amico, sono stato alla presentazione di un suo libro e poi lo vedevo spesso giocare qui in zona, tra Vicenza e Padova. La cosa più paradossale è che in quella stagione 1967-'68}} io feci sette presenze ed Ezio neanche una: lui però ha avuto la sua foto sull’album e io no. (Gildo Rizzato)
- [In riferimento allo scambio di foto sull'album dei Calciatori Panini 1967-68] Quando quelli della Panini vennero a fare le fotografie per l’album, non ero con i compagni della Spal, ma in caserma a svolgere la leva. Il fotografo ha fatto i suoi scatti, ha preso una foto a caso e sotto ci ha inserito i miei dati anagrafici. Io e Vendrame eravamo entrambi riserve, non eravamo famosi e avevamo tutti e due il ruolo di attaccante. Fu quindi un errore veniale quello della Panini, semplicemente ci confusero. Comunque nessun problema, certo resta un po’ di dispiacere perché era l’unica occasione per finire sull’album dei calciatori... (Gildo Rizzato)
Note
modifica- ↑ Citato in Mimmo Carratelli, Juliano il napoletano atipico. «Mi dicevano "vieni all'Inter", giocherai sempre in Nazionale», ilnapolista.it, 13 dicembre 2023.
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