Euclide
matematico e filosofo greco antico
Euclide (325 a.C. – 265 a.C. circa), matematico greco antico.
- Non c'è una via «regale» alla geometria.[1]
ElementiModifica
IncipitModifica
OriginaleModifica
<1> Σημεῖόν ἐστιν, οὗ μέρος οὐθέν. <2> Γραμμὴ δὲ μῆκος ἀπλατές. <3> Γραμμῆς δὲ πέρατα σημεῖα.
TraduzioneModifica
<1> Punto è ciò di cui non [è] alcuna parte. <2> E linea lunghezza senza lunghezza. <3> E limiti di una linea [sono] punti.
CitazioniModifica
- Come volevasi dimostrare.[2]
- Ὅπερ ἔδει δεῖξαι.
- Quod erat demonstrandum.
Citazioni su EuclideModifica
- Il merito reale di Euclide è di essere stato il più grande sistematore del suo tempo per l'accurata selezione di quanto i suoi predecessori avevano trovato e per la disposizione strettamente logica delle scelte proposizioni: su poche definizioni e su pochi assiomi egli seppe fabbricare coi suoi Elementi un superbo edifizio che ha sfidato i secoli. (Gaetano Fazzari)
NoteModifica
- ↑ Al re Tolomeo che gli chiedeva «una scorciatoia» per l'apprendimento della geometria; citato in Proclo, Commentario su Euclide, II, 4. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 703.
BibliografiaModifica
- Euclide, Tutte le opere, a cura di Fabio Acerbi, Bompiani, 2014. ISBN 978-88-452-5975-3
Voci correlateModifica
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