Errico Petrella

compositore italiano (1813-1877)

Errico Petrella (1813 – 1877), compositore italiano.

Errico Petrella ritratto da Émile Perrin

Citazioni su Errico Petrella modifica

  • Francamente bisogna dire che se il Petrella, alla inspirazione (ingrediente che in lui non manca) avesse accoppiato uno studio severo sì nella parte musicale, come pure nella letteratura drammatica, senza fallo si sarebbe reso non meno celebre delle altre Sommità Italiane. (Giovanni Frojo)
  • Il Marco Visconti è tal lavoro da far venire in gran nominanza il nostro Petrella anche nel genere serio o tragico che sel dicano. Il carattere n'è sostenuto dal principio alla fine, e checché altri si dica, non abbiamo saputo rinvenirvi nessuna frase che sappia assolutamente di buffo, anche nei luoghi del dramma ove il maestro doveva esprimere la gioja: e ciò diciamo dopo avere accuratamente seguito a bella posta per questa ricerca fino i minimi arpeggi dell'istrumentatura. La quale nel suo insieme è veramente maravigliosa, specialmente ne' luoghi in cui per lo più suol riuscire monotona e stucchevole, cioè fuor de' pezzi concertali e ne' recitativi. (Emmanuele Rocco)
  • Il Petrella, non discostandosi dal moderno stile d'istrumentare in quel che ha di buono, ha saputo evitarne i difetti e gli eccessi; ed ha fatto in modo che l'orecchio dell'ascoltante nuoti per così dire sempre in mezzo al diletto, e non che esserne menomamente annoiato, non se ne sente neanche presso che mai frastornare. (Emmanuele Rocco)
  • Il Petrella onora i due generi, il buffo ed il serio, e in questi ultimi tempi nessuno vanta al pari di lui tanti continuati successi, sebbene per varii anni sembrasse che l'Italia non volesse udire altra musica che quella del Cigno di Busseto[1]. (Francesco Regli)
  • Il povero Petrella aveva molti avversari. Ma era buono e perdonava a tutti, e voleva anche bene a tutti. Il suo nome non sfiderà ì secoli, poiché quanti nomi di uomini grandi sono già dimenticati! ma finché gl'Italiani ameranno la loro musica, vorranno ascoltare la Jone, le Precauzioni e la Contessa d'Amalfi. (Giovanni Masutto)

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