Erich Linder

agente letterario austriaco

Erich Linder (1924 – 1983), agente letterario austriaco.

Citazioni di Erich Linder modifica

  • [Gli aspetti più negativi dell'Italia] La pigrizia, la chiacchiera (altro risvolto della pigrizia). I problemi, in Italia, non si risolvono: con grande acribia, si complicano, per evitare di affrontarli. (Mai che si rimuova un'automobile in un parcheggio vietato: si preferisce discutere della nuova legge sul traffico urbano). Non esiste paese dove proliferino tanti testi teorici, non uno dove si discetti con tanta passione sul sole dell'avvenire mentre la vita quotidiana ha raggiunto un punto di degradazione intollerabile. Di questo passo, l'Italia non si distruggerà: si è già distrutta ed ha un rapporto del tutto astrale con la realtà. Verrebbe fatto di pensare ad una macchinazione del potere contro il popolo: sennonché il potere non è meno pigro del popolo.[1]
  • [L'intervistatrice chiede: quali sono per un autore i vantaggi di un agente letterario?] Quando lei ha mal di denti, si tira il dente da sola? No, immagino di no, e un autore [...] scrive libri, non fa l'amministratore di se stesso, e il vantaggio principale è di usare un professionista (bisogna cercarselo bene, evidentemente) che faccia quel che da soli non si sa fare. Poi si può aggiungere questo: i vantaggi sono certamente maggiori per un autore affermato di quanto non siano per un autore non affermato perché un autore non affermato e soprattutto ansioso di pubblicare il proprio libro accetterà qualunque condizione gli venga imposta dall'editore, o quasi qualunque condizione. Non voglio neppure dire che l'editore imponga delle condizioni infami: l'editore esercita la propria parte. L'autore affermato che comincia ad avere più sfruttamenti del suo libro o per cui il libro diventa un mezzo di sostentamento, o almeno dovrebbe diventarlo, ha bisogno di qualcuno che glielo amministri, esattamente come chi possiede degli edifici ha bisogno di un amministratore.[2]
  • Un agente letterario è un amministratore di autori. Non c'è nessuna ragione perché si debbano avere dei commercialisti, degli avvocati e perché invece gli autori non debbano far gestire i loro affari da qualcuno che conosca il mestiere: gli autori dovrebbero scrivere libri.[2]

L'uomo che inventava gli scrittori

Leonardo G. Luccone, la Repubblica, 22 marzo 2023.

  • [Sugli editori] Mi destestavano, come un industriale può detestare un sindacalista che semina la ribellione tra gli operai.
  • Sono ebreo e mi sento ebreo, abbastanza faziosamente per dire che in una diatriba tra un ebreo e un non ebreo credo che darei sempre ragione al contendente ebreo.
  • L'agente non può limitarsi alla scelta dell'editore più adatto agli aspetti contrattuali o economici, [...] occorre un suo intervento anche su copertine, caratteri, tipi di edizione, veste, pubblicità, eccetera.
  • Per un editore un libro che va male è solo un incidente, per un autore può essere una rovina.

Citazioni su Erich Linder modifica

  • Aveva tre teste, come Cerbero: quella dell'autore, quella dell'editore e quella del lettore. (Giordano Bruno Guerri)

Note modifica

  1. Dall'intervista di Grazia Cherchi, I rimorsi 16 domande a Erich Linder, Linus, aprile 1980; riportato in Erich Linder: autori, editori, librai, lettori, p. 35, fondazionemondadori.it.
  2. a b Dall'intervista di Benedetta Craveri, Il mestiere dell'agente letterario, trascrizione dell'intervista realizzata per Spazio 3 Opinione, Radio Tre, 1980 circa; riportato in Erich Linder: autori, editori, librai, lettori, a cura di Martino Marrazzi, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, p. 37, fondazionemondadori.it.

Altri progetti modifica