Elizaveta Alekseevna Tarakanova

avventuriera che tentò di reclamare il trono russo dichiarandosi figlia dell'imperatrice Elisabetta di Russia

Elizaveta Alekseevna Tarakanova (1753 – 1775), pretendente al trono russo, conosciuta anche come Aly Emetey (principessa di Vlodomir).

La Principessa Tarakanova, nella Fortezza dei Santi Pietro e Paolo durante l'alluvione,
Konstantin Flavickij, 1864

Citazioni su Elizaveta Alekseevna Tarakanova

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  • Ed ecco che Orloff, ora, è lì davanti a lei, a Pisa, dove si è trasferita da Siracusa. È il trionfo per la Tarakanova, e non soltanto per quanto riguarda l'appoggio che potrà avere come pretendente al trono di Russia. Per lei è anche il trionfo del sentimento. Ama Orloff e ne è «rispettosamente» riamata, al punto che, quando egli «osa» finalmente chiederla in moglie, le dice: «Potete voi, una Romanov, sposare un povero, semplice, anonimo Oroloff?» (Konstantin Dmitrievič Flavickij)
  • È possibile, quindi, possibilissimo, che la storia della giovane donna sia vera, che ella possa «pretendere» il trono di Russia. Questa possibilità interessa politicamente molti grandi personaggi di tutti gli stati europei, e più di tutti i polacchi, che vogliono «liberarsi» di Re Stanislao imposto alla Polonia dalla sua matrigna Caterina. (Konstantin Dmitrievič Flavickij)
  • La giovane donna si fa chiamare principessa Tarakanova. Ha fatto la sua comparsa, quasi improvvisamente, due anni prima a Parigi col nome di Aly Emetey, principessa di Vlodomir, andando ad abitare uno dei più bei palazzi dell'isola di Saint-Louis. (Konstantin Dmitrievič Flavickij)
  • Orloff è davanti a lei, piega il ginocchio per salutarla, come se si trovasse davanti alla sua regina e nello stesso tempo la guarda fissamente, come affascinato: «Altezza», mormora poi. «Vi chiedo perdono per tanto ritardo... Avrei voluto correre subito da voi, dopo aver ricevuto la vostra lettera, ma ne sono stato impedito...»
    «L'importante è che ora siate qui», risponde la giovane donna, con un lieve sorriso, e dalla mano che l'altro sta baciandole, un fremito le giunge al cuore, al cervello. (Konstantin Dmitrievič Flavickij)

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