Dizionario Larousse del cinema americano

dizionario enciclopedico

Dizionario Larousse del cinema americano, dizionario enciclopedico del cinema a cura di Enrico Lancia.

Citazioni

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  • La voce di soprano precocemente affermatasi nel 1937 le consente di diventare una diva ragazzina tra le più popolari (Cento uomini e una ragazza, H. Koster). Mano a mano che cresceva, altri film [...] ne sfruttano la voce e quel suo fascino tutto latte e miele. Divenuta adulta, per Deanna Durbin è difficile conservare la popolarità. Alcune apparizioni piuttosto ben riuscite nella commedia sofisticata (Le conseguenze di un bacio, F. Borzage, 1943) o nel dramma nero (Vacanze di Natale, di Robert Siodmak, 1944, dove è una eccellente entraineuse tormentata) sono rimaste senza futuro. Ha avuta l'accortezza di ritirarsi, molto ricca, al momento opportuno. (DURBIN, p. 187)
  • Dopo avere diretto alcune produzioni ibride in Europa, parte alla volta di Hollywood dove gli tocca in sorte salvare la Universal dal fallimento lanciando Deanna Durbin [...]. Dopo almeno dieci film in cui lei recita e canta [...], la sua reputazione è tale che non smetterà più di lavorare portando al successo soprattutto un certo tipo di commedia [...]. Ma Henry Koster ha anche affrontato il dramma romantico (con una produzione forse un po' troppo roboante) [...] come pure il film "in costume" [...]. Ha diretto con notevole competenza il primo film in cinemascope, La tunica (The Robe, 1953). È sempre stato un buon direttore di attori, fino alla cineseria di Fior di Loto (Flower Drum Song, 1961). Ma la catastrofe di Dominique (The Singing Nun, 1966) sembra avere concluso la sua carriera di abile artefice. (KOSTER, p. 322)
  • Samuel Goldwyn vuole farne la "sua" vedette internazionale, un misto tra Greta Garbo e Marlene Dietrich. E sarà la protagonista di Nanà (D. Arzner, 1934): inibita dalla pronuncia e da un ruolo eccessivamente edulcorato, Anna Sten non riesce a far presa sul pubblico americano. Ma Goldwyn insiste con due splendide produzioni più adatte alla personalità dell'attrice: uno spettacolare adattamento di Resurrezione (R. Mamoulian, 1934), dal romanzo di Tolstoj, e un melodramma di King Vidor, Notte di nozze (1935), con un partner come Gary Cooper. Eppure l'America rimane indifferente. Anna Sten continua comunque a lavorare, ma il suo nome apparirà sempre più in basso nei titoli di testa. Da rimpiangere. (STEN, p. 531)

Bibliografia

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