Lorenzo Giustiniani
letterato italiano (1761-1824)
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Lorenzo Giustiniani (1761 – 1824), erudito e viaggiatore italiano.
Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli
modifica- Casalnuovo terra in "Calabria ultra", in diocesi di "Mileto", distante da "Catanzaro" miglia 70 incirca. Questa terra è situata in una pianura, e i fenomeni, che vi accaddero nel dì 5 febbraio del 1783 cagionati dal terremoto, son incredibili. Presso a poco quanto vi era tutto rimase in un fiato abbattuto. Il territorio si sconvolse, perdé l'antica faccia della sua superficie, e tralle perdite memorande fu quella della principessa di "Gerace", la quale trovasi a diporto in questo feudo. Io rimando il leggitore alla storia del "Sarcone"[1] chi voglia avesse di compiangere le disavventure di quella infelice popolazione. Il territorio è atto a tutte le buone produzioni. Vi allignano bene i gelsi, e vi si fa qualche industria de' bachi da seta. Si possiede dalla famiglia "Grimaldi" de' principi di Gerace. (tomo III, p. 212)
- Canolo casale di Geraci in "Calabria ulteriore", situato tra gli "Appennini", distante dalla detta città di "Geraci" miglia 5. Egli è abitato da circa 1570 individui, i quali oltre dell'agricoltura fan pure industria de' bachi da seta. Nel 1783 non andò esente dalle rovine, che recò il terremoto a tutta la "Calabria ulteriore". Vedi "Geraci". (tomo III, p. 86)
- [Su Maratea Inferiore] È situata alle falde di un monte a settentrione. Gode di un vago orizzonte, e di aria niente insalubre, sebbene da novembre fino a gennaio non gode affatto del sole venendo impedito dall'altezza della montagna. (tomo V, p. 357)
- I Viggianesi sono per lo più sonatori di arpa e taluni avrebbero delle molte abilità a ben riuscire in si fatto istrumento se fossero istruiti nella scienza della musica e loro si presentasse perfetto finanche il suddivisato instrumento. (tomo X, p. 61)
- [Su Caggiano] La sua situazione non è niente infelice, e si vuole costantemente molto antica. Costantino Gatta vorrebbe che fosse la Cesariana di Antonino[2], ma questa sua immaginazione la scoverse anche erronea il barone Antonini. Avea un vecchio castello, nel quale dicesi di esservi stata un tempo dell'artiglieria. Il suo territorio produce tutto il bisognevole. Vi è della caccia, e tiene un laghetto, in cui vi si pescano buone tinche. [...] In oggi i suoi naturali ascendono il 2650, addetti all'agricoltura, ed alla pastorizia, facendo industria di animali neri. (tomo III, p. 5)
- Massalubrense città Regia, e vescovile suffraganea di Sorrento. Ella è tra i gradi 40 40 di latitudine e 32 di longitudine. Da Napoli dista miglia 24 in circa per mare, ed altri dicono 30 per terra. Questa città nella provincia in oggi Terra di Lavoro denominata dagli scrittori Massa di Sorrento, ne' vecchi tempi fu detta Oppidum Minervium, per un tempio dedicato a Minerva, e qualche volta Promontorium Minervae. (tomo V, p. 403)
- Scalea città in Calabria Citra, in diocesi di Cassano lontana da Cosenza circa miglia 60. È situata su un sasso di figura triangolare pochi passi distante dal mare e gli edifizi si innalzano l'un dopo l'altro a segno che si vuole detto Scalea per la forma quasi di una scala, che deesi ascendere dal basso all'alto d'essa città. Si vuole di fondazione antica, ma niuno monumento l'è rimasto da cui potersi avere l'epoca certa della sua fondazione, anche perché tutte le scritture si smarrirono in tempo che soffrì una pestilenza. (tomo VIII, p. 355)
- Terranova, in "Calabria ulteriore", in diocesi di "Oppido" distante da detta città miglia 4, e … da "Catanzaro". Se le dà il nome di città, ma in oggi è nello stato di picciolezza, essendo del tutto rovinata fin dal 1783, insieme co' suoi casali "Galatone", e "Scrofario". Nella situazione trovasi tassata nel 1532 per fuochi 1214, nel 1545 per 1814, nel 1561 per 2419, nel 1595 per 1785, nel 1648 per 1529, e nel 1669 per 1250. In oggi è abitata da circa 460 individui. In "Galatone" ve ne sono altre 50, e nello "Scrofario" 120 in circa. In tutti i Regj quinternoni è denominata terra quindi non saprei per quale privilegio se le desse oggi il nome di città.
Le produzioni del suolo consistono in grano, granone, legumi, vino, olio, e vi è l'industria del nutricare i bachi da seta da' suddivisati suoi cittadini.
Nel 1458 "Alfonso di Aragona" ne investì "Marino Curiali", togliendola a "Tommaso Carocciolo" suo ribelle con tutto il suo contado. Nel 1502 fu donata al Gran Capitano. Passò alla famiglia "de Marinis", e nel 1574 ad istanza de' creditori di "Tommaso de Marinis", fu "su hasta" S.R.C. venduta al magnifico "Batista Grimaldi" ultimo licitore per ducati 28.000. La famiglia Grimaldi l'ha in oggi con titolo di "Ducato". (tomo IX, p. 172)
Note
modifica- ↑ Storia del terremoto delle Calabrie, pagg. 185-seg. [nda]
- ↑ Cfr. Itinerario antonino su Wikipedia.
Bibliografia
modifica- Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, tomo III, presso Vincenzo Manfredi, 1797.
- Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, tomo V, presso Vincenzo Manfredi, 1802.
- Lorenzo Giustiniani, Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, tomo VIII, presso Vincenzo Manfredi, 1804.
- Lorenzo Giustiniani, Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, tomo IX, presso Vincenzo Manfredi, 1805.
- Lorenzo Giustiniani, Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, tomo X, presso Vincenzo Manfredi, 1805.
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