Cittanova
comune italiano
Citazioni su Cittanova (Casalnuovo fino al 1852).
Citazioni
modifica- Casalnuovo era uno dei siti più ridenti e più prosperi della Piana prossima all'Appenino; con le sue strade allineate, le sue case nuove e ben fatte, ciascuna fornita all'entrata di un albero o di una pergola, che dava ombra e frescura, trasformando le strade in viali da giardino, aveva nell'insieme un aspetto leggiadro e grazioso. Per la paura dei terremoti, si eran prese tutte le precauzioni possibili quando venne costruito il borgo: le casse erano bassissime e le vie larghissime. Eppure tutto fu abbattuto e raso al livello del suolo! La marchesa di Gerace, appartenente ad una delle più cospicue famiglie della nobiltà calabrese, venerata colà per le sue virtù e per la sua attiva carità, fu schiacciata con tutti i suoi, sotto le rovine della propria villa. La pianura che circonda Casalnuovo si abbassò completamente; i terreni inclinati contro la montagna scivolarono più giù, lasciando fra la parte sconvolta e quella rimasta immobile, delle fratture da quindici a sedici chilometri di estensione in lunghezza (François Lenormant)
- Casalnuovo terra in "Calabria ultra", in diocesi di "Mileto", distante da "Catanzaro" miglia 70 incirca. Questa terra è situata in una pianura, e i fenomeni, che vi accaddero nel dì 5 febbraio del 1783 cagionati dal terremoto, son incredibili. Presso a poco quanto vi era tutto rimase in un fiato abbattuto. Il territorio si sconvolse, perdé l'antica faccia della sua superficie, e tralle perdite memorande fu quella della principessa di "Gerace", la quale trovasi a diporto in questo feudo. Io rimando il leggitore alla storia del "Sarcone"[1] chi voglia avesse di compiangere le disavventure di quella infelice popolazione. Il territorio è atto a tutte le buone produzioni. Vi allignano bene i gelsi, e vi si fa qualche industria de' bachi da seta. Si possiede dalla famiglia "Grimaldi" de' principi di Gerace. (Lorenzo Giustiniani)
- Dopo un terribile interno muggito la terra tremando distrusse Casalnuovo [...]. Le strade avea larghe, dritte, le case basse pel timore de' terremoti, ciascuna di essi con un albero, ed una pergola avanti [...]. Non vi rimase pietra sopra pietra, tutto fu pareggiato al suolo, tetti sconvolti, sassi schiantati, alberi infranti. Quasi la metà della popolazione di Casalnuovo perì schiacciata sotto le rovine [...]. (Carlo Botta)
- Fà raccapriccio il ripensare alla rovina cagionatale dal terremuoto del 1783: narra il Sarcone che tutto il territorio si sconvolse, quindi caddero tutti gli edifizj e perfino la superficie della contrada cambiò d'aspetto. (Attilio Zuccagni-Orlandini)
- Mi piace Cittanova, il mio paese; | che vedo ormai soltanto in cartolina: | una ridente e mite cittadina, | alla buona, così, senza pretese. (Alberto Cavaliere)
- Per la rovina degli Edificj e per la gran perdita degli Abitanti fu funestissima la sorte di Casalnuovo. Paese edificato dopo il Tremuoto del passato secolo: imperocché tutte le Abitazioni, i Trappeti e le altre Case di campagna furono distrutte in maniera che nemmeno le fondamenta rimasero intatte. (Giovanni Vivenzio)
- Lontano, sotto di noi, c'era Casalnuovo, una delle città che sono state ricostruite dai frammenti del fatale periodo di devastazione […]. Situata sopra la piana, questo moderno e poco pittoresco successore della prima città presenta strade lunghe, affiancate da case basse a un piano, con chiare tegole rosse e nessun lato della sua composizione offre qualcosa da ammirare o caratteristiche pittoresche.
- […] il pomeriggio è passato girando attorno a Casalnuovo per ottenere delle vedute caratteristiche della sua posizione e della grande pianura dove è situato. Questo non è facile; studi di alti ed eleganti oliveti, e ricchi sfondi alla maniera di Claude, sono innumerevoli, ma la scelta fra queste scene è difficile.
Note
modifica- ↑ Storia del terremoto delle Calabrie, pagg. 185 seg. [nda].