Distretto 13: le brigate della morte

film del 1976 diretto da John Carpenter

Distretto 13 - Le brigate della morte

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Titolo originale

Assault on Precinct 13

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1976
Genere azione, thriller, crimine
Regia John Carpenter
Soggetto John Carpenter
Sceneggiatura John Carpenter
Interpreti e personaggi

Distretto 13 - Le brigate della morte, film statunitense del 1976, regia di John Carpenter.

  • [Ultime parole] Ehi, gliel'avevo chiesto misto! (Kathy)
  • [Ultime parole] La pistola... la pistola sotto il cruscotto... (Il gelataio)
  • [Wilson è in cella e vede Leigh passare. Lei lo fissa e se ne va] Eheheh. Anche a un condannato a morte gli si drizza quando vede una donna? O te l'hanno incatenato? (Wells)
  • [Ultime parole] Vado a chiamare il comando con la radio della mia macchina. (Chaney)
  • [Ultime parole] Telefono e luci staccate... che lo tengono aperto a fare, questo posto di merda? (Starker)
  • Che roba... uno sbirro che mi augura buona fortuna. è proprio la fine. (Wells)
  • [Ultime parole] E se scappo e vi lascio nella merda?[sorride] Non lo farò, Wilson. (Wells)
  • Addio, Wells. Hai finito con la galera. (Napoleone Wilson)
  • [I poliziotti trovano Wilson, Leigh e Bishop dopo l'esplosione] Qualcuno ha da fumare? (Napoleone Wilson)

Dialoghi

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  • Napoleone Wilson: Hai da fumare?
    Starker: Voglio che tu sappia una cosa, Wilson. Non mi diverto affatto a portare qualcuno verso la morte. Ma se tu tenti qualcosa, qualsiasi cosa, due guardie armate hanno l'ordine di spararti immediatamente.
    Napoleone Wilson: Ti ho chiesto se hai da fumare.
    Starker: Mi hai capito Wilson?
    Napoleone Wilson: Non rompermi i coglioni. Le conosco le regole.
    Starker: Andiamo.
    [Warden butta Wilson giù dalla sedia, facendolo finire sul pavimento]
    Warden: Mi scivola sempre dalla sedia.
    Napoleone Wilson: Già, sai com'è. Ho messo un piede sulla merda.
    Starker: Tiralo su.
    Warden: Chi sarebbe la merda?
  • [Starker e Warden stanno per portare Wells, Wilson e un altro detenuto sul cellulare della polizia]
    Wells: Sono geloso di te Wilson. Ti trattano da persona importante. Ti tengono alla catena come un cane di razza.
    Napoleone Wilson: Ehi.
    Wells: Cosa?
    Napoleone Wilson: Hai da fumare, Wells?
    Wells: Sì, ma non voglio dartene.
    Napoleone Wilson: Perché?
    Wells: Come, non lo sai? Il fumo uccide.
    Napoleone Wilson: Tu sei sempre così stronzo, vero?
    Wells: Lassù cosa ti fumerai, le nuvole?
    Napoleone Wilson: Lassù vedremo.
    Warden: Adesso basta con le chiacchiere, muoviti.
    [ Wells e l'altro detenuto salgono sul cellulare]
    Napoleone Wilson: Posso restare qui solo un minuto? Devo restare seduto almeno dieci ore, arriverò a Sonhora con tutte le ossa rotte. Un minuto per sgranchire le gambe. Con queste catene che vuoi che faccia?
    Starker: Va bene.
    Warden: Sai una cosa, Wilson? Mi mancherai molto.
    Napoleone Wilson: Che vuoi, un vaffanculo?
    Warden: Ahahahah!
    Napoleone Wilson: Ti dispiace solo una cosa: che non potrai assistere quando sarò sulla sedia elettrica. [Wilson afferra la catena e riesce a buttare per terra Warden, ma Starker e due poliziotti lo bloccano e lo tengono sotto tiro] Non vi hanno detto che dovete sparare subito?
  • Bishop: Sono cresciuto proprio in questo quartiere. Quando avevo quattro o cinque anni mio padre un giorno mi mandò qui con un biglietto. Un poliziotto lo lesse e disse: Se lo fai un'altra volta ti chiudo in cella. Mi lasciò un momento solo e io feci un'incisione sulla scrivania con un tagliacarte. Trascorsi dei mesi nel terrore che venisse ad arrestarmi.
    Leigh: Perché suo padre la mandò qui?
    Bishop: Solo perché avevo detto una parolaccia in presenza di mia madre.
  • Starker: Ti dispiace se mi siedo vicino a te un minuto?
    Napoleone Wilson: Hai da fumare per caso?
    Starker: Ah me l'hai già chiesto prima.
    Napoleone Wilson: Prima non mi hai neanche risposto.
    Starker: No non fumo.
    Napoleone Wilson: Mi dice proprio male oggi. E un altro giorno se ne va. Nella mia situazione, i giorni sono come le donne: ognuno diventa dannatamente prezioso. E finiscono sempre per lasciarti. Che cosa vuoi?
    Starker: La vuoi una gomma?
    Napoleone Wilson: Sei uno sbirro. O è la curiosità che ti frega, o vuoi tirarmi il bidone.
    Starker: Non so cosa vuoi dire, Wilson.
    Napoleone Wilson: è La curiosità.
    Starker: Non capisco. Non sei uno psicopatico, non sei uno stupido...
    Napoleone Wilson: Allora sono uno stronzo. Non puoi togliermi tutto amico.
    Starker: Di', perché hai ucciso quegli uomini?
    Napoleone Wilson: Tutti mi fanno la stessa domanda. E io rispondo sempre allo stesso modo. La prima volta che ho visto un prete, mi disse: Figlio, c'è qualcosa di strano in te. C'è cattiveria nei tuoi occhi. Aveva ragione. C'era odio. Odiavo la gente.
    Starker: Questa non è una risposta logica.
    Napoleone Wilson: Forse non lo è per te.
    Starker: Perché nell'ambiente ti chiamano Napoleone?
    Napoleone Wilson: Un giorno te lo dirò.
    'Starker: Quando?
    Napoleone Wilson: Nel momento della morte!
    Starker: Ah non non ci sarò. Non mi piace vedere la gente morire.
  • Napoleone Wilson: Mi hai salvato la vita. Due volte.
    Bishop: Due volte?
    Napoleone Wilson: La prima fuori nel furgone. Ma ho pensato che si trattasse solo di un errore da parte tua. Ma la seconda no, facendoci uscire dalle celle. Che cosa te ne fregava se quelli m'ammazzavano?
    Bishop: Era mio dovere proteggerti.
  • Napoleone Wilson: Dove sono i corpi?
    Bishop: Non ci sono più.
    Wells: Ma come hanno fatto così in fretta?
    Napoleone Wilson: Se li saranno mangiati, imbecille.
  • Wells: Nessuno vi ha mai parlato dei Voodoo?
    Bishop:parla, chi sono?
    Wells[guardando la bandiera lasciata dalla gang]: Quello straccio vuol dire vendetta... anche a costo di morire. Sono dei pazzi... non gliene frega niente di farsi ammazzare, pur di soddisfare il loro gusto di uccidere: Dicono... che è bello morire!
  • Leigh: sono sta in polizia per ben cinque anni.
    Napoleone Wilson:Lo dicevo io, che hai sbagliato tutto.
  • Bishop: E quando avremo finito i colpi?
    Napoleone Wilson: Be' ci ammazzeranno. Quanti colpi hai?
    Leigh: Due soli. Devo conservarli per noi?
    Napoleone Wilson: No, sparali contro i primi due che arrivano da quel passaggio. Hanno visto Wells uscire dal tombino.
    Leigh: Che cosa accadrà dopo che ho ucciso i primi due?
    Napoleone Wilson: Dovrai solo aspettare.
    Leigh: E tutto per un uomo che neanche conosciamo, ne sappiamo che ha fatto, e che non ci dirà neanche grazie. Mi incuriosisce una cosa di te.
    Napoleone Wilson: Solo una?
    Leigh: Ci sarebbero altre cose ma per adesso questa mi interessa di più.
    Napoleone Wilson: E sarebbe?
    Leigh: Perché hai lasciato che andasse Wells? Avresti potuto tentare di fuggire tu.
    Napoleone Wilson: Davanti a due cose un uomo non deve fuggire, anche se gli costano la vita. Una donna indifesa che non può scappare con te...
    Leigh: E l'altra?
    Bishop: Vieni un momento qui Wilson.
    Leigh: Purtroppo noi due ci siamo incontrati fuori tempo.
    Napoleone Wilson: Sì è una storia vecchia per me. Io sono nato fuori tempo.
  • Napoleone Wilson: E se sbagli il colpo?
    Bishop: Nel tiro al bersaglio sono un campione!
    Napoleone Wilson: Con chi ha fede non si discute.
  • Bishop: Per quale motivo ti chiamano Napoleone Wilson?
    Napoleone Wilson: Tra poco te lo dirò.
    Bishop: Tra quanto?
    Napoleone Wilson: Tra un minuto o due al massimo.
  • Bishop: Vorrei essere io ad accompagnarti fuori.
    Napoleone Wilson: Te lo concedo.
    Bishop: Sei un uomo fantastico Wilson.
    Napoleone Wilson: Eh questo lo sapevo.

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