Disabilità
condizione personale di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma
Citazioni sulla disabilità e sulle persone disabili.
Citazioni
modifica- [«Ti sei mai chiesta: "Perché a me?"»] Certo! Diciamolo: ero una bella bambina, facevo la scout, volontariato, ero nel gruppo del consiglio comunale dei ragazzi, facevo sport... perché a me, che avevo ancora tutta la vita davanti, e non a uno di quegli stronzi che stuprano i ragazzini?! All'inizio te lo chiedi, i genitori si chiedono che cosa hanno sbagliato. Puoi andare avanti a domandartelo tutta la vita ma è inutile. Ci sono due tipi di persone con disabilità, come tutti: i depressi e i super felici. Gli scemi sono i super felici perché ci credono veramente. I depressi vedono le cose come stanno. Invece bisogna essere ottimisti e realisti. E non farsi domande. (Bebe Vio)
- Chiunque conosca il tema, sa che la tutela delle persone con disabilità in Italia è in grande misura appoggiata su un sistema di welfare familiare, che vede impegnati più di 3 milioni di concittadini - il 70 per cento, peraltro, sono donne - sui quali grava uno sforzo di cura inenarrabile. Peraltro, il ruolo di cura che i nostri concittadini svolgono volentieri, spesso per scelta, e che probabilmente non delegherebbero a nessun altro, merita di venire tutelato, supportato, aiutato. Invece, molto spesso, i caregiver vengono lasciati soli. (Valentina Grippo)
- [In riferimento al podio tutto azzurro nei cento metri alle Paraolimpiadi di Tokyo 2020] Ci unisce la voglia di tirare fuori di più dalla condizione di disabilità. Non solo abbiamo superato lo svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande. (Martina Caironi)
- Disabilità è solo una parola che indica un impedimento; non per questo significa essere «diversi». Le persone che presentano una disabilità hanno una capacità impressionante di sfruttare al massimo le capacità residue ma hanno bisogno di un terreno fertile per poterle sviluppare e per potersi esprimere al 100%. (Alessia Berra)
- È importante sapere, però, che i caregiver talvolta arrivano a pagare un prezzo personale di salute importantissimo. C'è uno studio della premio Nobel per la medicina, Elisabeth Blackburn, che ci dice che, addirittura, le aspettative di vita di chi fa il caregiver sono molto più basse degli altri. E non ci stupisce, perché è un lavoro fortemente usurante, fortemente logorante, avere continuamente a che fare con una fragilità e con una disabilità. E quindi, laddove questo è necessario, si fa volentieri. Laddove, invece, potrebbe essere alleggerito e supportato dallo Stato, è estremamente grave che non avvenga. (Valentina Grippo)
- È inutile parlare di inclusione o di abbattimento delle barriere architettoniche quando poi sappiamo di casi di gente che non può uscire dal palazzo o di gente che non può andare sul marciapiede perché ci sono le buche o perché ci sono le auto parcheggiate o magari soggetti che vanno nei centri diurni e poi, però, purtroppo, sono relegati a casa nei fine settimana, nella speranza che qualche parente, se c'è, li porti a fare un giro. (Massimiliano Panizzut)
- Esistono pregiudizi molto radicati nella società russa, che continua a vedere nella disabilità mentale la conseguenza di alcolismo, dipendenza da droghe, situazioni degradate. Nessuna compassione dunque per chi è considerato figlio di "pericolosi debosciati". Sono molti quelli che non ce la fanno a sopportare questa situazione esistenziale durissima, e abbandonano i loro bambini a un’esistenza tragica. (Natal'ja Vodjanova)
- Fortunatamente mi è sempre piaciuto e ho accettato la mia disabilità, che è una cosa con cui nasci e te la devi far andare bene. Crescendo non ci ho mai fatto caso. La mia mente era sempre da un'altra parte: sperare di uscire dall'ospedale, divertirmi con i compagni… La verità è che non ho mai dato tanta importanza all'apparenza puramente fisica. Sono al cento per cento a mio agio con il mio corpo che è il mezzo che devo allenare quotidianamente, insieme alla mente. (Simone Barlaam)
- Il fatto che esistano situazioni o vite di diversa abilità va anche insegnato nelle scuole per rendere partecipi gli uomini del domani che saranno medici, architetti, progettisti. Ci vuole la cultura della diversa abilità, inserita nella società, che la valorizza umanamente. (Massimiliano Panizzut)
- La disabilità, come la femminilità, non è indice di inferiorità. (Rosemarie Garland-Thomson)
- La disabilità è una possibilità della vita, e quando ne acquistiamo consapevolezza dopo un poco impariamo a sentirla in maniera naturale, istintiva. Ma l'incapacità di mettersi davanti il problema: questa cosa qui genera l'handicap e rende gli uomini miseri, e io e te figlio, a questa abiezione non ci dovremo mai chinare. (Valeria Parrella)
- La persona con disabilità è una persona, non è la disabilità a definirla. Questo è il punto. Odio il fatto che uno diventi famoso per quello che gli è successo e non per quello che ha fatto nella vita. È sbagliato, quello che ti succede non lo puoi controllare, puoi solo controllare quello che fai. Il centro delle persona, di ogni persona, è quello. (Simone Barlaam)
- Penso che l'autismo abbia talmente tante sfumature e complessità che il rischio è raccontarlo in superficie, come certi film tipo Rain man. La disabilità ti fa crescere, aumenta la tua forza, la tua spiritualità. (Eleonora Daniele)
- Proprio nei momenti di difficoltà economica come quelli che stiamo attraversando si impone una particolare attenzione alla condizione e ai diritti delle persone con disabilità, così da evitare che il disagio sociale si traduca in emergenza, come purtroppo in troppi casi sta avvenendo. (Giorgio Napolitano)
Voci correlate
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