Diaz - Don't Clean Up This Blood
Diaz - Don't Clean Up This Blood
Titolo originale |
Diaz |
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Lingua originale | italiano, inglese, tedesco, spagnolo |
Paese | Italia, Francia, Romania |
Anno | 2012 |
Genere | drammatico |
Regia | Daniele Vicari |
Soggetto | Daniele Vicari |
Sceneggiatura | Daniele Vicari, Laura Paolucci |
Produttore | Jean Labadie, Bobby Păunescu, Domenico Procacci |
Interpreti e personaggi | |
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Note | |
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Diaz – Don't Clean Up This Blood, film del 2012, regia di Daniele Vicari.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Ragazzo, quando sei in guerra si dorme per terra! (Anselmo Vitali)
- Questo è l'ultimo G8 che fai! (Poliziotto) [prendendo a manganellate Luca Gualtieri]
- Alziamo le mani! (Straniera che dorme alla Diaz) [prima delle percosse]
- We raise our hands!
- Basta! Fermatevi! Basta! Settimo, riponete il tonfa e uscite immediatamente dall'edificio. Ripeto: riponete il tonfa e uscite immediatamente dall'edificio. (Max Flamini) [dopo che la sua squadra ha preso a manganellate chi dormiva alla Diaz]
- Via, via la polizia! Celerini assassini! (Coro della folla)
- Io con questi macellai non ci lavoro più. (Max Flamini)
- Non sai cosa non stiamo trovando nella Diaz. Abbiamo trovato di tutto. Ora sono uscite due molotov. Sì, due. Fallo pubblicare domani mattina, che c'abbiamo il mondo addosso. Se no ci prendono per pazzi! (Achille Faleri)
- C'è stata un'accanita resistenza nella scuola che veniva usata come una specie di ospedale: [...] c'erano molti manifestanti con ferite pregresse. Abbiamo trovato armi, oggetti contundenti... [...] Sicuramente sono state trovate tutte le divise del blocco nero. [...] Divise intere. Intendo... camicie, maglie, pantaloni, passamontagna... (Rodolfo Serpieri)
- Tutto 'sto casino per una bottiglietta? (Donata Stranieri)
- Dai, fai il cane! (Poliziotto) [costringendo uno dei manifestanti a stare carponi e ad abbaiare come un cane]
- Come on, do the dog!
- Non pulite questo sangue. (Cartello scritto da Cecile)
- Don't clean up this blood[1]
- Il nostro compito era quello. entrare, conquistare e uscire subito. Poi se qualcuno all'interno si è fatto male, sinceramente non è stato fatto da parte nostra. Io questa cosa qui già l'ho detta, non mi sento un eroe, ecco. Ricevere una pugnalata in un'operazione come quella... purtroppo, ecco, nel nostro mestiere ci sta. [...] (Marco Cerone)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Giornalista: Guarda che non è mica facile arrivarci a Genova. Magari noi siamo più utili qui.
Luca Gualtieri: Noi invece siamo più utili sul posto, a raccontare davvero le cose che accadono! Cosa deve fare un giornalista? Non possiamo stare qui di fronte ai computer e poi finiamo per scrivere tutti le stesse cose!
- Francesco: Senti un po', ma che cazzo ti ha preso oggi? Quello ti fa rapporto, eh.
Max Flamini: Meglio un rapporto che un processo.
Francesco: I ragazzi sono tutti incazzati. Questa era l'ultima occasione che c'avevano per pareggiare i conti con quelle merde.
Max Flamini: Lo sai che rischiavamo di fa' trenta morti, sì? Questi so' i soliti imbecilli!
Francesco: L'hai addestrati tu.
- Poliziotto: Lo conosci il grado della collega?
Donata Stranieri: No.
Poliziotto: E quello è un tuo superiore.
Donata Stranieri: E allora?
Poliziotto: E allora non fai domande, ci dai del lei, ti mangi il panino e stai zitta. Va bene?
- Poliziotto: Siamo dovuti scappare, ci hanno lanciato di tutto, gridavano "Quattro! Sono solo quattro!"
Poliziotta: E anche "Assassini! Assassini!"
[...]
Achille Faleri: Ottimo. Allora interveniamo?
Armando Carrera: Direi proprio di sì.
Achille Faleri: Bene. Prepariamo l'operazione per domani mattina.
Armando Carrera: No. Subito.
Achille Faleri: E perché?
Armando Carrera: Come perché? Questo è il momento. Hanno aggredito una pattuglia, giusto? Noi possiamo utilizzare il 41 tulps. Niente magistrato e basta una semplice comunicazione. Abbiamo l'urgenza, il rischio che si ripeta l'aggressione e ci sono sicuramente delle armi. Non è lì dove si sono rifugiati i black bloc? Sì o no?
Sesto Vivaldi: Ah, su questo non ci son dubbi. È pieno di incapucciati che bevon birra. Allora che aspettiamo? Se ci sono gli anarchici, ci sono le armi. Magari le molotov, quindi armi da guerra. Basta una comunicazione al magistrato. Questa è una questione di pubblica sicurezza.
- Sesto Vivaldi: Voglio delle informazioni sulla Diaz. Hai saputo dell'aggresione alla pattuglia, no? Tu puoi escludere che vi siano dei black bloc?
Organizzatore: No, non lo escludo. No. Non possiamo mica controllare le credenziali di tutti. Non ce l'han mica scritto in fronte!
Sesto Vivaldi: Allora non lo escludi.
Organizzatore: Ma no che non posso escluderlo! Sì, ma mi raccomando: non fate cazzate!
Sesto Vivaldi: Tranquillo.
- Sesto Vivaldi: Questa invece è la Diaz, il dormitorio. Noi facciamo la classica tenaglia. Metà dei reparti arriva a piazza delle Meranie, scende giù di qua. L'altra metà invece arriva a Via Trieste e sale sù da questa parte. I carabinieri chiudono i varchi, noi entriamo e li arrestiamo. Una volta messo in sicurezza l'edificio, interviene la giudiziaria.
Vinicio Meconi: Scusate ma... se invece di entrare buttiamo i lacrimogeni? Così nessuno si fa male e voi potete procedere alla perquisiszione.
Armando Carrera: No, non se ne parla.
- Poliziotto: Ehi, nonno! Che ci facevi in mezzo a quelli lì?
Anselmo Vitali: Io ero andato lì a dormire... Ma in mezzo a "quelli" chi, scusa?
Poliziotto: Come "quelli chi"? Le zecche comuniste, i black bloc, tutta quella merda lì.
Anselmo Vitali: Lo sai che quello lì è un giornalista della Gazzetta di Bologna? Che non è neanche un giornale di sinistra, anzi mi pare... che è piuttosto di destra. No? O mi sbaglio?
Luca Gualtieri: Non sbaglia.
Anselmo Vitali: Lo vedi? Avete fatto una cazzata, avete fatto... Una grande cazzata...
- Poliziotto: Non gli è piaciuto il manganello a questa qua.
Poliziotto: Manganello... manganello... che rischiari il tuo cervello. Mai la falce ed il martello su di te trionferà.
Dopo diversi giorni nella caserma di Bolzaneto gli stranieri arrestati nella scuola Diaz sono stati accompagnati al confine e espulsi dall'Italia.
Dei 300 poliziotti che hanno partecipato al raid, solo 29 sono stati identificati e perseguiti.
La corte d'appello di Genova ha condannato 27 ufficiali per falsificazione di atti pubblici e 9 per lesioni gravi.
In altra sede 45 tra poliziotti, guardie carcerarie e staff medico sono stati accusati di atti di violenza nella Caserma di Bolzaneto.
44 sono stati condannati per abuso di ufficio, abuso di autorità, e per atti individuali di abuso e violenza contro i fermati.
Il codice penale italiano non contempla il crimine di tortura.
La prescrizione era già intervenuta per le accuse di crimini contro le persone e nel 2014 andrà in prescrizione l'accusa di falsificazione di atti pubblici.
Il Parlamento italiano ha già rifiutato la formazione di una commissione per un'inchiesta formale mentre dopo i verdetti nessun poliziotto è stato sospeso dal servizio.
- After several days in the Bolzaneto barracks, the foreign citizens arrested during the raid on the Diaz school were escorted to the border and expelled from Italy.
- Of the 300 policemen that took part in the raid, only 29 were identified and charged.
- The Genoa court of appeals aventually convicted 27 officers for falsifying public records and 9 for grievous bodily harm.
- Separately, 45 policemen, corrections officers and medical staff were charged with acts of violence at the Bolzaneto barracks.
- 44 were convicted of abuse of office, abuse of authority and for individual acts of abuse and violence against the detainees.
- The italian criminal code does not include the crime of torture.
- The statute of limitations has already run out for crimes against persons and in 2014 it will expire for the crime of falsifying public documents.
- The italian Parliament has twice refused to form a commission for a formal enquiry. While awaiting their verdicts, no officer was suspended from service. (Testo a schermo)
Citazioni su Diaz – Don't Clean Up This Blood
modificaFrasi promozionali
modifica- La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.[2] (Tagline del film tratta da una citazione attribuita ad Amnesty International)
Note
modifica- ↑ Il cartello che nel film viene scritto e appeso da Cecile nella palestra della scuola Diaz parafrasa un cartello apparso tra le foto diffuse dalla stampa nei giorni seguenti l'irruzione nella scuola Diaz. Recitava «Don't clean up the blood» («Non pulite il sangue») a cui venne aggiunta anche la scritta «Stop capitalism! => is blood and murder» «Stop al capitalismo! [Il capitalismo] è sangue e omicidio.» Cfr. La palestra della scuola Diaz la mattina del 22 luglio 2001. (Gerard Julien/AFP/Getty Images), Foto 2
- ↑ Poster Diaz - Non pulire questo sangue, MYmovies.
Altri progetti
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