Déjà vu

fenomeno psicologico
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Citazioni sul déjà vu.

  • – Ah. Déjà vu.
    – Scusa, che hai detto?
    – Niente. Ho avuto un piccolo déjà vu. [...] È passato un gatto nero davanti a quella porta, e subito dopo un altro uguale.
    – Quanto uguale? Lo stesso gatto?
    – Forse. Non sono sicuro. [...]
    – Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa. (Matrix)
  • – C'è qualcosa di familiare in tutto questo... hai avuto un déjà vu?
    – Non me l'hai appena chiesto? (Ricomincio da capo)
  • E se il deja vu non fosse un inganno della mente? (Déjà vu - Corsa contro il tempo)
  • Forse tutti quanti ricordano le esperienze vissute in altre linee di universo. Quelle memorie possono essere vaghe e tenui, ma sono lì. Ci parlano sotto forma di sogni, visioni e déjà-vu. (Steins;Gate)
  • Il deja-vu è assai differente da una sorpresa che archiviamo in fretta poiché la giudichiamo insensata. Esso ci mostra che il tempo non passa. È il ritorno ad una situazione già realmente vissuta e che, in quel momento, si ripresenta identica. (Paulo Coelho)
  • Noi abbiamo la sensazione, a volte, che ciò che diciamo e facciamo sia stato già detto e fatto prima, in un tempo remoto – di essere stati circondati, in oscuri secoli lontani, dagli stessi visi, dagli oggetti, dagli stessi avvenimenti – di saper già prima ciò che ci sarà detto dopo, come se immediatamente la ricordassimo. (Charles Dickens)
  • Passiamo e ripassiamo sulle nostre vecchie orme come pattinatori artistici e proprio mentre leggevo un nuovo manoscritto un fortissimo déjà vu mi è penetrato nelle ossa! Ero già stato qui, un'altra vita fa. (Cloud Atlas)
  • Perché pensiamo che queste cose siano già successe? Semplice. Perché sono effettivamente successe, nella nostra mente, come visioni del futuro. Essendo precognizioni, è materia che non possiamo adattare al sistema della nostra coscienza così com'esso è attualmente strutturato. Si tratta di roba fondamentalmente soprannaturale. Vediamo nel futuro, ma è un'esperienza che non abbiamo ancora imparato ad analizzare. Quindi l'evento se ne sta rimpiattato finché la precognizione non si avvera, finché non ci troviamo a faccia a faccia con esso. In quel momento siamo liberi di ricordarlo, di avvertirlo come famigliare. (Don DeLillo)
  • – Ti ricordi se le hai spiegato che cosa significa déjà vu? Tolse un po' di yogurt dal cartone con il cucchiaio, parve avere un'esitazione, immersa nei suoi pensieri.
    – È già successo, – disse finalmente.
    – Che cosa?
    – Che mangiavo lo yogurt, seduta qui, parlando di déjà vu.
    – Non voglio neanche sentirtelo dire.
    – Lo yogurt l'avevo sul cucchiaio. Ho visto tutto in un lampo. Tutta questa esperienza. Naturale, latte intero, magro.
    Lo yogurt era ancora sul cucchiaio. La guardai metterselo in bocca, pensosa, cercando di confrontare l'azione con l'illusione di un originale identico. (Don DeLillo)
  • Una profonda quiete avvolse il suo essere e, con quella, un senso del passato, un'esperienza come di déjà vu: era lì ma non era lì, era qui e anche la, era un bambino che giocava e un uomo in guerra e la terza cosa che era diventato. (Justin Cronin)
  • Vivevo in uno stato di perpetuo déjà vu. Ovunque andassi mi sembrava di esserci già stato. Era come seguire un uomo invisibile. (Fight Club)
Illustrazione di un déjà vu

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