David Petraeus

generale statunitense

David Howell Petraeus (1952 – vivente), generale statunitense.

David Petraeus

Citazioni di David Petraeus modifica

Da "Guerra lunga. E Mosca ha già subito un danno irreversibile”

Intervista di Mario Platero, Repubblica.it, 19 maggio 2022.

  • La Russia e Putin hanno già perso molto. I piani di modernizzazione tanto pubblicizzati delle forze militari russi si sono rivelati una fantasia, ogni aspetto delle forze e delle operazioni russe è risultato deludente, dall'impostazione generale della campagna alla struttura organizzativa, alla leadership, alle armi vere e proprie. Inoltre abbiamo capito che la cultura militare russa promuove crimini di guerra, non si preoccupa dei danni inflitti alle infrastrutture civili o della perdita di civili.
  • [Putin] Non ha capito quanto l'invasione della Crimea e di una parte del Donbass nel 2014 abbiano peggiorato l'immagine della Russia in Ucraina.
  • L'obiettivo centrale di Putin, sostituire Zelensky con una figura pro Russia, non sarà raggiunto. Il Cremlino ha invece ispirato il nazionalismo ucraino e l'unità della Nato.
  • Biden e i leader di altri Paesi della Nato sono stati chiari nell'affermare che non ci sarà una guerra totale e che si dovranno evitare i rischi in relazione all'attuale crisi in Ucraina. Ma c'è un altro punto: il sostanziale rafforzamento della Nato, anche militarmente, sarà una componente chiave per la deterrenza.

Da Petraeus, ex capo della Cia: «Putin non si fermerà. La nostra sicurezza comincia sul confine tra Russia e Ucraina»

Intervista di Federico Rampini, Corriere.it, 5 marzo 2024.

  • Vladimir Putin non si fermerà in Ucraina. La Moldavia, la Lituania potrebbero essere le prossime. Le sue ambizioni si estendono ben oltre l’Ucraina. Vi ricordo che quando a Putin fu chiesto qual era stato il peggior evento del XX secolo, un secolo che ha avuto due guerre mondiali, la Grande Depressione e tante altre disgrazie, ha detto che il peggio è stato la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Sta cercando di riassemblare i pezzi dell’Urss o del Grande Impero russo, coi mezzi più disparati. Non dobbiamo illuderci che si fermerà.
  • Se l’attuale presidente fosse rieletto, si creerebbe un certo grado di continuità. Non ho condiviso alcune sue scelte. Non sono stato d’accordo con il ritiro dall’Afghanistan attuato dal presidente Biden. Temevo che il risultato sarebbe stato non solo straziante e tragico, ma disastroso. Purtroppo così è stato. Alcune decisioni avrebbero dovuto essere più rapide quando si trattava di fornire risorse all’Ucraina; l’incapacità di farlo con la necessaria rapidità, è costata agli ucraini. Ora è fondamentale che l’assistenza continui e l’attuale amministrazione la sostiene con forza. Nel complesso l’attuale amministrazione ha svolto un lavoro credibile nell’elaborazione di un approccio globale e integrato nei confronti della Cina, per garantire che la deterrenza sia solida nella regione indo-pacifica; così come in generale nella risposta all’Iran.
  • La regola numero uno in Medio Oriente è avere ben chiaro chi sono i tuoi amici e i tuoi nemici. L’Iran rientra chiaramente nella categoria dei nemici, sta dietro l’addestramento, l’equipaggiamento, il finanziamento e spesso la direzione di gruppi come Hezbollah nel Libano meridionale, le milizie sciite in Iraq, gli Houthi nello Yemen e naturalmente Hamas a Gaza.

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