Cristina D'Avena
cantante, attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana (1964-)
Cristina D'Avena (1964 – vivente), cantante italiana.
Citazioni di Cristina D'Avena
modifica- Faccio molti concerti per i gay. Mi vesto da fatina perché loro mi vogliono ancora così. Creamy è un simbolo. Una bambina maschiaccio che con la bacchetta magica si trasforma in prima donna. È l'ideale della trasformazione. Molti di loro sono cresciuti con questa speranza. Quando canto Creamy o Sailor Moon i gay si commuovono.[1]
- Negli anni Ottanta la maggior parte dei cartoni animati giapponesi venivano pesantemente censurati. Per i nostri tagli siamo stati odiati. Oggi sarebbe impensabile modificare così opere di grandi autori. La sottocultura nerd con gli anni si è imposta, è diventata sempre più forte.[2]
- Posso dire di essere stata la prima cosplayer italiana, mi sono travestita da Licia[3] negli anni Ottanta, da quel momento sono nate moltissime manifestazioni dedicate. La cultura del cosplay è molto affascinante e seria, bisogna entrarci per comprenderne l’importanza.[2]
- Una volta a un mio concerto è venuto un punkabbestia, barba, piercing, birra. Ho pensato: si sarà sbagliato. Poi quando ho iniziato a cantare Memole e lui è scoppiato a piangere, ho capito: l'infanzia è il rifugio di tutti. Bisogna tornare alla purezza dell'infanzia.[1]
Intervista di Matteo Maresi, rollingstone.it, 4 agosto 2015
- C’era questo tormentone, Ammazza Cristina, dove dicevano che mi avrebbero tagliato le corde vocali. Poi un giorno ci siamo incontrati per caso in un Autogrill. [...] Si sono messi tutti in ginocchio e mi hanno chiesto scusa.
- [«Ma tu ce l’hai un cartone preferito?»] Kiss me Licia: è partito tutto da lì.
- [«La tua voce cristallina non ha mai dato segni di cedimento. Merito dei vocal coach?»] No, è tutto merito del Piccolo Coro dell’Antoniano e di Mariele Ventre [la storica fondatrice]. Me ne sono andata a 11 anni e da allora ho sempre cercato di non alterare il mio timbro vocale. Forse è stata questa la mia fortuna. Ho una voce acuta, cristallina, non ho impostazioni particolari.
- [«È difficile, Creamy?»] È alta, come tutte le mie canzoni. Una volta, a Buona Domenica, Costanzo voleva fare interpretare un medley dei miei pezzi a un po’ di guest star. Venne da me Orietta Berti, che doveva cantare Mila e Shiro, e mi disse: «Cristina guarda che io... faccio fatica!». La stava intonando con la voce da tenore. Quello delle sigle è un mondo particolarissimo, devi rendere credibile un parimpampùm...
- Sono cresciuta con Dalla. Poco prima che morisse lo avevo incontrato ed ero riuscita a farmi promettere un pezzo.
- [«Perché Mediaset non investe più su di te?»] Sono anni che dico: facciamo un nuovo programma per ragazzi. E loro, invece, mi hanno proposto L’isola dei famosi...
- [Su Silvio Berlusconi] Carino, lui. Io l’ho conosciuto quando era “solo” Silvio. Lui è stato il primo a capire il potenziale dell’intrattenimento per ragazzi.
Articolo pubblicato su lanazione.it, 26 ottobre 2018
- Ho un pubblico trasversale fatto di nonni, di adulti e di bambini. E tutti vengono ai miei concerti. A sentirmi e a cantare con me le mie canzoni che sono anche le loro: di questo vado fiera e sono orgogliosa. E in più mi diverto.
- Gli anni mi danno il senso che anagraficamente il tempo passa, è vero. Ma che io non me accorgo e non ne sento neppure uno di questi anni. È bellissimo.
- Ho recuperato i maschietti che in quell'età critica adolescenziale si vergognavano a dire che gli piacevano le sigle dei cartoni animati. Appena passato quel periodo me li ritrovo impazziti di divertimento ai miei concerti.
- Adesso non sei abbastanza figo se non hai un cartone di riferimento, ce ne sono tantissimi di ragazzi che la pensano così. [...] E quel ragazzino che a 12 anni magari si vergognava a dire cosa preferiva, adesso mette nel telefonino la suoneria di Batman.
Intervista di Luca Caglio, corriere.it, 19 giugno 2023
- [Su Silvio Berlusconi] Era il mio riferimento, sempre presente se avevo un problema. Mi invitava spesso ad Arcore con il mio staff, anche per un giorno intero, per coinvolgermi nello sviluppo della tv per ragazzi: "Sorridi sempre, Cristina, e testa alta". E poi chiacchiere, risate, fiori al mio compleanno. Amava i suoi dipendenti: veniva a farci visita negli studi.
- In auto sono un navigatore vivente, conosco tutte le strade. Ma soffro di claustrofobia: gallerie e traffico non li reggo. E andando avanti con l’età peggioro.
- Sono ancora troppo bimba per smettere e sogno un musical a teatro: i tempi sono maturi. E ai concerti sento l’energia dei primi tempi, cos’è la routine? Ogni spettacolo è diverso: discoteche, locali rock, piazze. Ho un pubblico che mi segue da decenni, di ogni età, nonni e nipoti. E saltano anche le ragazze con il pancione: “Mio figlio ancora deve nascere ma già conosce Occhi di gatto”».
- Non ho scritto io i testi, dunque nessun incasso per i diritti d’autore. Ma ho venduto 7 milioni di dischi e funziono ancora.
- La mia voce è un marchio sull’infanzia, quasi un vincolo parentale rinsaldato dalla nostalgia per un tempo magico, spensierato, quando gli influencer erano gli eroi dei cartoon. Poi ci sono io, la persona, il rapporto genuino con i fan. Mai stata snob. Mi riconosco un grande pregio: la disponibilità.
- Ho lasciato l’università di Bologna all’ultimo anno. Mi sarei specializzata in neuropsichiatria infantile, per aiutare i bimbi problematici, quelli che io chiamo “bimbi speciali”. Un’attitudine che oggi riesco a soddisfare quando mi scrivono i genitori: “Il piccolo è in ospedale e mangia solo se ascolta i tuoi brani”. Allora gli mando un video. Ecco cosa intendo per disponibilità: restituire una piccola parte dell’affetto ricevuto.
- Fossi madre sarei più felice. Non so se sarà un rimpianto, di certo non è un pensiero che mi assilla, un’ossessione. Perché mi sento una donna realizzata, inserita, apprezzata.
- Oggi c’è una tendenza prematura all’imitazione, ragazze che a 18 anni si sentono già insicure. Eppure le imperfezioni ci rendono uniche, perché correggerle? Ma se le star dei social esibiscono solo doti fisiche... Io ho qualche chilo in più ma non mi odio.
Citazioni su Cristina D'Avena
modifica- Cristina D'Avena per esempio non è mai stata nostra rivale: lei è una seria professionista delle sigle per bambini. (Luigi Albertelli)
Note
modifica- ↑ a b Citato in Cristina D'Avena: "Oggi mi vesto da fatina per i gay e faccio piangere i punkabbestia", huffingtonpost.it, 20 luglio 2014.
- ↑ a b Citato in Cristina D'Avena, dalle sigle dei cartoni animati al videogioco Genshin Impact, repubblica.it, 16 aprile 2023.
- ↑ Licia è la protagonista del manga Love Me Knight - Kiss Me Licia, trasposto in una serie anime; Cristina D'Avena ha recitato nel ruolo di Licia nei telefilm ispirati al manga prodotti dalla Fininvest per il mercato italiano. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
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