Chiara Tortorella
conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, modella e attrice italiana (1982-)
Chiara Tortorella (1982 – vivente), conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, modella e attrice italiana.
Citazioni di Chiara Tortorella
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- Ho cercato sempre di camminare con le mie gambe, come penso debbano fare i figli di grandi avvocati che iniziano lo stesso mestiere proprio nello studio legale del padre; ho cercato di costruirmi un mio piccolo mondo, e se all'inizio forse mi è stato d'aiuto essere la figlia di Cino Tortorella, poi ho cercato di dimostrare che avevo delle doti personali. La TV dei ragazzi in cui lui ha lavorato è molto diversa da quella in cui mi sono trovata io, e comunque, ti ripeto, ho cercato sempre di fare le cose a modo mio, pur ricevendo all'inizio una giusta ispirazione da papà.[1]
- [Sei figlia d'arte e il tuo cognome è indissolubilmente legato alla storia della tv dei ragazzi di cui tuo papà Cino è stato pioniere. Che ricordi hai dei suoi programmi?] Da piccola li vivevo come racconti delle fiabe, specialmente quelli nati prima di me: volevo rispondere alle domande di Chissà chi lo sà, ascoltare gli aneddoti sul Pomofiore e le scenette del Ric e Gian Show. Il Dirodorlando era tra le mie storie preferite. Un po' più grande ho iniziato a seguire il percorso creativo che portava alla nascita dei suoi spettacoli e adoravo sbirciare le bozze delle scenografie del Birimbao, seguire la scelta dei bambini più talentuosi del mondo di Bravo Bravissimo o leggere di nascosto le scenette scritte per Topo Gigio allo Zecchino d'Oro, il programma di cui, quando c'era mio padre, ero letteralmente innamorata. Oltre a piccole produzioni cinematografiche e teatrali, ho recitato in due film di Avati, in Ma quando arrivano le ragazze? e Il nascondiglio, che ha segnato il suo ritorno all'horror in cui interpreto Egle, una suora assassina, con tanto di scene splatter che mi sono divertita tanto a girare e altre al pianoforte per le quali mi sono allenata settimane. Ma sì, mi lascerei facilmente rapire di nuovo dal fascino del cinema.[2]
- Papà era molto geloso della sua privacy, il nostro era un ambiente familiare protetto. Sapevo che era così popolare - ricordo un sondaggio uscito sul Corriere, quando avevo tredici anni, sui personaggi più famosi in Italia e lui era al secondo posto dopo il Papa - ma a casa era solo papà. E i suoi amici che passavano a trovarci erano gli amici di papà: Mino Reitano, Tullio De Piscopo, Giancarlo Giannini, il Mago Silvan che faceva volare le monetine in casa e piegava le chiavi. Era un amante della bella vita, tutto ciò che poteva essere spensieratezza e buona tavola. Mangiare era sicuramente il suo hobby preferito. Gli piaceva girare l'Italia anche per beccare il ristorante buono. Ce ne siamo accorti fin da piccoli che era speciale, soprattutto i primi anni, quando lo Zecchino d'Oro era sentitissimo. Gli dispiaceva che non venisse riconosciuto tutto il resto che aveva fatto. La gente lo riconosceva per quello e lui si sentiva un po' all'ombra del personaggio. Gli stava stretto, pur rendendosi conto di quanto il Mago Zurlì fosse nel cuore di tanti bambini, genitori e nonni. Non avrebbe mai voluto che nessuno di noi facesse lo stesso lavoro. Era molto protettivo e sapeva che le critiche fanno male, sapeva che saremmo stati trattati in modo diverso per il fatto di essere suoi figli.[3]
Note
modifica- ↑ Dall'intervista di Giuseppe Bosso, Chiara Tortorella, acqua, sapone e... paracadute, telegiornaliste.com, 14 maggio 2007.
- ↑ Dall'intervista di Ubaldo Ferrini, Chiara Tortorella. La magia del buonumore, lanotiziagiornale.it, 9 novembre 2023.
- ↑ Dall'intervista di Roberta Marchetti, I figli di Cino Tortorella: "Non era solo il Mago Zurlì, per la TV ha fatto tanto. È morto sereno, aveva visto l'aldilà", today.it, 27 giugno 2024.
Voci correlate
modifica- Cino Tortorella, padre
- Davide Tortorella, fratello
- Guido Tortorella, fratello
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