Catarismo
movimento eretico, separato dal Cattolicesimo durante il medioevo europeo; professava un assoluto ripudio della materia in ogni sua forma
Citazioni sul catarismo.
- Come tra gl'Ismaeliti così anco tra i Catari e li Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. (Ignaz von Döllinger)
- I catari avevano fondato una propria branca del manicheismo, che sosteneva che il mondo materiale fosse stato creato da Satana ed era dunque intrinsecamente malvagio. I catari si divisero in seguito ad uno scisma interno e, all'interno di ogni setta, erano divisi in perfecti e credentes. I perfetti non mangiavano carne, uova, formaggio e grassi in genere, digiunavano per giorni interi, osservando una rigida castità e rifiutavano ogni tipo di ricchezza personale. La vita dei perfecti era talmente austera che la maggioranza dei credenti si univa alla loro schiera soltanto in punto di morte, in modo da poter raggiungere dio in santità, pur avendo vissuto con estrema liceità. (Sam Harris)
- Il riflesso romantico delle canzoni dei trovatori sta su di essa [la Provenza] come la gloria di un tramonto sanguigno; imperocché quell'epoca della poesia del medio evo è tragicamente collegata allo sterminio degli Albigesi, di quegli eretici coraggiosi, di quegli eroi del pensiero, che insanguinarono la poesia provenzale, la libertà delle repubbliche cittadine della Francia meridionale, la civiltà sociale di quelle contrade. Fu quello uno dei punti culminanti della storia del medio evo. (Ferdinand Gregorovius)
- La superba denominazione di Cattari (puri, electi) si riferiva a varie sette, in alcune delle quali si ravvisarono già gli errori dei gnostici e dei manichei. I più severi e colti del partito insegnavano, che non il Dio della luce, ma quello delle tenebre cioè dire il diavolo, era l'autore d'ogni cosa visibile. Il suo figlio Lucifero avea sedotto nel cielo una parte degli angeli e quindi erano stati rinchiusi nei corpi, quasi dentro altrettante carceri. Questi formavano una classe scelta fra gli uomini, per cui liberare, Cristo, che era un angelo, era disceso egli stesso dal cielo, senza però assumere sostanzialmente l'umana natura. (Johann Baptist Alzog)
- Per connotare i Càtari, la più recente storiografia preferisce dire neo-manichei; così con un nome nuovo, un'ipotesi verosimile si trasforma in punto di partenza scientifico, ossia nel presupposto che gli eretici occidentali (gli Albigesi) si trovino in storica continuità con gli antichi Manichei. Questo collegamento è documentato con certezza per quanto riguarda le sette orientali degli Euchiti o Messaliniani, in Tracia, e dei Bogomili in Bulgaria. (Bogomili, in lingua slava, non è "dio abbi misericordia", bensì "caro a Dio", teofilo, amico di dio). Queste due sette hanno in comune il fatto di aver immesso per la prima volta la satanologia – che in Occidente s'era arrampicata sul corpo della Chiesa come religione popolare, finché il tralcio finì per essere il puntello – all'interno d'un sistema teologico di fantastiche dimensioni. Accadde nei secoli XI e XII. E palesemente, nella dottrina come nella vita, essi erano imparentati coi Manichei delle origini. Presso gli Euchiti e i Bogomili si sviluppò in misura eccezionale, e vorrei sottolinearlo, la concezione d'un dio-diavolo, ossia di Satanaele. (Fritz Mauthner)
- [I Catari] spinsero l'orrore della forza fino alla pratica della non violenza e fino alla dottrina che fa procedere dal male tutto ciò che è sottoposto alla forza, cioè tutto ciò che è carnale e tutto ciò che è sociale. (Simone Weil)