Bill Skarsgård

attore svedese

Bill Istvan Günther Skarsgård (1989 - vivente), attore svedese.

Bill Skarsgård nel 2018

Citazioni di Bill Skarsgård

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  • C'è sempre una certa dose di fortuna nell'ottenere un lavoro. Cerco di non pensare troppo al mio aspetto o a come lavoro. C'è il pericolo di diventare troppo consapevoli di sé.
There’s always some extent of luck going into getting a job. I try not to think too much about my own looks or how I work. There’s a danger in becoming too self-aware.[1]
  • Mi manca di non stare nel mio paese d'origine; qui sono sempre uno straniero. L'America è, ovviamente, fatta di persone che non sono di qui. Ma tornando a casa, anche solo atterrando ad Arlanda, l'aeroporto di Stoccolma, penso: “Questo è da dove provengo. Queste persone sono il mio popolo."
I miss being in my home country; here, I’m always a foreigner. America is, of course, built of people who are not from here. But going home, even just landing at Arlanda, the Stockholm airport, I think, “This is where I’m from. These people are my people.”[2]
  • Penso che dicembre sia sempre stato il mese più stregato, dal punto di vista della narrativa gotica molte storie di Edgar Allan Poe sono ambientate a dicembre. È l'ultimo mese dell'anno e credo che ci sia una specie di misticismo e spiritualismo. Ed essendo svedese, dicembre è anche il mese più buio dell'anno. A Stoccolma a dicembre, la notte inghiotte l'intera giornata e sei lasciato al buio per un mese consecutivo. Ovviamente stimola l'immaginazione per tutto ciò che si nasconde nell'oscurità.
I think December has always been the most haunted month, from the gothic-narrative point of view—a lot of Edgar Allan Poe stories are set in December. It’s the last month of the year, and it’s supposed to be sort of this mystical, spiritual month. And being Swedish, December is also the darkest month out of the year. In Stockholm in December, the night just swallows the day whole, and you’re just left in darkness for a month straight. Obviously, it stimulates the imagination for what’s hiding in the dark.[1]
  • [Su Nosferatu] Ero terrorizzato e mi è bastato guardare quell'immagine [...]. Era così diverso da me, molto più di Pennywise. Ero preoccupato che non sarei riuscito a recitare con tutto quel trucco, che mi sarei sentito sommerso da queste protesi giganti senza una via di fuga.[3]
  • [Su Nosferatu] La fine delle riprese è stata un sollievo. Mi ha davvero colpito. Orlok è uno stregone dell'occulto, e il fatto di provare ad abitare quello spazio mi ha fatto molto effetto.[4]
  • [Su Nosferatu] La voce è stata la cosa su cui ho lavorato di più [...]. Per un mese e mezzo prima delle riprese, non ho fatto molto altro che registrarmi. E sul set continuavo a fare questi esercizi. Sembra un po' il canto di gola mongolo. È stato folle.[4]
  • [Su Nosferatu] È stato come evocare il male puro. Mi ci è voluto un po' per scrollarmi di dosso il demone che avevo evocato dentro di me. [...] È disgustoso, ma è anche molto sessualizzato. Gioca su un feticcio sessuale legato al potere del mostro e a ciò che questo attrae in te. La speranza è che vi sentirete un po' attratti da lui e allo stesso tempo disgustati proprio per questo.[5]
  • [Su Nosferatu] Pennywise è stato il più grande balzo, all'epoca. Penso che Orlok sia un passo ancora più grande.[6]

Intervista di Anthony Breznican, vanityfair.it, 19 novembre 2024.

[Su Nosferatu]

  • Il Conte Orlok era molto diverso da Pennywise sotto molti aspetti. Orlok era ancora più altro da me di quanto non lo fosse Pennywise, nel senso che per voce, postura, età e atteggiamento eravamo proprio agli antipodi. La sfida è stata quella. Prima di indossare le protesi, ci siamo informati su un sacco di cose strane e abbiamo studiato il Butō, questa specie di "danza dei cadaveri" giapponese. Abbiamo fatto ricerche su un sacco di cose assurde
  • La voce è stata la cosa su cui mi sono impegnato di più. Ho lavorato con una cantante lirica, che ha cercato di farmela abbassare il più possibile. Durante le riprese, è venuto sul set mio fratello Gustaf. Si mette a sedere, si infila le cuffie, sente questi [suoni profondi simili a un ringhio] e fa: "Che cazzo succede?". Dev'essere sembrato davvero assurdo.
  • A 19 anni ho interpretato un personaggio autistico, e l'ho adorato. Mi ha dato tantissima soddisfazione. Non è un personaggio tenebroso, è un personaggio dolcissimo. Ma si studia, e si cambia voce. Quella con Pennywise è stata la mia trasformazione estrema. Mi è piaciuto davvero molto. Adesso, con Orlok, mi piace davvero trasformarmi il più possibile. Lo trovo esaltante.
  • I personaggi più tenebrosi tendono anche a essere più complessi. Serve più ginnastica mentale. E poi, con Orlok, la domanda è: "Ok, se si tratta di un antico stregone che parla da un altro regno e possiede tutto questo potere e questo sapere, come mai, anziché creare un messia, questo potere e questo sapere finiscono per corrompere un’anima?".
  • Non ho mai studiato i grandi "delle protesi" o dei "film di mostri" [...]. Ne ho guardati molti, ma non guardo le interpretazioni per trarne ispirazione fine a sé stessa, perché c'è sempre il rischio dell'emulazione che non voglio correre. Nel caso di Orlok, gli animali da preda mi sono sembrati una fonte di ispirazione più accurata.
  • Per me, in termini di personaggi iconici dell'horror, il numero uno è Dracula/Nosferatu. Si tratta sicuramente dell'opera letteraria più fondamentale dell'horror gotico. Penso sia stato adattato più di qualunque altro libro. Questa storia è così radicata nel nostro subconscio che è stato molto scoraggiante entrarvi. Ero già un grande fan di [Robert] Eggers. Capitava spesso che ci chiedessimo: "Cosa stiamo facendo? Perché stiamo facendo Nosferatu? Ci stiamo accollando un impegno troppo grande?". Sentivamo la pressione di poter rovinare un capolavoro. Ma il film merita il suo posto, perché ne è una nuova versione.
  1. a b (EN) Dall'intervista di Lauren Larson, Bill Skarsgård, the Scary Clown From It, Tells Us What Scares Him, gq.com, 28 Novembre 2017.
  2. (EN) Dall'intervista di Alexander Skarsgård, Bill Skarsgård, interviewmagazine.com, 2 giugno 2017.
  3. Citato in Nosferatu, Bill Skarsgard si definisce irriconoscibile dopo la trasformazione: "Molto più di Pennywise", badtaste.it, 14 novembre 2024.
  4. a b Citato in Nosferatu, Bill Skarsgård: "Non voglio più interpretare un personaggio così malvagio", movieplayer.it, 17 dicembre 2024.
  5. Citato in Bill Skarsgård, il Nosferatu del nuovo millennio: dall’eredità di Pennywise al mito di Murnau, screenweek.it, 23 dicembre 2024.
  6. Citato in Nosferatu, Bill Skarsgård: "Il mio Conte Orlok fa paura? Tutto merito di Stephen King", movieplayer.it, 27 dicembre 2024.

Filmografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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