Ana Cristina Cesar

poetessa, critica letteraria e traduttrice brasiliana

Ana Cristina César, conosciuta anche come Ana C. (1952 – 1983), poetessa, critica letteraria e traduttrice brasiliana.

  • Voi pensate, senza dubbio, che la stanza fosse vuota. | Ma c'erano tre solide sedie. | Una buona lampada per scacciare l'oscurità. | Un tavolo, sul tavolo un portafogli, giornali. | Budda sereno, Gesù doloroso, | sette elefanti portafortuna, e nel cassetto – un quaderno. | Pensate che lì non ci fossero i nostri indirizzi? | Secondo voi mancavano libri, quadri o dischi? | Ma dalla parete sorrideva Saskia con il suo fiore cordiale, | Allegria, la scintilla degli déi, | la tromba consolatrice nelle mani nere. | Sullo scaffale, Ulisse riposava | dopo gli sforzi del quinto canto.[1]
Vocês devem achar, sem dúvida, que o quarto esteve vazio. | Mas lá havia três cadeiras de encosto firmes. | Uma boa lâmpada para afastar a escuridão. | Uma mesa, sobre a mesa uma carteira, jornais. | Buda sereno, Jesus doloroso, | sete elefantes para boa sorte, e na gaveta – um caderno. | Vocês acham que nele não estavam nossos endereços? | Acham que faltavam livros, quadros ou discos? | Mas da parede sorria Saskia com sua flor cordial, | Alegria, a faísca dos deuses, | a corneta consolatória nas mãos negras. | Na estante, Ulisses repousando | depois dos esforços do Canto Cinco.

Citazioni su Ana Cristina Cesar modifica

  • Ana crea un vero gioco di linguaggio: testi corti, poesie frammentate, lettere, pagine di diario. La poesia diventa, in questo modo, un'inquietante riflessione sul proprio fare letterario. (Armando Freitas Filho)
  • Prima ancora di saper leggere, A. C. César dettava alla madre le poesia che faceva [...]: saltando da un angolo all'altro, sul divano di sala [...], componeva i suoi primi versi, facendo pause che indicavano che era il momento di cambiare riga. Non è un problema notare che questo suo modo infantile di scrivere si sarebbe modificato solo in apparenza. La sua scrittura, nell'essenza, si articolò sempre in movimento, in pieno transito, all'aria libera della sua vita e della città. (Armando Freitas Filho)

Note modifica

  1. Dal componimento Stanza del suicida, citato in Massimiliano Damaggio, Ana Cristina Cesar, Una lettera d'amore, I marginali brasiliani 2, traduzione di Luca Elli, wordpress.com, 30 settembre 2015.

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