Il vento del perdono
Il vento del perdono
Titolo originale |
An Unfinished Life |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2005 |
Genere | drammatico |
Regia | Lasse Hallström |
Soggetto | Mark Spragg (romanzo) |
Sceneggiatura | Virginia Korus Spragg |
Produttore | Alan Ladd Jr., Joe Roth, Bob Weinstein, Harvey Weinstein |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il vento del perdono, film statunitense del 2005 con Jennifer Lopez, Robert Redford e Morgan Freeman, regia di Lasse Hallström.
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Einar: È sempre molto forte il dolore?
Mitch: Non si fa mai dimenticare. - Mitch: Ho sognato il mare stanotte, lo sai?
Einar: Ti sei bagnato?
Mitch: Sì, ci ho camminato dentro. È stato un po' come innamorarsi. Aveva profumo di donna. E anche il sapore. - Einar: Mitch si è sognato il mare stanotte.
Nina: Ah sì? Io ho abitato vicino all'oceano, per quasi un anno, su nell'Oregon. Sì, troppa pioggia per i miei gusti, ma mi piaceva tanto il rumore del mare.
Einar: Quando sei depressa, puoi metterti davanti al lavandino e aprire il rubinetto. - Einar: Stiamo rubando la gabbia a degli impiegati pubblici, sono tutti a casa a cena da un pezzo.
Griff: Non avevi detto che la prendevamo in prestito?
Einar: Finché continuo a pagare le tasse è la stessa cosa.
Mitch: Mi seppeliresti accanto a Griffin?
Einar: Non conviene che aspetti di essere morto?
Mitch: Deve succedere un giorno.
Einar: E dove altro ti dovrei seppellire? La mia famiglia riposa lì. Dici che ai morti importa qualcosa delle nostre vite?
Mitch: Sì, io dico di sì. I morti perdonano i nostri peccati. E credo che in fondo non sia difficile per loro.
Einar: Griff mi ha detto che hai sognato di volare.
Mitch: Sì. Arrivavo così in alto che vedevo il blu diventare nero. Da lassù si può vedere tutto quello che c'è. E sembrava che per tutto ci fosse una ragione.
Citazioni su Il vento del perdono
modifica- Ecco, Il vento del perdono è un diligente catalogo di stereotipi, dove ciascuno copia se stesso: Redford rifà l'"uomo che sussurrava ai cavalli"; la Lopez la donna maltrattata e malmenata (Via dall'incubo), Freeman l'amico consolatore e filosofeggiante (Million dollar baby). Sappiamo che gli stereotipi corrispondono a un sentire diffuso e sottendono un'ideologia. Qui, però, l'ideologia è scaduta da qualche decennio. E il film odora di muffa. (Roberto Nepoti)
- La presenza di Redford divora quella della Lopez, il cui successo è il più inspiegabile mistero del cinema moderno. Jennifer è sempre l'anello debole del film, insieme alle esplicite didascalie su temi come la morte, la solitudine, il perdono. (il Farinotti)
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