Allucinazione

falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale

Citazioni sull'allucinazione.

  • Allucinazione! Realtà! Che differenza passa tra allucinazione e realtà se nell'allucinazione vedi e soffri le medesime cose che vedi e soffri nella realtà? (Oriana Fallaci)
  • Anche in altri visionari si è osservato questo meccanismo di formazione delle allucinazioni: Giovanna d'Arco vide innanzi tutto una nube luminosa dalla quale, poco dopo, uscirono San Michele, Santa Caterina e Santa Margherita. Swedenborg vide, per un'ora di seguito, solo sfere luminose e fuochi risplendenti. (Carl Gustav Jung)
  • Essi mi hanno detto: "Queste cose sono allucinazioni". Mi sono informato su che cosa fosse un'allucinazione, ed ho scoperto che sta ad indicare un'esperienza soggettiva o psichica che non corrisponde ad alcuna realtà oggettiva o fisica. Allora mi sono seduto e mi sono meravigliato dei miracoli della ragione umana. (Sri Aurobindo)
  • I bisogni disperati fanno intravedere la soluzione attraverso le allucinazioni: l'assetato ha l'allucinazione dell'acqua, il bisogno di amore provoca l'allucinazione dell'uomo, o della donna, ideale. (Alain de Botton)
  • Quando parlo di allucinazioni, il termine va inteso nel suo significato più letterale. Una sfumatura assai importante distingue l'allucinazione pura, quella che i medici hanno spesso occasione di studiare, dall'allucinazione o piuttosto dall'inganno dei sensi che si verifica nello stato provocato dall'hashish. Nel primo caso, l'allucinazione è improvvisa, perfetta e fatale; inoltre, non ha bisogno di alcun pretesto, né scusante nel mondo degli oggetti esterni. Il malato vede una forma, ode dei suoni là dove non esistono. Nel secondo caso, l'allucinazione è progressiva, quasi volontaria, e non diventa mai perfetta, ma va maturando soltanto grazie all'azione dell'immaginazione. Il suono parlerà, dirà cose precise, ma il suono esisteva. L'occhio ebbro dell'uomo in preda all'hashish vedrà forme strane; ma, prima di essere strane o mostruose, quelle forme erano semplici e naturali. L'energia, la vivacità realmente parlante dell'allucinazione durante l'ebbrezza nulla toglie a questa differenza originaria. L'una è radicata nell'ambiente circostante e nel tempo presente, l'altra non ha alcun fondamento di quel genere. (Charles Baudelaire)
  • Tutti i giorni dalle 7 alle 12, quando scrivo: nei romanzieri si chiamano immaginazione. Io vedo realmente, davanti a me, gli orrori che racconto, come fossi ipnotizzato. Tant'è che se non scrivo, mi addormento a fatica e faccio brutti sogni: quelle allucinazioni devono comunque affiorare, nel sonno o nella veglia. Anche la scrittura dà assuefazione come l'alcol. (Stephen King)
I miei occhi al momento delle apparizioni (A. Natterer, 1913)

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