Allegoria

figura retorica

Citazioni sull'allegoria.

  • Allegoria (s.f.). Metafora in tre volumi e una tigre. (Ambrose Bierce)
  • C'è molta gente superficiale che prende le cose alla lettera. Ma la vita di un uomo che abbia in sé qualche valore è una continua Allegoria. Solo pochi occhi possono capire il mistero della sua vita. Una vita figurativa, come nelle scritture sacre, che molta gente non può riuscire a capire, non più di quanto possa capire la Bibbia scritta in ebraico. Shakespeare ha vissuto una vita di Allegoria. Le sue opere ne sono il commento. (John Keats)
  • In Francia, ai passaggi a livello di campagna, un cartello ammonisce: «Attention! Un train peut en cacher un autre». Le allegorie non sono meno pericolose dei treni. Raccomandiamoci la massima prudenza specie all'inizio di una viaggio interminabile. Cerchiamo di stare ai fatti. (Vittorio Sermonti)
  • L'allegoria barocca vede il cadavere solo dall'esterno. Baudelaire lo vede anche dall'interno. (Walter Benjamin)
  • L'effetto dell'allegoria è paragonabile a quello di un mito che proviene da un mondo sconosciuto, precluso alla diretta comprensione: gli avvenimenti, le figure, le motivazioni dell'azione rimandano continuamente a un mistero, che costituisce una sfida a soluzioni sempre nuove in quanto nessuna interpretazione può pretendere con certezza di aver colto la verità svelata o perduta. (Hans Robert Jauss)
  • La poesia è allegoria, suppongo. In poesia non ci sono che allegorie. Genova, in una poesia, è un'allegoria. È, nella mia poesia, probabilmente, un'allegoria del mondo. E il mondo, anche quello è un'allegoria, per sé. E questa non è soltanto una faccenda poetica, per carità. È che l'uomo è quell'animale che fabbrica allegorie, che vive di allegorie. Dico che l'uomo è, tutto quanto, un'allegoria vivente. E dico che anche questo che dico, per forza, è un'allegoria. A questo mondo, insomma, stringi stringi, per me, per noi, per tutti noi, non ci stanno che allegorie. E non ci sta niente altro, credo, in fondo. (Edoardo Sanguineti)
  • Nel mondo moderno l'Allegoria ha perduto il suo valore e si è negato che essa possa esprimere la natura o la funzione della poesia. Si è visto in essa l'accostamento di due fatti spirituali diversi, il concetto da un lato, l'imagine dall'altro, tra i quali essa stabilirebbe una correlazione convenzionale e arbitraria (Croce); e soprattutto la sì è accusata di trascurare o di rendere impossibile l'autonomia dell'imagine poetica la quale non avrebbe una vita propria perché sarebbe subordinata alle esigenze dello schema concettuale cui dovrebbe dar corpo. Buona parte dell'estetica moderna dichiara perciò l'Allegoria fredda, povera e noiosa; e piuttosto insiste, nell'interpretazione della poesia e in generale dell'arte, sul valore del simbolo che può essere vivo ed evocatore perché l'imagine simbolica è autonoma e ha un interesse in se stessa cioè un interesse che non mutua dal suo riferimento convenzionale a un concetto o ad una dottrina. Tuttavia, se si tiene conto della potenza o della vitalità di certe opere d'arte di chiara struttura allegorica (per es., della Divina Commedia e di molte pitture medievali e rinascimentali) si deve dire che l'Allegoria non necessariamente rende impossibile l'autonomia e la leggerezza dell'imagine estetica e che, in certi casi, anche la corrispondenza puntuale tra l'imagine e il concetto può non riuscire mortificante per la prima e non togliere ad essa la vitalità dell'arte o della poesia. T. S. Eliot ha fatto, proprio a proposito di Dante, una difesa in questo senso dell'Allegoria. (Nicola Abbagnano)
  • Ognuno ha la sua droga. La droga di Dante è l'Allegoria. (Marcello Marchesi)
Un'allegoria della primavera

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