All'ovest niente di nuovo

film del 1930 diretto da Lewis Milestone

All'ovest niente di nuovo

Immagine All Quiet on the Western Front (1930 film) poster.jpg.
Titolo originale

All quiet on the western front

Lingua originale inglese, tedesco e francese
Paese USA
Anno 1930
Genere guerra, drammatico
Regia Lewis Milestone
Soggetto Erich Maria Remarque (romanzo)
Sceneggiatura George Abbott, C. Gardner Sullivan, Walter Anthony, Lewis Milestone, Del Andrews, Maxwell Anderson
Produttore Carl Laemmle Jr., Carl Laemmle
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Doppiaggio originale (1956[1])

Note

Premi Oscar 1930

  • Miglior film
  • Miglior regia

All'ovest niente di nuovo, film statunitense del 1930, regia di Lewis Milestone.

Incipit modifica

Questa storia non è né un'accusa, né una confessione, né tantomeno un'avventura, perché la morte non è un'avventura per chi se la trova davanti. Cerca solo di raccontare di una generazione di uomini che, anche se sfuggirono alle sue pallottole, furono distrutti dalla guerra.

This story is neither an accusation nor a confession, and least of all an adventure, for death is not an adventure to those who stand face to face with it. It will try simply to tell of a generation of men who, even though they may have escaped its shells, were destroyed by the war. (Testo a schermo)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • E miei acri discepoli, quale sarà il vostro compito? Colpire con tutta la vostra forza, fare uso di ogni oncia di energia per giungere alla vittoria prima della fine dell'anno. È con molta riluttanza che io ritorno su questo argomento. Voi siete la vita della patria, voi giovani siete gli uomini d'acciaio della Germania, siete gli allegri eroi allegri che respingeranno il nemico quando sarete chiamati a farlo. Non è mio compito l'incitarvi perché ognuno di voi assurga a difensore della nostra patria, ma mi chiedo se tale idea vi è mai balenata in mente. So che in una delle scuole gli allievi sono scattati in piedi per andare ad arruolarsi in massa, e vi confesso che se tale sublime gesto dovesse ripetersi qui, io ne sarei profondamente orgoglioso. Forse alcuni diranno che voi non potete ancora partire, che siete troppo giovani, che avete una casa, madre, padre, che non dovreste essere strappati a loro. Ma i vostri padri sono forse così dimentichi della loro autorità paterna da lasciare che perisca essa piuttosto che voi? Sono le vostre madri così deboli da non poter mandare un figlio a difendere la terra che ha dato loro la vita? E infine, è esperienza così da poco una cosa tanto orribile per un giovane? Non è l'onore di indossare un'uniforme, qualcosa per cui valga la pena correre? E il favore delle giovani donne per chi porta una divisa è qualcosa di cui vergognarsi? So bene che tra i vostri desideri non c'è quello dell'adulazione, che del resto mai ha fatto parte del mio insegnamento. Noi abbiamo imparato ciò che più conta. Conosciamo bene il valore della vita, ma essere valorosi in battaglia è una virtù che non si può disprezzare. Io prevedo una guerra breve, con poche perdite umane, ma se sangue dev'essere versato, allora tutti ricordiamo la massima latina alla quale si facevano le legioni romane quando si lanciavano in battaglia in terra straniera "Dulce et decorum est pro patria mori"! "Dolce e onorevole è morire per la patria dei padri". Che valga anche per voi tale massima. C'è tra voi un giovane scrittore di grandi speranze. Le sue tragedie fanno presagire il lui l'anima del grande letterato e il suo sogno è certo quello di seguire le orme di Goethe e di Schiller e spero che egli possa. Ma adesso la patria ci chiama, la patria ha bisogno di soldati! I personali interessi e le ambizioni devono essere messi da parte per il solo grande sacrificio per la nostra patria! Questo è un inizio glorioso per la nostra vita! Il campo dell'onore vi chiama! Perché stiamo qui? (Professor Kantorek, doppiaggio 2)
E qual è il compito vostro in questo frangente? Colpire con tutta la vostra forza, fare uso di ogni oncia di energia per ottenere la vittoria prima della fine della guerra. È con molta riluttanza che ritorno su questo argomento. Voi siete la vita della patria, voi ragazzi siete gli uomini di acciaio della Germania, siete gli allegri eroi che respingeranno il nemico quando sarete chiamati a farlo. Non è mio compito l'incitarvi perché ognuno di voi si erga a difensore della sua patria, ma mi chiedo se tale idea vi è mai balenata in mente. So che in una delle scuole gli allievi sono scattati in piedi per andare ad arruolarsi in massa, e vi confesso che se tale sublime gesto dovesse ripetersi qui, io ne sarei profondamente orgoglioso. Forse alcuni diranno che voi non potete ancora partire, che siete troppo giovani, che avete una casa, una madre, un padre, che non dovreste essere strappati a loro. Ma i vostri padri sono forse così dimentichi della loro autorità paterna da lasciare che perisca questa piuttosto che voi? Sono le vostre madri così deboli da non poter mandare un figlio a difendere la terra che ha dato loro la vita? Ma ora la patria ci chiama, la patria ha bisogno di soldati, i personali interessi devono essere messi da parte pel grande sacrificio per la nostra patria. Questo è un inizio glorioso per la vostra vita, il campo dell'onore vi chiama, perché stiamo qui? (Professor Kantorek, doppiaggio 1)
  • Seguitemi, è la vostra ora! (Professor Kantorek, doppiaggio 2)
Arruolatevi, non più scuola! (Professor Kantorek, doppiaggio 1)
  • In riga! In riga! Tutti in riga, così come vi trovate, tutti quanti! Svelti! Allineatevi! [ride] Un bel modo di allinearsi, non sapete neanche che cosa sia, sembrate un mucchio di pecore. Be', ve lo insegnerò io, ve lo farò entrare nella zucca, eh? Vi farò esercitare dalla mattina alla sera, già, passeremo molto tempo insieme. Oh, ma io non vi trascurerò. Mh, non siete proprio un granché, ma farò del mio meglio. Vedo che siete venuti qui con un po' di incomprensione, noi la correggeremo, non è vero? E dovrete prima di tutto dimenticare tutto ciò che sapete e che avete imparato, scordatevelo! Capito? Scordate quello che eravate e scordate quello che volete diventare. Diventerete solo soldati e questo basta! Vi svezzerò del latte di vostra madre, vi farò temprati, vi farò diventare soldati a costo di uccidervi! (Himmelstoss, doppiaggio 2)
In riga! Tutti in riga, tutti quanti così, come vi trovate, tutti quanti! Svelti, allineatevi! [ride] Un bel modo di allinearsi, non sapete neanche che cosa sia, sembrate un mucchio di pecore. Be', ve lo insegnerò io, ve lo farò entrare nella zucca, eh? Vi farò esercitare dalla mattina alla sera, già, passeremo molto tempo insieme. No, io non vi trascurerò. Mh, non siete un gran ché, ma io farò del mio meglio. Vedo che siete venuti qui con un po' di incomprensione, noi la correggeremo, non è vero? E prima di tutto dovrete scordare tutto ciò che sapete e che avete imparato, scordatevelo! Capito? Scordate quello che eravate e scordate quello che volete diventare. Diventerete solo soldati e questo basta! Vi svezzerò del latte di vostra madre, vi farò temprati, vi farò diventare soldati a costo di uccidervi! (Himmelstoss, doppiaggio 1)
  • Il mio piede destro mi fa male di continuo... (Kemmerick, doppiaggio 2) [dopo essere stato amputato]
  • O Signore, aiuta Franz Kemmerich, che ha solo diciannove anni. Lui non vuole morire. Ti prego, non farlo morire. (Paul Bäumer, doppiaggio 2) [pregando]
  • Mi credi? L'ho visto morire. Era la prima volta che vedevo la morte. E poi sono uscito all'aperto, e mi è presa una tale gioia di essere vivo che mi incitava a camminare presto. Ho pensato allora alle cose più strane come trovarmi su prati fioriti in compagnia, pensa un po', di una donna. E... E poi, ho sentito in me come delle vibrazioni elettriche che mi hanno preso tutto, e allora mi sono messo a correre, udivo voci di soldati che mi chiamavano e io correvo, correvo, avevo l'impressione di non poter più respirare! E adesso... adesso ho fame. (Paul Bäumer, doppiaggio 2)
L'ho visto morire, è la prima volta che vedevo la morte. E poi sono uscito all'aperto, e mi è preso una tale gioia di essere ancora vivo che mi incitava a camminare presto. Ho pensato allora alle cose più strane come trovarmi su prati fioriti in compagnia, pensa, di una donna. E poi, poi ho sentito in me come delle vibrazioni elettriche che mi hanno preso tutto, e allora mi sono messo a correre, udivo voci di soldati che mi chiamavano e io correvo, correvo, e avevo l'impressione di non poter più respirare; e adesso... adesso ho fame. (Paolo Baumer, doppiaggio 1) [a Müller]
  • Non c'è l'abitudine di chiedere il saluto qui. Ma ti dico cosa faremo: presto ci sarà un nuovo assalto, lo sappiamo per certo. Molti feriti e molti morti... un gran divertimento! Questa volta tu sarai con noi e se fermiamo una pallottola prima di cadere verremo al tuo cospetto e ti chiederemo "Con permesso, sergente Himmelstoss, possiamo morire?" (Paul Bäumer, doppiaggio 2) [prendendo in giro Himmelstoss]
  • Smettila! Ora ne ho abbastanza! Posso sopportare tutto il resto, ma a questo non resisto! Perché ci metti tanto a morire? Comunque alla fine devi morire! No, no, non volevo dire questo, no no no no no, tu non morirai, non morirai, le tue sono solo piccole ferite. Tornerai a casa e guarirai. Tornerai a casa molto prima di me... Sai che non posso scappare, è per questo che mi accusi. Ma io non volevo ucciderti, ho cercato di risparmiarti. Se tu saltassi ancora qui, io non lo farei, ma in quel momento tu eri il mio nemico e io avevo paura di te. Però tu eri un uomo come me e io ti ho ucciso. Perdonami camerata, dimmelo, dimmelo che mi perdoni! No, sei morto... tu stai meglio di me ora, tu hai finito, non possono tormentarti più ora. Oh Signore, perché ci hanno costretto a questo? Noi due volevamo solo vivere. Perché ci hanno spinti l'uno contro l'altro? Se buttassimo via questi fucili e queste uniformi tu saresti mio fratello come Katczinsky e Albert. Tu devi perdonarmi, camerata. Farò tutto quello che posso. Scriverò ai tuoi genitori, scriverò a... [fruga nelle sue tasche e trova documenti e foto] Scriverò a tua moglie, sì, le scriverò! Ti prometto che non le farò mancare niente. Aiuterò lei e anche i tuoi genitori. [piangendo disperato] Ti prego, perdonami, perdonami, perdonami, perdonami, perdonami... (Paolo Bäumer, doppiaggio 2) [a Gérard Duval, il soldato francese morente]
Finiscila! Basta ora. Posso sopportare il resto, ma a questo non resisto! Perché ci metti tanto a morire? Comunque devi morire alla fine. No, no, non volevo dire questo, no no no, tu non morirai, no no, sono solo piccole ferite. Tornerai a casa e guarirai. Tornerai a casa molto prima di me... Sai che non posso scappare, è per questo che mi accusi. Ma io non volevo ucciderti, ho cercato di risparmiarti. Se tu saltassi ancora qui, non lo farei, ma in quel momento tu eri mio nemico, io avevo paura di te. Però tu eri un uomo come me e io ti ho ucciso. Perdonami camerata, dimmelo, dimmi che mi perdoni. No, sei morto, tu stai meglio di me ora, tu hai finito, non possono tormentarti più ora. Oh Signore, perché ci hanno costretto a questo? Noi due volevamo solo vivere. Perché ci hanno spinti l'uno contro l'altro? Se buttassimo via questi fucili e queste uniformi potresti essere mio fratello come Kat e Alberto. Devi perdonarmi camerata, farò tutto quello che posso. Scriverò ai tuoi genitori, scriverò... scriverò a tua moglie, le scriverò. Ti prometto che non le farò mancare niente, aiuterò lei e anche i tuoi genitori. Solo perdonami, perdonami, perdonami. (Paolo Baumer, doppiaggio 1)
  • Mi chiamo Hamacher. Sì, è così che mi chiamo. Sono stato colpito in testa e ora ho un certificato in cui si dichiara che "Josef Hamacher è periodicamente non responsabile delle sue azioni." E da quel momento Hamacker si è divertito un mondo, sapete? (Josef Hamacher, doppiaggio 2)
  • Non siamo in prima linea, ma noi conosciamo il valore di un soldato che avanza sprezzante del nemico e della morte. Signori, brindiamo: a mio figlio. Prosit! (Padre di Paul Bäumer, doppiaggio 2)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Paul Bäumer: Povero Kemmerich, che brutta disgrazia gli è dovuta capitare, un bravo ragazzo come lui...
    Soldato1: Quei maledetti francesi che hanno cominciato questa guerra...
    Soldato2: Qui ognuno dà la colpa all'altro.
    Tjaden: Ma, dite, come si comincia una guerra?
    Soldato1: Ecco, una nazione offende un'altra.
    Tjaden: Come fa una nazione a offenderne un'altra? Vuoi dire che una montagna della Germania si arrabbia con una montagna della Francia?
    Soldato1: Senti che stupido! Un popolo offende l'altro.
    Tjaden: Ah, se è così io non dovrei essere qui affatto, io non mi sento offeso.
    Kat: Questo non vale per vagabondi come te.
    Tjaden: Bene, allora posso tornare a casa subito.
    Paul Bäumer: Già, devi provarci!
    Kat: Vuoi farti fucilare?
    Tjaden: Il Kaiser ed io... [gli altri ridono] Io e il Kaiser, la pensavamo alla stessa maniera, non volevamo nessuna guerra. Perciò io me ne torno a casa. Lui c'è già a casa.
    Soldato4: Qualcuno deve averla voluta. Forse i francesi... no, io ai francesi non voglio fare del male. Non ne avevo mai visti prima di venire qui, e forse la maggior parte di loro non aveva mai visto un tedesco fino ad oggi. No, loro non sono mai stati consultati.
    Paul Bäumer: No...
    Soldato5: Insomma, a qualcuno deve far comodo questa guerra.
    Tjaden: Non a me e al Kaiser!
    Soldato4: Secondo me è il Kaiser che ha voluto la guerra.
    Tjaden: Tu lascia in pace il Kaiser!
    Kat: Io non riesco a capire, il Kaiser ha tutto quello che vuole.
    Soldato6: Ma non ha mai avuto una guerra prima. Ogni grande imperatore ha bisogno di una guerra per diventare famoso. È così semplice!
    Paolo Bäumer: Già e anche i Generali... ne hanno bisogno.
    Soldato4: Certo e anche i fabbricanti che diventano ricchi.
    Soldato1: Io credo che sia come una specie di febbre, nessuno la vuole personalmente, e poi all'improvviso, eccola qua. Noi non la volevamo, i francesi non la volevano... ed eccoci qua a combattere.
    Kat: Vi dico io come si dovrebbe fare: quando sta per scoppiare una guerra si dovrebbe scegliere un bel campo e...
    Soldato: ...con ingresso a pagamento.
    Kat: ...e il giorno fissato si prendono tutti i re, coi loro ministri e coi loro generali, si schiaffano al centro in mutande, e si lascia che si picchino fra loro con dei bastoni. La nazione più forte, vince. (doppiaggio 2)
Paul Baumer: Ah, povero Kemmerich, cosa gli doveva capitare, un bravo ragazzo come lui...
Soldato1: Quei maledetti francesi che hanno cominciato questa guerra.
Soldato2: Ma ognuno dà la colpa all'altro.
Tjaden: Ma come si comincia una guerra?
Soldato1: Ecco, una nazione offende un'altra.
Tjaden: Ma come fa una nazione a offenderne un altra? vuoi dire che una montagna della Germania si arrabbia con una montagna della Francia?
Soldato1: Che stupido, un popolo offende l'altro.
Tjaden: Ah, se è così io non dovrei essere qui, io non mi sento offeso.
Kat: Questo non vale per vagabondi come te.
Tjaden: Bene, allora posso tornare a casa subito. Io e il Kaiser, la pensavamo alla stessa maniera, non volevamo nessuna guerra. Perciò io me ne torno a casa, lui c'è già.
Soldato4: Qualcuno l'avrà voluta. Forse i francesi... no, io non voglio uccidere nessun francese, non ne avevo mai visto uno prima di venire qui, e forse la maggior parte di loro non aveva mai visto un tedesco fino ad oggi. No, loro non sono mai stati consultati.
Soldato5: Insomma, a qualcuno deve far comodo questa guerra.
Tjaden: A me e al Kaiser no!
Soldato4: Secondo me è il Kaiser che ha voluto la guerra.
Tjaden: Tu lascia in pace il Kaiser, e me.
Kat: Io non riesco a capire, il Kaiser ha tutto quello che vuole.
Soldato6: Ma non aveva mai avuto una guerra prima. Ogni grande imperatore ha bisogno di una guerra per diventare famoso. È così semplice!
Paolo Baumer: Già e anche i Generali.
Soldato4: Certo e anche i fabbricanti che diventano ricchi.
Soldato1: Ah, io credo che sia una specie di febbre, nessuno la vuole personalmente, e poi all'improvviso, eccola qua. Noi non la volevamo, i francesi nemmeno, ed eccoci qua a combattere.
Kat: Senti come si dovrebbe fare: quando sta per scoppiare una gran guerra si dovrebbe scegliere un bel campo, e il giorno fissato si dovrebbero prendere tutti i re, coi loro ministri e i loro generali, schiaffarli al centro in mutande, e lasciare che si menino fra loro con dei bastoni. La nazione più forte, vince. (doppiaggio 1)
  • Müller: Senti: la formula del solfato di zinco è ZM2SO4. Interessante, no?
    Kat: Ma perché ti rompi il cervello con quella roba? Una pallottola che ti prende nella zucca e tutto è finito! (doppiaggio 2)
  • Soldato1: Cosa si farebbe se venisse tutt' a un tratto la pace?
    Soldato2: Grandi sbornie e caccia alle donne!
    Tjaden: Io mi cercherei una cenerentola che potesse portare questo come giarrettiera e appena scovata nessuno mi vedrebbe per un mese!
    Soldato3: Io tornerei subito a casa mia. Quelle belle veglie intorno al focolare...
    Kat: Tu parli di corda in casa dell'impiccato! [mostrando una foto] Guarda, la mia famiglia. Ma che ti salta in mente di rimuginare certe cose?!
    Soldato1: Ma per voi è diverso. Voi avete qualcuno o qualcosa che vi aspetta: la moglie, i figli, il lavoro. Ma noi, invece? Dove dobbiamo tornare, a scuola?!
    Kat: Be', e perché no? Credi già di saper tutto?
    Soldato2: Ma chi le beve ormai quelle frottole che ti insegnano a scuola dopo tre anni di trincea e di bombardamenti? Non te ne sbarazzi mica come di un calzino sporco.
    Soldato1: A scuola non ci hanno insegnato niente di utile. Come accendere una sigaretta al vento, far bruciare della legna umida o pugnalare un uomo in pancia invece che alle costole per spacciarlo!
    Paul Bäumer: E allora come andremo a finire noi?
    Soldato2: Ah, te lo dico subito! Prendi la nostra classe: di venti allievi tre sono ufficiali, nove sono morti, Müller e altri tre feriti e uno al manicomio. Creperemo tutti prima o poi, perché pensare all'avvenire? (doppiaggio 2)
  • Professor Kantorek [agli studenti]: Dalle nostre verdi campagne, dalle scuole, dalle fabbriche. I nostri coraggiosi giovani marciano su Parigi. E torno a ripetervi che non c'è altro dovere ora che salvare la nostra patria! [vedendo entrare Paul] Paul! Ecco il nostro eroe!
    Paul Bäumer: Piacere di rivederla, professore.
    Professor Kantorek: Sei arrivato al momento giusto, Bäumer. Proprio al momento giusto. [agli studenti] E per provare ciò che vi ho detto, ecco uno di quelli che per primi partirono, un giovane che sedeva avanti a me in questi stessi banchi, che rinunciò a tutto per servire fin dal primo anno di guerra, esempio di quella gioventù che ha reso la Germania invincibile sul campo! Guardatelo: vigoroso e abbronzato, con gli occhi limpidi. Il tipo di soldato che ognuno di voi dovrebbe invidiare. Paul, ti prego, di' qualche parola. Di' a questi ragazzi che cosa significa servire la patria.
    Paul Bäumer: No, non posso dire niente.
    Professor Kantorek: Solo una parola. Solo per dire quanto bisogno di loro hanno là al fronte! Di' loro perché partisti e cosa significò per te.
    Paul Bäumer: Non posso dire niente.
    Professor Kantorek: Se ti ricordi di qualche episodio di eroismo, di qualche atto di nobiltà, raccontalo.
    Studente1: Sì, ci dica qualcosa!
    Studente2: Racconti!
    Studente3: Racconti!
    Paul Bäumer: Non posso dirvi cose che già non conoscete. Viviamo nelle trincee, al fronte. Combattiamo, cerchiamo di non essere uccisi e talvolta lo siamo. Nient'altro.
    Professor Kantorek: No... No, Paul.
    Paul Bäumer: So bene com'è! Ci sto io in trincea!
    Professor Kantorek: Non è questo che volevo sentirti dire, Paul!
    Paul Bäumer: Anch'io l'ho ascoltata raccontare quella vecchia storia. Fare uomini d'acciaio, creare nuovi eroi... Lei crede ancora che sia bello e onorevole morire per la patria, vero? Io mi sono ricreduto. Il primo bombardamento ti fa ricredere. È doloroso e terribile morire per la patria! Non è bello morire per la patria! Bello è non morire affatto! Sono milioni quelli che stanno morendo per la patria e a che serve? [mormorii tra gli studenti]
    Professor Kantorek: Paul!
    Paul Bäumer: Vuole che dica loro che succede in trincea? Lui vi dice "andate a morire"! Ah, mi perdoni, lei non sa quant'è idiota dire agli altri "vai e fatti ammazzare"!
    Studente: Codardo!
    Paul Bäumer: Anche dire questo è idiota! E presto lo capirete!
    Studenti vari: Sei un vigliacco! [vari schiamazzi]
    Professor Kantorek: Seduti! Seduti, ragazzi! Seduti! Mi spiace Bäumer, ma io devo dire...
    Paul Bäumer: Tutto ciò che lei dice è inutile perché non sa di cosa parlo. Ormai è tanto tempo che manco da questa classe. tanto tempo da imparare tutto il male di questo mondo. E adesso mandano i bambini. Non vivranno un mese. E che uomini diventeranno? Dopo aver conosciuto il fronte saranno morti comunque. Le sue parole laggiù non servono a molto. Non c'è nemmeno il tempo per rendersi conto se si è morti o vivi. Tre anni che sopportiamo e diventeranno quattro. E ogni giorno è un anno e ogni notte un secolo! E il corpo ti duole e i pensieri si annebbiano... E si dorme e si mangia con la morte! Siamo nati per non vivere più di vent'anni, ma dentro di noi... Non dovevo venire in licenza... Partirò domani mattina. Ho ancora quattro giorni, ma non posso più restare! Partirò domani mattina. Scusatemi... [va via dalla classe] (doppiaggio 2)
Professor Kantorek [agli studenti]: Dai campi essi sono partiti, dalle scuole, dalle fabbriche. Sono partiti volontariamente, nobilmente, sempre avanti. Si sono resi conto che ora non c'è altro dovere che quello di salvare la patria. [a Paolo] Baumer! Paolo come stai?
Paolo Baumer: Lieto di vederla professore.
Professor Kantorek [a Paolo]: Ah, sei arrivato al momento giusto, Baumer, proprio al momento giusto. [agli studenti] E per provare ciò che vi ho detto, ecco uno di quelli che partirono per primi. Uno che sedeva davanti a me in questi stessi banchi, che rinunciò a tutto per servire nel primo anno di guerra. Uno della gioventù di acciaio che ha reso la Germania invincibile sul campo. Guardatelo, vigoroso e abbronzato, con gli occhi limpidi, il tipo di soldato che ognuno di voi dovrebbe invidiare. [a Paolo] Indirizzati a loro, di' loro qualche parola, tu devi dire che cosa significa servire la patria.
Paolo Baumer: No, no, non posso dire niente.
Professor Kantorek: Solo una parola, solo per dire quanto bisogno di loro hanno là al fronte. Di' perché partisti e cosa significò per te.
Paolo Baumer: Non posso dire niente.
Professor Kantorek: Se ti ricordi di qualche episodio di eroismo, di qualche atto di nobiltà, raccontaglielo!
Paolo Baumer: Quello che potrei dirvi lo sapete già, viviamo nelle trincee là, combattiamo, cerchiamo di non essere uccisi e talvolta lo siamo. Nient'altro. (doppiaggio 1)

Citazioni su All'ovest niente di nuovo modifica

  • Dal romanzo (1929) di Erich Maria Remarque: nel 1914, istigati da un loro insegnante, alcuni studenti tedeschi si arruolano volontari, ma presto al fronte scoprono che la guerra ha poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. Nessuno ritornerà. Un classico del cinema pacifista, distribuito in Italia soltanto nel 1956. Fu uno dei primi "colossi" del cinema sonoro. La sua forza e soprattutto la sua fama derivano da una sagace fusione delle sue componenti: il realismo della regia, la spettacolarità delle scene di battaglia, il lirismo dei dialoghi. (il Morandini)
  • Il grande realismo e l'assoluta attenzione alla verità ne fanno un film di sapore europeo. In questo caso è un grande valore aggiunto. (il Farinotti)
  • Uno dei film hollywoodiani che ha saputo esprimere con maggior forza ed efficacia un messaggio pacifista e antimilitarista: gli anni non hanno tolto forza all'opera e anche i tagli imposti dalla produzione [...] non fanno che accrescere l'impatto visivo delle violentissime e molto realistiche scene di battaglia – riprese con bellissime carrellate laterali – tanto da dar l'impressione che Milestone metta «più energia a far morire i suoi personaggi che a farli vivere» [Lourcelles]. (Il Mereghetti)

Frasi promozionali modifica

 
Locandina promozionale in inglese
  • Brucerà la vostra memoria per sempre!
It will sear your memory forever![2]
  • Finalmente – il film!
At last – the motion picture![3]
  • Il film di cui il mondo intero sta parlando.
Filmen som hela världen talar om[4]
  • Il più grande film di guerra mai realizzato! Una storia di sangue, budella e lacrime che lascerà un marchio indelebile nella tua anima!
The greatest war picture ever made! A story of blood, guts and tears that will leave an indeleble mark on your soul![5]
  • Il più potente film drammatico mai realizzato!
The mightiest drama ever filmed!
  • Il più potente film realizzato fino ad oggi![6]
  • Mai prima d'ora – e forse mai più – lo schermo ha catturato in modo così completo, così profondo la crisi emotiva di uomini la cui solitudine esteriore è stata corrosa dalle armi, il cui patetico bisogno d'amore li ha portati alla distrazione, la cui paura condivisa non conosceva limiti. Questo è un successo cinematografico immortale, più drammatico, più vitale ogni anno che passa! Guardatelo! Guardatelo di nuovo! Guardatelo con il cuore spalancato! Perché questo è un film del quale si può davvero dire che nessun uomo e nessuna donna debba perdere!
Never before – and perhaps never again – will the screen capture so completely, so profoundly the emotional crisis of men whose outer loneliness ate away by the arms, whose pathetic earning for love draw them to distraction, who shared terror knew no bounds. This is the immortal screen achievement, which has become more dramatic, more vital with every passing year! See it! See it again! See it with your heart wide open! For this is the motion picture which can truly be said no man or woman can afford to miss![7]
  • Non puoi cancellare la verità
You can't blackout truth[8]
  • Per non dimenticare! Questa pellicola vi viene riproposta in un momento in cui il mondo intero è contro chi ha il timore della guerra. Questa storia venne scritta da chi odiò la guerra perché sapeva per esperienza che è un inferno, non una gloria. Le madri di tutto il mondo lo accoglieranno e solleciterano i propri figli ad andarlo a vedere. È più di un mero intrattenimento, perché è una guerra contro la guerra stessa. Sono immensamente fiero di offrirvelo. Carl Laemmle
Lest we forget – ! This picture is brought back to you at a time when the whole world is against fearful of war. The story was written by one who hated war because he knew from experience that is hell, not glory. The mothers of the world will welcome it and will urge their sons to see it. It is greater than mere entertainment, because it is a war against war itself. I am immensely proud to offer it to you. Carl Laemmle[9]
  • Sarete elettrizzati e scioccati dal suo terrificante impatto!
You will be thrilled and shocked by its terrific impact![10]
  • Uno dei più grandi film di sempre... ritorna sullo schermo... in una trionfante fiammata di gloria!
One of the greatest motion pictures of all times.. returns to the screen... in a triumphant blaze of glory![7]

Note modifica

  1. Il doppiaggio è stato effettuato nel 1950, ma la distribuzione dell'edizione italiana della pellicola risale al 1956.
  2. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) All Quiet on the Western Front Poster 8, goldposter.com
  3. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) All Quiet on the Western Front Poster 9, goldposter.com
  4. Dalla locandina in svedese. Cfr. (SV) Poster svedese, cine-real.com
  5. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) All Quiet on the Western Front (1930), electric-shadows.com
  6. Dalla locandina in italiano. Cfr. Locandina All'ovest niente di nuovo, filmTV.it
  7. a b Dal trailer in inglese. Cfr. (EN) Trailer All'Ovest niente di nuovo, MYmovies.it
  8. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) A poster for Lewis Milestone's 1930 war drama "All Quiet On The Western Front", gettyimages.it
  9. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) All Quiet on the Western Front Poster 7, goldposter.com
  10. Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) All Quiet on the Western Front Poster 10, goldposter.com

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica