Alessandro Gavazzi

predicatore e patriota italiano

Alessandro Gavazzi, all'anagrafe Antonio Gavazzi (1809 – 1889), predicatore e patriota italiano.

Alessandro Gavazzi (1859 circa)

Citazioni di Alessandro Gavazzi modifica

  • Intorno al potere temporale dei Papi convien distinguere il fatto, dal desiderio: la cosa com'è, dalla cosa come si vorrebbe che fosse. Sono i due antipodi, o a meglio dire una dualità di antagonismo: una parte che giura nel poter temporale, l'altra che ricisamente lo niega. Alla prima appartiene vuoi la molta ed astuta gesuitaja che è in mala fede; vuoi la greggia dei ciechi cattolici che è in buona fede. Alla seconda s'innumerano sia quelli che combattono logicamente ed onestamente tutt'intiero il fatale potere, e nella quale io mi glorio di essere uno; sia quelli che nol combattano che a metà, per secondi fini e farisaicamente, i quali presumerebbero farsi appellare i neo-cattolici, quando in reailità hannosi a chiamare i giuda-cattolici.[1]

Incipit di L'Italia fedele alla religione dei padri modifica

Nel riordinamento politico dell'Italia voglio credere (o almeno mi giovi sperare,) che ci dovrà entrare per la sua gran parte anche l'elemento religioso. Con ciò non intendo già dire, che la religione debba usurpare come in passato il monopolio delle civili istituzioni, prescrivendo essa il da farsi, il come farsi, e fin dove farsi: monopolio che le procacciò meritamente tanto discredito presso i savi, e tant'odio presso i liberi cuori. Intendo invece esprimere, che la religione per la sua parte deve anch'essa entrare in questa nuova êra, e limitandosi alle cose sue proprie, deve anch'essa rinnovellarsi ne' suoi ordini e nelle sue forme per così trovarsi più a conforme dei tempi e dei costumi della patria rinnovellata.

Citazioni su Alessandro Gavazzi modifica

  • Ed alla stampa faceva eco [nelle offese alle coscienze dei credenti] qualche volta anche la parola, come nella quaresima di quest'anno [1874] in cui Alessandro Gavazzi, già barnabita e maestro nelle rinomate scuole di San Sebastiano a Livorno, in un discorso ai Valdesi, alla cui confessione s'era ascritto, non dubitò chiamare papa Pio IX «un rettile incoronato» e non ebbe alcun castigo. (Pietro Vigo)

Note modifica

  1. Da Roma tutta dell'Italia: pensieri, Tip. Gargiulo del Messaggiere Napolitano, 1861, p. 10.

Bibliografia modifica

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